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Imprese

Perché solo stati e banche centrali possono evitare il disastro economico da Covid-19

Come si può evitare il contagio economico mondiale per la pandemia da Covid-19. L'analisi di Daniele Langiu e Fabio Sdogati

(Venerdì 3 aprile, alle ore 19.00, il professore Fabio Sdogati, docente di Economia internazionale alla School of Management del Politecnico di Milano, terrà un live webinar, in lingua inglese, sugli scenari economici mondiali a seguito della pandemia da Coronavirus. Ad oggi oltre 1500 le iscrizioni. È possibile registrarsi, per partecipare, al  link: http://ow.ly/OC7L30qut7N)

 

In articoli precedenti abbiamo scritto che ora più che mai abbiamo bisogno di un intervento coordinato a livello europeo e che Banche Centrali e i Governi dovrebbero usare i loro strumenti per sostenere l’economia globale.

Il punto cruciale per le banche centrali è probabilmente questo: le Banche Centrali facciano le Banche Centrali, cioè i prestatori di ultima istanza. Un modo per raggiungere questo obiettivo è adottare un forte coordinamento tra le banche centrali che garantiscano reciprocamente linee di credito illimitate per evitare problemi di ‘cash run’. Le banche centrali hanno già iniziato a adottare una politica monetaria espansiva, principalmente attraverso:

  1. Taglio dei tassi di interesse
    1. La Federal Reserve ha ridotto, due volte nell’arco di 2 settimane, l’intervallo obiettivo del tasso di interesse sui fondi federali: prima all’1-1,25% (3 marzo) e poi allo 0-0,25% (15 marzo)
  2. Creazione di linee di swap tra le Banche Centrali
    1. La Bank of Canada, la Bank of England, la Bank of Japan, la Banca Centrale Europea, la Federal Reserve e la Banca Nazionale Svizzera hanno annunciato un’azione coordinata per aumentare l’offerta di liquidità attraverso accordi permanenti di liquidità (linee di swap) in dollari statunitensi (15 marzo) e, successivamente, hanno annunciato l’ampliamento di tali accordi (20 marzo);
    2. La Federal Reserve ha annunciato l’istituzione di accordi temporanei di liquidità in dollari statunitensi (linee di swap) anche con la Reserve Bank of Australia, il Banco Central do Brasil, la Danmarks Nationalbank (Danimarca), la Bank of Korea, il Banco de Mexico, le Norges Bank (Norvegia), Reserve Bank of New Zealand, Autorità monetaria di Singapore e Sveriges Riksbank (Svezia) (19 marzo);
    3. La Banca Centrale Europea e Danmarks Nationalbank hanno riattivato la linea di swap per fornire liquidità in euro (20 marzo);
  3. Adozione di programmi di acquisto di asset finanziari
    1. La Banca Centrale Europea ha annunciato il programma di acquisto di emergenza pandemica (PEPP) da 750 miliardi di euro (18 marzo);
    2. La FED ha deciso di aumentare le proprie disponibilità in titoli del Tesoro di almeno $ 500 miliardi e le proprie posizioni in titoli garantiti da ipoteca di almeno $ 200 miliardi (15 marzo);
    3. La Federal Reserve ha deciso di adottare diverse azioni per sostenere il flusso di credito a famiglie e imprese (15 marzo, 17 marzo, 18 marzo, 20 marzo);

L’intervento pubblico è necessario quando un intero paese è (giustamente) messo in quarantena; e questo è ciò che i Governi hanno fatto. Infatti, i Governi hanno deciso di adottare politiche fiscali espansive e ne stanno discutendo di ancora più ampie:

  1. Il governo italiano ha approvato un pacchetto da 25 miliardi di euro ($ 28 miliardi) per sostenere il proprio sistema sanitario, aiutando le aziende e le famiglie a contrastare l’impatto economico del peggior focolaio di coronavirus in Europa (15 marzo), rispetto a un piano iniziale di iniezione di 3,6 miliardi di euro (1 marzo);
  2. Il presidente Trump ha approvato una spesa di 8,3 miliardi di dollari (6 marzo); poi, ha firmato la ‘Fase due’ dello stimolo (19 marzo) e, infine, i leader del Congresso degli Stati Uniti hanno concordato un accordo di stimolo da 2 trilioni di dollari (25 marzo);
  3. Il Governo tedesco ha autorizzato la sua banca statale, KfW, a prestare fino a $ 610 miliardi alle imprese per attenuare gli effetti del coronavirus (13 marzo) e sta prendendo in considerazione misure di stimolo che richiedono circa 156 miliardi di euro di nuovi prestiti e un’ulteriore autorizzazione di debito fino a 200 miliardi di euro (21 marzo);
  4. Il Ministro delle Finanze francese ha annunciato un pacchetto di aiuti da 49 miliardi di dollari (17 marzo).

Infine, data la gravità della situazione, l’Unione Economica e Monetaria, il 20 marzo, ha deciso di sospendere il Patto di Stabilità e Crescita, dando così spazio ai Governi dei paesi membri per spingere la spesa in deficit oltre il limite del 3% del PIL e, pertanto, adottare politiche fiscali espansive più ampie e di più ampia portata di quelle finora autorizzate.

  1. Conclusioni

Uno shock iniziale dal lato dell’offerta in un paese si è trasformato anche in uno shock dal lato della domanda ed entrambi viaggiano tra paesi allo stesso modo ma in momenti differenti. Ogni giorno che passa, si registra un numero maggiore di vittime dell’epidemia in tutto il mondo; e ogni giorno il trade off tra salute pubblica e produzione si inclina a favore di più salute e meno produzione.

L’attuale crisi sarà duratura, grave in termini umanitari, costosa in termini economici, sia dal punto di vista della produzione che dell’occupazione.

Ci saranno poche possibilità di superare entrambe le crisi senza un massiccio intervento senza precedenti, generalizzato, e coordinato da parte delle autorità fiscali e monetarie di tutto il mondo. Abbiamo registrato che tali reazioni stanno avvenendo a un ritmo ragionevolmente veloce. Se tali misure politiche, adottate e annunciate, siano ‘sufficienti’, non lo sappiamo, proprio come nessun altro.

 

(Estratto di un articolo pubblicato su scenarieconomici.com; qui la versione integrale)

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