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Perché l’Agcom indagherà sui dati di Dazn

Tutte le ultime polemiche sui dati di ascolto tv di Dazn

 

Non smettono di far discutere i dati sugli spettatori della serie A forniti da Dazn. L’Agcom, l’Autorità garante per le comunicazioni, ha avviato una procedura di verifica sugli ascolti delle prime due giornate di Serie A comunicati da Dazn e mercoledì prossimo ne parlerà alla Commissione Trasporti e Tlc della Camera dei Deputati. 

I dati di Dazn sotto la lente dell’Agcom

Secondo la tv a pagamento sono stati 4,3 milioni di spettatori per la prima e 4,7 per la seconda. I dubbi dell’Agcom riguardano la veridicità di questi dati. Per tranquillizzare il mercato e gli investitori Dazn si è affidata alla società Nielsen per la certificazione dei dati. Gli stessi, però, non sono misurati da Nielsen come ente terzo ma sono solo rielaborati a partire da quelli forniti da Dazn.

Agcom: “Costante attenzione alla qualità”

Lo scorso 25 agosto l’Agcom, dopo i disservizi sperimentati dagli utenti di Dazn nel corso della prima giornata di campionato, aveva fatto sapere con un comunicato che restavano aperti i temi della qualità del servizio offerto agli abbonati, dell’incremento dell’informazione e della tutela dei singoli consumatori, e della pari opportunità di tutti gli operatori di poter distribuire lo streaming delle partite alle medesime condizioni di qualità e velocità.

La difformità dei dati di Dazn

Secondo quanto riportato da Repubblica i dati cambierebbero non poco a seconda del metodo che si sceglie per misurarli. Il quotidiano riporta che il sistema Nielsen misura il 58% in più di audience sul singolo evento nel minuto medio. Nello specifico per Dazn Juve-Empoli è stata vista davanti alla tv da 728 mila persone. Per Auditel da 448 mila. Una discrepanza di non poco conto. Inoltre ai 728 mila, Dazn somma altre 355 mila visualizzazioni tra telefonini e pc. Il 50% rispetto al pubblico davanti alla tv: un dato enorme, se si considera che genericamente gli ascolti via web per una partita aggiungono tra l’8 e il 10% agli ascolti tv sullo stesso evento.

I quattro punti dell’istruttoria dell’Agcom

Lunedì 13 settembre l’AGCOM aprirà un’istruttoria per verificare i dati di Dazn. Secondo il Sole 24 Ore sono quattro i punti di interesse dell’Autorità: la difformità dei dati di ascolto rispetto a quelli forniti da Auditel, la mancanza di un certificatore terzo invece di dati prodotti in casa e poi validati da Nielsen, la necessità di sapere di più circa le metriche utilizzate per conteggiare le persone che utilizzano il canale web e il fatto che i dati non siano pubblici ma a disposizione degli operatori professionali solo utilizzando una piattaforma a pagamento.

Dati che valgono 74 milioni di euro 

Secondo la Legge Melandri e il successivo decreto Lotti l’8% dei ricavi dei diritti televisivi viene ridistribuito tra le squadre sulla base dei dati degli ascolti televisivi certificati. Un 8% che vale la bellezza di 74 milioni di euro da ridistribuire tra le 20 squadre di Serie A. Questione che motiva ancora di più le attenzioni dell’Agcom su Dazn.

L’Agcom in Parlamento 

Mercoledì prossimo l’AGCOM riferirà davanti alla Commissione Trasporti e Tlc della Camera, proprio sul tema Dazn. Il presidente dell’Autorità garante, Giacomo Lasorella, ufficialmente è convocato per parlare dei problemi tecnici occorsi a Dazn nelle prime due giornate, ma il tema ascolti non potrà restare fuori dalla discussione parlamentare. Anche perché c’è da dare risposte agli investitori pubblicitari che hanno chiesto criteri precisi. 

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