La Corte di giustizia dell’Unione europea ha formalmente aperto la procedura che porterà al giudizio sulla riforma delle Banche popolari varata dal governo italiano nel 2015. Con una lettera datata 23 gennaio, infatti, la Cancelleria della Corte Ue – ha scritto ieri l’agenzia Radiocor-Sole24Ore – ha trasmesso alle parti la notifica della domanda di rinvio pregiudiziale, sottolineando che «le parti in causa davanti al giudice nazionale (il Consiglio di Stato, ndr), gli Stati membri, la Commissione e, quando ne sia il caso, il Parlamento europeo, il Consiglio e la Bce hanno il diritto di presentare alla Corte osservazioni scritte sulle domande di pronuncia pregiudiziale nel termine di due mesi dalla presente notifica».
CHE COSA CAMBIA PER POPOLARE DI SONDRIO E POPOLARE DI BARI
Ecco dunque le novità che arrivano dalla Corte di Giustizia Ue sulla riforma delle banche popolari, e che interessa ora in primis Popolare di Sondrio e Popolare di Bari.
LA CORTE UE NON HA ACCOLTO LA RICHIESTA DEL CONSIGLIO DI STATO
Il Cancelliere ha informato inoltre le parti che il presidente della Corte non ha accolto la richiesta del Consiglio di Stato di «trattare i quesiti posti in un procedimento pregiudiziale accelerato». Al termine dei due mesi va aggiunto il termine forfettario in ragione della distanza di 10 giorni.
CHE COSA CAMBIA DOPO L’APERTURA DELLA PROCEDURA DA PARTE DELLA CORTE DI GIUSTIZIA UE
Commenta con Start Magazine Corrado Sforza Fogliani, presidente di Assopopolari: “È una notizia desunta (ma si sapeva da tempo) dagli avvisi inviati alle parti (e quindi agli avvocati) per il deposito di memorie. La notizia vera è che si chiarisce ovvero si ufficializza che la pratica non verrà trattata con la precedenza d’urgenza richiesta dal Consiglio di Stato (con l’ordinanza nella quale ha posto quesiti alla Corte) ma col rito ordinario”.
LE RASSICURAZIONI DI BANKITALIA AD ASSOPOPOLARI
Nel frattempo fra l’associazione che riunisce le banche popolari e la Vigilanza di Bankitalia continuano i pour parler, come quello che si è svolto lo scorso 7 febbraio. Che cosa è emerso? Che Banca d’Italia vede favorevolmente le banche popolari e le esorta a lanciare iniziative che mettano in sicurezza gli istituti cooperativi che ne hanno bisogno, ha scritto il giorno stesso Radiocor: “La raccomandazione è arrivata direttamente da Carmelo Barbagallo, Capo del Dipartimento Vigilanza Bancaria e Finanziaria di Via Nazionale, che nella riunione operativa con Assopopolari a porte chiuse ha lanciato questo messaggio. La riunione è stata funzionale a esplorare strade per fornire una sorta di paracadute agli istituti cooperativi che si trovano in difficoltà”.
CHI C’ERA ALLA RIUNIONE BANKITALIA-ASSOPOPOLARI
Presenti per Bankitalia Barbagallo, Lanfranco Suardo e Giovan Battista Sala. Assopopolari ha fornito la sua ricetta, insieme a Kpmg, per fornire soluzioni a livello sistemico per rafforzare la solidità delle banche e la loro capacità di sostenere l’economia. Al centro l’ipotesi di adottare un sistema di tutela istituzionale, o Ips, uno strumento per mettere in sicurezza gli anelli più fragili della categoria e preservare il mantenimento dell’autonomia e della governance cooperativa. Si tratta di patti di reciproca garanzia “personalizzabili” che possono riunire due o più banche in base a obiettivi ed esigenze comuni.