Numeri e novità sul Pnrr per l’Italia.
Nessun «definanziamento» per la richiesta del pagamento della quarta rata del Pnrr (da 16 miliardi) che sarà inoltrata a Bruxelles «nei prossimi giorni». Ma ieri, intanto, la cabina di regia, riunitasi a Palazzo Chigi sotto la presidenza del ministro degli Affari Ue, Raffaele Fitto, ha approvato la proposta di revisione di dieci dei 27 obiettivi previsti, che era stata oggetto, il giorno prima, di «un via libera tecnico» della Commissione Europea e che riguarda sei ministeri, a partire dal dossier ormai noto degli asili nido: Istruzione e Merito (i nuovi posti per l’infanzia per l’appunto), Imprese e Made in Italy (spazio e imprese femminili), Infrastrutture e Trasporti (rinnovo parco ferroviario del trasporto pubblico locale e idrogeno nella mobilità ferroviaria), Ambiente e Sicurezza energetica (rafforzamento ecobonus, infrastrutture di ricarica elettrica e uso idrogeno nei settori hard to abate), Cultura (progetto Cinecittà) e Politiche di Coesione (interventi socioeducativi nel Sud per il terzo settore).
Questa la sintesi del quotidiano il Sole 24 ore oggi dopo il punto fatto ieri dal governo sul Pnrr.
Ecco numeri, dettagli, scenari e incognite.
LE MODIFICHE AL PNRR
Le 10 modifiche agli obiettivi della quarta rata del Pnrr, che hanno ottenuto ieri il via libera, “riguardano diversi ministeri”, ovvero “i ministeri delle Infrastrutture, delle Imprese, dell’Istruzione, della Cultura”. Così il ministro Raffaele Fitto, al termine della cabina di regia sul Pnrr convocata in tarda mattinata a Palazzo Chigi. “La quarta rata a questo punto – ha aggiunto il ministro di Fratelli d’Italia – dopo una condivisione formale con la Commissione europea, può essere oggetto di richiesta di pagamento, che inoltreremo. Ieri abbiamo concluso con la Commissione Ue il tavolo tecnico”, da qui la convocazione, “partita nella serata di ieri”, della cabina di regia per dare il disco verde alle modifiche.
COSA HA DETTO FITTO SULLA CABINA DI REGIA PER IL PNRR
È durata mezz’ora la cabina di regia presieduta dal ministro ‘regista’ del Recovery Fund Fitto. Sul Pnrr “il governo sta portando avanti un lavoro serio e costruttivo”, ma “siamo di fronte a diverse fake news: non c’era nessuna convocazione urgente della cabina di regia, che è avvenuta nel tardo pomeriggio di ieri perché abbiamo avuto il via libera tecnico dell’Europa, dunque solo allora è partita la convocazione”, ha detto ancora il ministro aggiungendo che la modifica dei 10 dei 27 obiettivi per lo sblocco della quarta rata decisi dal governo “porterà alla richiesta dell’intera quarta rata, non immaginando un definanziamento”.
LE PAROLE DI FITTO SUL PNRR
“Dobbiamo lavorare velocemente ma non in fretta perché la fretta può comportare errori decisivi per il Paese. Mi auguro che il dibattito sia impostato su proposte, ma ogni giorno sento cose contro: penso che l’Italia avrebbe bisogno di un confronto serio, con proposte costruttive, invece di polemiche sterili che non servono a nessuno. Dobbiamo lavorare per raggiungere un obiettivo che non è del governo ma del Paese”, ha sottolineato il ministro.
LA RELAZIONE AL PARLAMENTO
“Andrò in Parlamento il 18 [luglio] per la relazione semestrale, e penso di essere andato in Parlamento un numero di volte non paragonabile rispetto a quanto accaduto nei due anni precedenti. Il tema dei ritardi è particolare: non ho ancora ascoltato un riferimento preciso a un ritardo imputabile a noi che sia oggettivo”, ha sottolineato il ministro secondo il quale le garanzie per i tempi per ricevere la quarta rata del Pnrr “non può darle nessuno. Noi abbiamo impostato un lavoro preliminare definendo quali obiettivi andavano corretti per raggiungere il risultato ed evitare di avere una fase di verifica molto lunga”.
LA TERZA RATA
Il ‘regista’ del Pnrr per il governo Meloni ha ricordato, a chi gli chiedeva i tempi per incassare la terza rata, che questa “è stata sottoposta a lunghe e accurate verifiche da parte della Ue, proprio su questo abbiamo approntato il lavoro sulla quarta”, così da evitare le stesse “lungaggini”.
I TEMPI E LE SCADENZE
“Rispetteremo la scadenza del 31 agosto” per la revisione del Pnrr nella sua interezza, ha quindi precisato il ministro. “Stiamo entrando in una dimensione diversa per l’attuazione del Piano – ha poi illustrato -. Nelle fasi precedenti l’attuazione richiedeva provvedimenti amministrativi. Ora siamo nella fase di messa a terra dei progetti”.
LE MODIFICHE AL PNRR
Le modifiche che entro quella data verranno apportate sono dettate da “due esigenze oggettive: da un lato è cambiato lo schema con il RepowerEu, che risponde a esigenze energetiche, e con altre questioni come l’aumento delle materie prime; dall’altro lato ci sono alcuni interventi che per ragioni oggettive non sono realizzabili entro giugno 2026, la scadenza del Pnrr. Il governo sta quindi lavorando ad un coordinamento delle risorse. Possiamo spostare alcuni interventi su altri programmi di intervento, come i fondi di coesione che hanno il 2029 come scadenza”.
IL PUNTO DI FITTO SUI PNRR DI FRANCIA, GERMANIA E SPAGNA
Ieri Fitto ha respinto alcune «fake news», a cominciare da quella su un presunto ritardo dell’Italia «che andrebbe circoscritto e individuato. Io porto dati oggettivi e aspetto di essere smentito», ha chiarito citando gli altri due Paesi (Grecia e Spagna) che, insieme all’Italia, hanno chiesto il pagamento della terza rata («se noi stiamo in ritardo gli altri che situazione hanno?») e ribadendo che l’Italia, però, è l’unico Stato ad aver fatto domanda dell’intera quota a debito (122 miliardi), oltre ai 68 miliardi a fondo perduto, mentre gli altri, dalla Francia (40 miliardi) alla Germania (27 miliardi), hanno fatto un uso assai limitato delle risorse del NextGenerationEu. Insomma, ha rimarcato Fitto, è impossibile paragonare programmi dalle dimensioni così differenti, come quello della Spagna «che ha chiesto molte meno risorse dell’Italia».