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Perché l’Ue vuole togliere gli Emirati dalla lista nera del riciclaggio e metterci Monaco

Chi esce e chi entra nella lista dei Paesi considerati ad alto rischio riciclaggio. Fatti e approfondimenti

La Commissione europea, riguardo la lotta al riciclaggio di denaro e sul finanziamento del terrorismo, ha preso una decisione rilevante. Anzi due. La prima è aver tolto gli Emirati Arabi Uniti e Gibilterra dalla lista dei paesi considerati ad alto rischio di riciclaggio. La seconda è aver incluso in quell’elenco Monaco, oltre ad altri paesi.

IL MOTIVO DIETRO ALLA RIMOZIONE DEGLI EMIRATI ARABI UNITI

Sulle scelte della Commissione, sia il Parlamento europeo che il Consiglio, con i paesi membri, possono presentare obiezioni. Ma intanto l’impronta decisa dall’esecutivo guidato da Ursula von der Leyen è chiara. Per la Commissione, gli Emirati Arabi Uniti non devono più far parte delle giurisdizioni ad alto rischio, cioè quei paesi “che presentano carenze strategiche” nella lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo.

L’anno scorso, la stessa scelta era stata bloccata dall’europarlamento. Ora la Commissione spera non ci siano intoppi. I motivi dietro la decisione dell’Ue sono essenzialmente due. Uno più di facciata e diplomatico, l’altro più pragmatico. Il primo è stato spiegato dalla Commissaria europea per i servizi finanziari, Maria Luis Albuquerque. Una iniziativa che “ribadisce il nostro forte impegno ad allinearci agli standard internazionali”, ha detto la portoghese, riferendosi ai canoni scelti dalla Financial Action Tast Force, o Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale (Gafi), cioè l’organizzazione fondata dal G7 nel 1989 che controlla la lotta al riciclaggio di denaro. Anche il Gafi, infatti, non include gli Emirati nella lista ad alto rischio.

Il secondo motivo, come detto, sembra essere dettato più dal realismo. L’Unione europea e gli Emirati Arabi Uniti, infatti, sono in trattativa per raggiungere un accordo commerciale di libero scambio. La rimozione dalla lista nera era una richiesta espressa direttamente da Abu Dhabi. E magari servirà a negoziare più facilmente tra le parti.

GLI ALTRI PAESI INCLUSI ED ESCLUSI NELLA LISTA NERA DELL’UE

Insieme agli Emirati Arabi Uniti altri paesi sono stati rimossi dalla Commissione Ue. Come Gibilterra, sulla cui esclusione la Spagna ha protestato. Ma nell’elenco sono stati depennati anche le Barbados, la Giamaica, Panama, le Filippine, il Senegal e l’Uganda. A essere inseriti, invece, sono stati Algeria, Angola, Costa d’Avorio, Kenya, Laos, Libano, Monaco, Namibia, Nepal e Venezuela. Ovviamente la scelta più discussa è stata quella sul Principato di Monaco.

PERCHÉ È STATO INSERITO MONACO TRA I PAESI A RISCHIO RICICLAGGIO

Di fatto quindi Monaco è stato messo nello stesso calderone in cui già erano presenti paesi come la Siria e il Burkina Faso. Anche in questo caso, l’Ue vuole adeguarsi ai dettami del Gafi, che include il Principato nella lista di paesi a rischio. Come ricordato da Politico, Monaco è nel mirino delle autorità finanziarie mondiali. Secondo la Global Magnitsky Justice Company, milioni di euro di fondi illeciti collegati a oligarchi russi sarebbero stati depositati a Monaco, pur senza far scattare indagini di rilievo.

Soltanto lo scorso dicembre, il Consiglio d’Europa aveva reso note le misure intraprese dal Principato di Monaco per rafforzare la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo, “dimostrando progressi significativi nel livello di conformità agli standard del Gafi”. Ma evidentemente non è bastato.

LO SCONTRO SULL’AGGIORNAMENTO DELLA LISTA E IL CASO DELLA RUSSIA

Bruxelles non aggiorna la lista dei paesi a rischio da due anni, cioè dal 2023. La proposta della Commissione doveva essere pubblicata già la settimana scorsa, ma è slittata ufficialmente “per motivi amministrativi”. La realtà è che dietro le scelte dell’esecutivo europeo c’è stata una certa tensione tra gli eurodeputati, e la Commissione non voleva uscire con una lista già destinata al fallimento per veti vari.

Al netto di Monaco, Emirati Arabi Uniti e Gibilterra, il paese su cui più si è discusso è stata la Russia. La pressione per inserire Mosca nell’elenco dei cosiddetti paesi “grigi”, con controlli antiriciclaggio poco severi, è stata tanta. Anche perché il Gafi non è riuscito a farlo per l’opposizione dei paesi Brics presenti nel forum, nonostante la stessa Russia sia stata sospesa dal Gruppo finanziario nel 2023

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