Taglio dei costi, vendita di crediti, risorse con un bond, trasformazione in società per azioni e ricerca di nuovi soci. C’è di fatto anche la caccia a uno o due cavalieri bianchi nel futuro della Popolare di Bari, come anticipato tempo fa da Start Magazine.
Ma che cosa ha deciso formalmente ieri il consiglio di amministrazione della banca pugliese capitanata ora dall’amministratore Vincenzo De Bustis? Ecco fatti, numeri, rumors, commenti e scenari.
PROSPETTIVA SPA PER LA POPOLARE DI BARI
La prospettiva strategica è la trasformazione in società per azioni, «anche attraverso l’ingresso di nuovi soci, in grado di affermarsi sul mercato come competitor affidabile e innovativo», ha messo per iscritto ieri la banca. Il ruolo di eventuali anchor investor potrebbe essere decisivo per la stabilità dell’assetto societario e per il rafforzamento patrimoniale, anche se per il momento i contatti sarebbero ancora alla fase iniziale.
CHE COSA HA APPROVATO IERI IL CDA DELLA POPOLARE DI BARI
Ieri la Banca Popolare di Bari ha varato un piano industriale che vede al primo punto un rafforzamento patrimoniale da realizzare entro giugno 2019. Il consiglio di amministrazione di ieri della banca pugliese, che ha tracciato il percorso di sviluppo al 2023. “Possibile tuttavia che ben prima del 2023 l’istituto debba mettere in atto altre misure per consolidare il proprio patrimonio, messo sotto pressione dalle cessioni di crediti deteriorati”, ha scritto il Sole 24 Ore.
I PROSSIMI PASSI DELLA POPOLARE DI BARI
Già nei prossimi mesi servirà dunque rafforzare i coefficienti patrimoniali attraverso «adeguate iniziative di capital relief»: si parla di un fabbisogno di circa 200 milioni, da recuperare sia un’ottimizzazione degli attivi, sia mediante l’emissione di strumenti finanziari destinati ad investitori qualificati.
I DATI SULLE SOFFERENZE
Secondo gli ultimi dati disponibili del 30 giugno scorso la banca ha npe lordi per 2,57 miliardi, con una preponderante presenza di utp. Il portafoglio potrebbe andare a investitori specializzati che già nelle scorse settimane si sarebbero avvicinati all’istituto pugliese: “Tra gli altri sul mercato si fanno i nomi di Varde e Christofferson, Robb & Company (Crc)”, ha scritto oggi Mf.
I RUMORS DEL SOLE 24 ORE
A breve, secondo le indiscrezioni del Sole, Bankitalia invierà le nuove indicazioni sul capitale previste nel quadro dello Srep: “Certo è che la banca in prospettiva dovrà puntellare ulteriormente il capitale (rumors indicano in 300-500 milioni l’ulteriore gap), alla luce del proseguimento della politica di derisking chiesta dalla Vigilanza”.
LE LINEE GUIDA APPROVATE DAL CDA
Nelle linee guida del piano di annunciato ieri è poi previsto un intervento deciso sui costi (oggi il cost/income è al 78%), la revisione «radicale» del modello di business e, come da previsioni, il riassetto societario.
IL PROGETTO DI DE BUSTIS PER LA POPOLARE DI BARI
Il progetto dell’istituto – che rientra tra le banche popolari soggette alla trasformazione in Spa, la cui legge tuttavia è stata impugnata di fronte alla Corte di giustizia europea – è quello di creare una banca spa nel cui capitale è previsto l’ingresso di nuovi soci. Nel contempo, è stato annunciato il mantenimento dalla forma cooperativa per la holding, che nei piani dovrebbe fare da pivot in vista di un possibile consolidamento tra le popolari del Mezzogiorno.
LO SCENARIO SECONDO MILANO FINANZA
“Se è plausibile l’intervento di un fondo di investimento o il merger con un istituto di dimensioni analoghe – ha scritto Luca Gualtieri di Mf/Milano Finanza – l’ipotesi di un progetto allargato a più banche popolari del Centrosud appare al momento irrealizzabile”, facendo riferimento allo scoop recente del Corriere della Sera: Anche perché incompatibile con i tempi stretti del turnaround. In ogni caso alcuni istituti dell’area si sono già chiamati fuori dalla partita, come la Popolare Pugliese”.