Skip to content

procura mondialpol

Perché Mondialpol è stata commissariata

Dopo la cooperativa Servizi Fiduciari, anche Mondialpol finisce commissariata con accuse di caporalato e sfruttamento dei propri dipendenti

 

Fortunatamente c’è chi vigila su chi fa vigilanza. Perché, anche questa volta, le accuse sono pesanti: caporalato e sfruttamento dei lavoratori. E così la società Mondialpol, una delle aziende più note nei servizi di vigilanza privata, è stata commissariata su decreto d’urgenza del pm di Milano Paolo Storari, nell’inchiesta condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf. La vicenda presenta diverse analogie con quella, recente, che ha travolto la cooperativa Servizi Fiduciari (gruppo Sicuritalia), finita commissariata anch’essa.

LE ACCUSE DEI PM

I dipendenti, secondo il teorema accusatorio, sarebbero stati pagati poco più di 5 euro lordi all’ora e minacciati di trasferimento se non accettavano le condizioni. Le indagini della Procura milanese che hanno portato al controllo giudiziario della Mondialpol – si legge in un comunicato stampa firmato dal procuratore Marcello Viola -, “stanno portando alla luce fenomeni di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, realizzati attraverso un assiduo sfruttamento dei dipendenti perpetrato, approfittando del loro stato di bisogno, da parte di un’importante azienda che ha corrisposto al proprio personale retribuzioni ben al di sotto della soglia di povertà, sproporzionate rispetto alla quantità e qualità del lavoro prestato”.

CINQUE EURO L’ORA

Si legge ancora che “venivano corrisposte ai lavoratori retribuzioni sotto la soglia di povertà. In particolare la “vedetta 2 Mondialpol” contrattualmente registra i propri lavoratori dipendenti al livello D del contratto nazionale, prevedendo una paga oraria di 5,3 euro, che, moltiplicata per il numero di ore lavorative, porta la retribuzione mensile a 930 euro Una somma che sicuramente non è proporzionata né alla qualità nè alla quantità del lavoro prestato al fine di garantire un’esistenza libera e dignitosa”. Al netto delle ritenute fiscali e previdenziali, lo stipendio netto risulterebbe sui 650 euro al mese.

I clienti serviti sono stati nel triennio 2019-2021: Intesa sanpaolo, Poste italiane, Mondialpol service, sicuritalia, Btv, Iper Montebello, Gruppo Iva Banco Desio, Fidelitas network, Fidelitas, Lidl, Kuwait petroleum.

COSA DICONO I SINDACATI SUL CASO SECURITALIA

Come si anticipava, il caso Mondialpol non è il primo nel settore della vigilanza privata. Poche settimane fa è emerso quello di Sicuritalia Servizi Fiduciari. “Le condizioni di lavoro, forse sarebbe più opportuno dire sfruttamento, perpetrate dalla cooperativa erano da anni sotto gli occhi di tutti – dicono in merito dalla USB -. Certamente, lo erano sotto i nostri che da lungo tempo promuoviamo centinaia di azioni legali per far riconoscere l’insufficienza della retribuzione applicata dalla cooperativa ai propri dipendenti.”

“Il meccanismo volto allo sfruttamento della manodopera a basso costo era noto a chiunque, anche alle committenze – spesso pubbliche – che negli anni hanno potuto beneficiare di prestazioni a basso costo”, la denuncia del sindacato.

“Il sistema delle cooperative, dove lo scopo sociale sembra essere ormai quello di assicurare lauti profitti ai veri proprietari e non certamente ai soci, – l’affondo di USB – è da sempre al centro della nostra discussione. Le cooperative, quantomeno la maggior parte, sono solo costruzioni societarie che nascondono (nemmeno troppo) la volontà di derogare alla contrattazione collettiva già disastrosa per impoverire ancora di più i lavoratori.”

Torna su