Skip to content

pirelli

Sinochem e Tronchetti bisticciano anche sul bilancio Pirelli

L’assemblea degli azionisti di Pirelli ha approvato il bilancio 2024: il gruppo cinese Sinochem, primo azionista con il 37 per cento, ha però votato contro. Tutti i dettagli

L’assemblea degli azionisti di Pirelli, società specializzata in pneumatici con sede a Milano, ha approvato oggi il bilancio dell’esercizio 2024, che si è chiuso con un utile netto della capogruppo di 302 milioni di euro e un utile netto consolidato di 501 milioni.

IL VOTO CONTRARIO DI SINOCHEM

Il bilancio è stato rappresentato con il voto favorevole del 57 per cento del capitale rappresentato in assemblea, nonostante il voto contrario del 42,9 per cento del capitale che – come si legge nel comunicato stampa – è “corrispondente alla quota del 37,015% del capitale sociale dell’azionista Mpi Italy, controllato da Sinochem”, cioè compagnia statale cinese che possiede, appunto, il 37 per cento di Pirelli.

Camfin, la holding del vicepresidente esecutivo Marco Tronchetti Provera, ha il 26,4 per cento.

Sinochem aveva già votato contro la  relazione finanziaria discussa nel consiglio di amministrazione di fine aprile.

COS’ALTRO È STATO DISCUSSO ALL’ASSEMBLEA

Al di là della spaccatura sull’approvazione del bilancio, l’assemblea ha invece approvato all’unanimità la distribuzione di un dividendo di 0,25 euro, che verrà pagato il 25 giugno prossimo.

L’assemblea ha approvato inoltre la politica sulla remunerazione relativa al 2025, l’adozione del piano di incentivazione monetario triennale 2025-2027 per il management e ha espresso parere favorevole alla relazione sui compensi corrisposti nell’esercizio 2024.

PIRELLI È UN PROBLEMA PER IL GOVERNO MELONI

L’attuale struttura interna di Pirelli, con Sinochem come primo azionista, potrebbe impedire alla società di vendere i suoi sensori per pneumatici negli Stati Uniti, un mercato rilevantissimo che però ha messo al bando le tecnologie cinesi per i “veicoli connessi”.

Il management italiano di Pirelli avverte dunque la necessità economica e strategica di un ridimensionamento di Sinochem. Al consiglio di fine aprile si è verificata una frattura tra i rappresentanti della quota italiana e quelli di Sinochem in merito alla definizione del soggetto controllore della società: i nove consiglieri italiani hanno votato a favore dell’estromissione di Sinochem; cinque consiglieri cinesi hanno votato contro; una consigliera si è astenuta.

Il governo è intervenuto nell'”affare Pirelli” già nel giugno del 2023, con un golden power volto a tutelarne gli asset strategici, come la tecnologia sensoristica Cyber Tyre. Ieri Bloomberg ha scritto che l’esecutivo ha prorogato di sessanta giorni, al 31 luglio, la scadenza per un provvedimento amministrativo che dovrà stabilire se Sinochem abbia violato le regole imposte con il golden power per limitare l’influenza cinese sul gruppo milanese.

“Il posticipo”, ha scritto Bloomberg, “rimanda una decisione che potrebbe potenzialmente infiammare le tensioni con Pechino e avere un impatto su altre aziende italiane con investitori cinesi o esposte al mercato cinese. Il governo Meloni, che ha espresso preoccupazioni per l’influenza di Sinochem in Pirelli, deve anche affrontare le pressioni degli Stati Uniti per limitare il ruolo dell’azienda cinese”.

Torna su