Dalle stelle alle stalle. Solo una settimana fa le previsioni su Truth, il social network di Donald Trump, erano radiose. Con il via libera degli investitori alla quotazione in Borsa si ipotizzava un incasso di 3 miliardi di dollari e nel suo primo giorno al Nasdaq è stato valutato quasi 8 miliardi di dollari.
Ora, però, il vento è cambiato e ieri il Trump Media & Technology Group, il cui prodotto di punta è proprio Truth, è sprofondato a Wall Street.
IL TONFO DI TRUTH A WALL STREET
Giornata disastrosa quella di ieri a Wall Street per la compagnia di Trump proprietaria del social Truth. Le azioni di Trump Media & Technology Group hanno infatti perso più del 20% nel corso della giornata di contrattazioni. Il patrimonio del tycoon, maggiore azionista della compagnia con il 57% delle azioni, ha visto sfumare finora 1 miliardo di dollari, portando il valore netto a 6,4 miliardi di dollari.
LE CAUSE
A trainare verso il basso sono stati i deludenti dati finanziari: secondo i documenti presentati dal gruppo in mattinata, la compagnia ha generato nel quarto trimestre ricavi per soli 750 mila dollari, con una perdita del 39% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, una cifra che porta il bilancio dei ricavi nei dodici mesi a 4,1 milioni.
X di Musk ha invece chiuso l’anno scorso con ricavi pari a 665 milioni di dollari e Reddit, nel 2023, ha registrato un fatturato di 804 milioni di dollari.
COSA PENSANO GLI ANALISTI
“Truth era sopravvalutato e questa realtà sta trascinando al ribasso il titolo. Poiché il servizio non ha un percorso chiaro verso la redditività e le sue entrate sono scarse, il suo debutto elevato non era sostenibile”, ha dichiarato Ross Benes, analista di Insider Intelligence.
Per Michael Ashley Schulman, analista di Running Point Capital, “Trump Media & Technology Group ha goduto di un’enorme ascesa grazie al clamore e all’entusiasmo, ma è ben lontana dal diventare un vero e proprio sfidante dei social media rispetto a X, Instagram, TikTok e altre piattaforme”.
Come osserva Reuters, Reddit ha 73 milioni di utenti attivi, mentre Truth rende noto solo il numero totale di iscrizioni, che ammonta a 8,9 milioni.
PERDITE E STRASCICHI DI TRUMP MEDIA
Nel 2023 Trump Media ha registrato perdite per 58 milioni, dopo i 50,5 milioni di profitti del 2022. Il tycoon, nelle scorse settimane, ha potuto rastrellare più di 300 milioni in contanti grazie alla fusione con un’altra società, cifra che gli permetterà di affrontare le prossime scadenze di pagamento dei risarcimenti milionari a cui è stato condannato dalla corte di New York.
Tuttavia, il tonfo di ieri in Borsa rischia di lasciare il segno sulle sue finanze e anche di scalfire ancora di più la sua immagine pubblica. Trump detiene 78,8 milioni di azioni e c’è attesa per capire come reagirà il mercato nella seduta che si aprirà nelle prossime ore a Wall Street. Le perdite registrate ieri sono state talmente clamorose da spingere gli stessi revisori dei conti di Trump Media ad ammettere dubbi sulla tenuta del titolo e a invitare alla cautela nelle prossime settimane.
Il miliardario, inoltre, ricorda Reuters, non è autorizzato a vendere o prendere in prestito le sue azioni per sei mesi e qualsiasi sua mossa per cercare di alterare l’accordo probabilmente scatenerebbe ulteriori vendite.
LE GRANE CON I CO-FONDATORI
Trump Media, tra l’altro, è coinvolta anche in una battaglia legale con i co-fondatori Wesley Moss e Andrew Litinsky. Sempre ieri, un giudice del Delaware ha dichiarato di voler fissare un’udienza questo mese per stabilire se i due debbano ricevere la quota dell’8,6% della società che sostengono essere loro dovuta.
Moss e Litinsky hanno infatti accusato il gruppo di aver cercato di diluire impropriamente la loro partecipazione, mentre la società ha affermato che non sono riusciti a guadagnare le loro quote e che vuole privarli della loro proprietà.
GLI ALTRI PROBLEMI DI TRUMP
Ma per l’ex presidente degli Stati Uniti non finisce qui. Mentre prosegue la sua campagna elettorale alla ricerca di un secondo mandato, il 15 aprile dovrà affrontare un delicato appuntamento giudiziario. Quel giorno infatti, a New York, inizierà formalmente il processo che lo vede imputato di pagamento in nero di una pornostar, Stormy Daniels, e dell’ex coniglietta di Playboy Karen McDougal.
Trump è accusato di aver comprato il loro silenzio nel 2016 affinché non rivelassero di aver avuto con lui una relazione sessuale extraconiugale. Una confessione che, in piena campagna presidenziale, avrebbe potuto pregiudicare la vittoria del tycoon.
Infine, dopodomani, il 4 aprile, dovrà pagare una cauzione da 175 milioni di dollari per aver gonfiato il suo patrimonio netto con miliardi di dollari all’anno in transazioni bancarie.