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Risalita Pil

Come va il Pil? Rapporto Cer

La flessione dell’attività economica potrebbe aver superato questa settimana il punto di minimo: comincia così a definirsi il percorso di risalita del Pil nella seconda parte dell’anno. Il rapporto Cer a cura degli economisti Stefano Fantacone e Antonio Forte.

Le attività economiche manifestano dunque segni di recupero anticipati rispetto all’uscita ufficiale dal lockdown, prevista a partire dal prossimo 4 maggio. Un andamento che avvalora l’aspettativa di un rimbalzo del Pil nella seconda parte dell’anno.

E’ quanto emerge tra l’altro dall’Osservatorio Covid-19 datato 24 aprile a cura del Cer (Centro europa ricerche) a cura degli economisti Stefano Fantacone e Antonio Forte.

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I CONSUMI ELETTRICI SEMBRANO RISALIRE

Potrebbe aver preso avvio questa settimana la risalita dei consumi elettrici, che anticipa gli andamenti della produzione industriale. Il grafico 1 (pannello A) mostra le variazioni congiunturali dei consumi elettrici a partire dall’ultima settimana di gennaio.

Come si osserva, la caduta è stata molto rapida fra la seconda e la terza settimana di marzo, quando la contrazione ha quasi raggiunto il 12%. Anche nella terza settimana di marzo la flessione è stata pronunciata, attestandosi al 9%.

Successivamente e fino alla scorsa settimana, si sono continuate a registrare variazioni negative, ma di entità più contenuta (-1,1% in media). La settimana corrente (dati dal 20 al 23 aprile) ha invece registrato un primo aumento, pari al 6%. In termini cumulati, la contrazione dei consumi elettrici ha raggiunto il 30% la scorsa settimana, mentre risale al -25% questa settimana (grafico 1, pannello B).

UN PROFILO TRIMESTRALE PER LA RISALTA DAL PIL

Le attività economiche manifestano dunque segni di recupero anticipati rispetto all’uscita ufficiale dal lockdown, prevista a partire dal prossimo 4 maggio. Un andamento che avvalora l’aspettativa di un rimbalzo del Pil nella seconda parte dell’anno.

Secondo le valutazioni del CER, la variazione del prodotto scenderebbe a circa il -12% nel primo semestre, ma potrebbe poi registrare un aumento superiore al 9% nel periodo giugno-dicembre, a condizione che non si verifichino perdite permanenti di capacità produttiva (grafico 2).Un profilo diverso da quello della recessione del 2008-2009, quando vi furono due semestri consecutivi caratterizzati da contrazioni del prodotto di minore entità e di pari dimensione.

Tale differenza deriva dalla particolare caratteristica della recessione attuale che, lo ricordiamo, è interamente policy driven, ossia determinata dal razionamento imposto alle scelte di consumo e produzione per far fronte all’emergenza sanitaria. È definitorio che queste scelte si riflettano in una volatilità del sistema economico che non può avere riscontri in precedenti episodi ciclici.

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