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Perché le banche nel Regno Unito sono in tilt per le richieste di prestiti garantiti dal governo

Cinque banche si sono ritirati dal Coronavirus Business Interruption Loan Scheme (CBILS) del governo Johnson perché non riescono a occuparsi di tutte le richieste di prestiti delle piccole e medie imprese britanniche. L'articolo di Daniele Meloni

Cinque istituti di credito si sono ritirati dal Coronavirus Business Interruption Loan Scheme (CBILS) del governo Johnson perché non riescono a occuparsi di tutte le richieste di prestiti delle piccole e medie imprese britanniche (SME) messe in pista di recente su proposta del Cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak.

CHE COSA SUCCEDE

British Business Bank, la società di derivazione statale che amministra lo Scheme, ha confermato la notizia affermando che le società si sono ritirate dal programma – in corso di attuazione dal 23 marzo – perché non riescono a occuparsi di tutte le application ricevute per tempo. Gli istituti facevano parte di un gruppo di 40 società che avevano ottenuto l’ok dal ministero del Tesoro per fare prestiti sostenuti all’80% da garanzie statali. Il Tesoro si era impegnato a coprire gli interessi sui prestiti e le commissioni sui pagamenti per i prossimi 12 mesi. Del gruppo fanno parte anche le principali banche inglesi quali HSBC e Barclays.

IL DECREMENTO

Una di queste società è Chamber Acorn Fund (Humber) Ltd., che si trova a Hull nel nord-est del Paese. È ancora presente nella lista degli istituti che partecipano allo Scheme ma, tramite un comunicato sul suo sito, ha annunciato che non ha abbastanza capitali per parteciparvi. Il decremento delle società che partecipano al progetto fa seguito alle critiche ricevute dal governo da parte delle associazioni di categoria e dai giuristi che hanno rimarcato l’estrema farraginosità di un progetto rallentato da troppi passaggi burocratici per sostenere rapidamente le aziende. Martedì il conservatore Kevin Hollinrake e la laburista Seema Malhotra, parlamentari che appartengono al Gruppo di Lavoro bipartisan su banche e business, hanno scritto alla Financial Conduct Authority (FCA) chiedendo di rendere più facile l’accesso al CBILS alle imprese.

LE CRITICHE

“Il processo di accesso è troppo lento e complesso” hanno scritto i due MPs alla FCA, alla Banca d’Inghilterra e al Tesoro. “Le aziende hanno bisogno di fondi subito e non possono aspettare giorni o addirittura settimane perché devono pagare dipendenti e fornitori e adempiere alle scadenze nel pagamento delle tasse”, hanno concluso.

I CONSIGLI

Anche altri lenders stanno facendo fatica a occuparsi di tutte le richieste. Newable Ltd, società con sede a Londra, ha annunciato di avere creato un nuovo dipartimento interno alla struttura aziendale per occuparsi delle richieste che sono 10 volte superiori a quelle normalmente poste in essere. Chris Manson, ceo della società, ha affermato che il Cancelliere Sunak e British Business Bank hanno fatto “un lavoro straordinario nell’istituire in due settimane uno Scheme che di solito richiede un anno di lavoro”, ma che “il processo deve essere perfezionato”.

I NUMERI

Nel 2019 British Business Bank ha prestato quasi 7 miliardi di sterline alle 89mila aziende che ne hanno fatto richiesta, siano esse start-up o aziende anche nel pieno della loro attività.
Intanto, le principali banche della City hanno deciso di sospendere dividendi e i piani di buyback dopo che la Bank of England ha chiesto agli istituti di dirottare le risorse destinate agli azionisti verso l’economia. Hsbc, Rbs, Standard Chartered, Barclays e Lloyds hanno annunciato lo stop a dividendi che avrebbero dovuto staccare 7,5 miliardi di sterline di cedole nei prossimi due mesi.

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