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Perché Vianini non fa gioire Caltagirone

Che cosa sta succedendo a Vianini. Fatti, numeri e approfondimenti

Periodo difficile per Vianini, la società del gruppo Caltagirone attiva nel settore immobiliare. L’aumento di capitale, deciso per ripianare le perdite, è andato a buon fine ma i numeri del primo semestre 2023 non danno prospettive rosee e il titolo continua a perdere terreno.

CHI È E COSA FA VIANINI

Nata nel 1892 come società in accomandita, Vianini per circa un secolo si è occupata di attività industriali legate alla produzione di manufatti in cemento.

Poi, nel 1980, le attività sono state scorporate ed attribuite a società autonome per singoli aggregati produttivi (industria, lavori, ingegneria ed edilizia) e il settore della prefabbricazione è stato conferito a “Vianini Industria”. Nel 2016 Vianini è dunque uscita dal settore della produzione di manufatti in cemento e ha avviato la dismissione del ramo industriale. Dal 1986 è quotata alla Borsa Italiana, segmento Euronext, e, attraverso le sue controllate Domus Italia e Domus Roma 15, controlla un patrimonio di circa 2.000 unità abitative sul territorio di Roma di cui gestisce la locazione, la vendita, la valorizzazione e la manutenzione.

L’AUMENTO DI CAPITALE

Come si diceva, si è concluso positivamente l’aumento di capitale deliberato dall’assemblea dell’11 dicembre scorso (i termini e le condizioni definitivi sono stati fissati una settimana dopo dal board). Sottoscritte tutte le 75.263.465 azioni ordinarie di nuova emissione, per un controvalore (comprensivo di sovrapprezzo) di 59.984.981,61. Durante il periodo di offerta in opzione delle nuove azioni ai titolari di azioni ordinarie Vianini, iniziato il 27 dicembre e conclusosi il 19 gennaio 2024, estremi inclusi, sono stati esercitati 26.996.212 diritti di opzione e dunque sono state sottoscritte 67.490.530 nuove azioni, ossia l’89,67% del totale per un ammontare complessivo (comprensivo di sovrapprezzo) di 53.789.952,41. I diritti di opzione non esercitati sono stati offerti sul mercato regolamentato Euronext Milan e venduti tutti nella seduta di martedì 23 gennaio. Il giorno dopo sono state invece sottoscritte tutte le residue 7.772.935 nuove azioni, per un ammontare complessivo (comprensivo di sovrapprezzo) di 6.195.029,20.

A seguito dell’aumento il capitale sociale di Vianini è di 35.072.775,69 euro ed è suddiviso in 105.368.852 azioni ordinarie Vianini prive di indicazione del valore nominale.

Dopo la delibera del consiglio d’amministrazione, la Capitolium srl aveva confermato l’impegno a sottoscrivere la propria quota di spettanza (26,167%) del capitale sociale e delle azioni che sarebbero rimaste inoptate a seguito dell’offerta in Borsa. Ugualmente, la Caltagirone spa aveva detto lo stesso per la propria quota, pari al 55,213% del capitale sociale.

IL BILANCIO DEL PRIMO SEMESTRE 2023

Gli ultimi dati economici disponibili sono relativi ai primi sei mesi del 2023, a differenza di Cementir – sempre della galassia Caltagirone – che ha già reso noti i dati dei primi nove mesi dello scorso anno.

Nel primo semestre, dunque, i ricavi operativi sono rimasti stabili a livello tendenziale a 5 milioni, costituiti perlopiù dai ricavi da locazione immobiliare (a 4,5 milioni, +18,9% rispetto al primo semestre 2022). In calo il margine operativo lordo, pari a 2,3 milioni di euro rispetto ai 3 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente. Segno meno anche per il risultato netto della gestione finanziaria, a -3,2 milioni di euro (negativo per 1,9 milioni al 30 giugno 2022), che ha risentito dell’aumento dei tassi di interesse, e per il risultato di competenza a -951 mila euro (positivo per 449 mila euro nel primo semestre 2022).

In aumento l’indebitamento finanziario netto, a quota 163,2 milioni (era a 162,7 milioni sei mesi prima) di cui 148,8 milioni di euro relativi al fabbisogno finanziario inerente all’attività del Gruppo Domus. Flessione anche per il patrimonio netto consolidato, che ammontava a 112,6 milioni, a fronte dei 116,1 milioni del 31 dicembre 2022, soprattutto a causa della distribuzione del dividendo e del risultato del periodo.

L’ANDAMENTO DEL TITOLO IN BORSA

Come si diceva, non se la passa bene – e non poteva essere diversamente – anche il titolo, quotato al segmento Euronext di Milano: in sei mesi ha perso oltre il 20% mentre il calo su anno supera il 9%.

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