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Giorgetti Meloni Manovra

Come sta andando il Pil italiano?

Il dato preliminare relativo alla crescita del Pil italiano nel secondo trimestre 2025 ha sorpreso negativamente. Almeno in apparenza. Il commento di Liturri

Il dato preliminare relativo alla crescita del PIL italiano nel secondo trimestre 2025 ha sorpreso negativamente. Almeno in apparenza.

Dopo il +0,3% del primo trimestre, si attendeva un +0,1% che invece è risultato essere un -0,1%. La variazione tendenziale (cioè sullo stesso trimestre del 2024) è pari a 0,4% (contro il +0,6% atteso e il +0,7% del primo trimestre).

Un dato identico a quello della Germania e leggermente peggiore di quello della Francia (+0,3% congiunturale e +0,7% tendenziale).

La variazione acquisita per il 2025 (cioè quella che avremmo a fine anno se i prossimi trimestri mostrassero crescita nulla) e +0,5%.

C’è da preoccuparsi? Riteniamo di no. Per due essenziali motivi. Il primo è che questa modesta variazione negativa arriva dopo un primo trimestre particolarmente vivace, soprattutto per merito della domanda estera. In altre parole, la corsa alle esportazioni, anche per anticipare l’entrata in vigore dei dazi Usa, ha lievemente gonfiato il PIL del primo trimestre e sgonfiato quello del secondo trimestre. Simmetricamente, il secondo trimestre ha risentito delle incertezze nel commercio internazionale e del rafforzamento del cambio dell’euro.

È la stessa Istat ad attribuire il calo del secondo trimestre ad «una diminuzione consistente della componente estera netta»., mentre il contributo della domanda interna è stato positivo. L’analisi per settori registra una lieve frenata per agricoltura e industria e una stazionarietà dei servizi, che invece erano attesi in lieve aumento.

Insomma, un effetto “onda” che ha sfavorito il secondo trimestre rispetto al primo, nel quale le esportazioni erano cresciute di un robusto 2,8% congiunturale.

Stessa spiegazione fornita a Reuters da Nicola Nobile di Oxford Economics che ha suggerito che i dati potrebbero indicare “una normalizzazione delle esportazioni nette dopo il forte dato del primo trimestre,” quando le aziende italiane hanno accelerato le esportazioni verso gli USA in risposta alle nuove tariffe annunciate dal presidente Trump.

Andamento a specchio, rispetto a quello degli USA. Dopo il dato sorprendentemente negativo del primo trimestre (-0,5% dato annualizzato), è arrivato sempre oggi il solidissimo +3,0% del secondo trimestre, che ha pure battuto le attese (+2,5%). Gli Usa tornano così sul sentiero della crescita (+2,8% era stato il dato del quarto trimestre 2024), dopo che nel primo trimestre un anormale picco nelle importazioni – sempre per anticipare l’effetto dei dazi – aveva abbattuto in misura straordinaria il Pil Usa. Il rimbalzo di oggi era atteso, ma è stato anche superiore alle previsioni. Il dato combinato dei due trimestri si attesta al 1,3%, comunque inferiore al +2,8% dell’ultimo semestre del 2024.

A quest’ultimo dato si è poi aggiunto quello sulla variazione dell’occupazione non agricola (+104.000 unità a luglio contro 77.000 attese e -23.000 di giugno) che ha segnalato un mercato del lavoro ancora molto tonico.

Il risultato finale è stato un rally del dollaro e un aumento del rendimento del Bond decennale Usa, sulla presa d’atto da parte degli investitori che la Fed non ha al momento motivo per ridurre i tassi (come quasi certamente farà nella riunione di stasera, rimandando qualsiasi decisione a settembre) non essendoci segnali di rallentamento sia sul fronte dell’occupazione che su quello dell’inflazione.

Insomma, dopo mesi di previsioni di qualsiasi tipo di catastrofe economica per gli Usa, sembra che, almeno per ora, Donald Trump stia traghettando l’economia Usa verso un nuovo assetto – meno sbilanciato sull’import e sui servizi e più concentrato sulla manifattura e sulle tecnologie avanzate – senza fare sprofondare il continente americano negli oceani.

È appena il caso di notare che le Cassandre in servizio permanente effettivo che da febbraio prevedevano chissà quali disastri, sono ancora là a pontificare. Ma questa purtroppo non è una novità.

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