Il gigante danese del trasporto marittimo Maersk affonda in Borsa dopo il profit warning.
Risultati in forte calo per il colosso danese dello shipping Maersk, che ha chiuso il 2023 con un utile crollato da 29,7 a 3,9 miliardi di dollari e ricavi scesi da 81,5 a 51 miliardi, scontando lo sgonfiarsi del boom del trasporto marittimo dopo la pandemia di Covid-19 e la pressione sui prezzi provocata da un eccesso di capacità rispetto a una domanda che arranca.
Il ceo Vincent Clerc ha dichiarato che grandi quantità di nuove navi in consegna quest’anno e il prossimo graverebbero il settore con un eccesso di capacità, incidendo negativamente sui risultati per qualche tempo.
Considerata l’accresciuta incertezza, il cda della multinazionale danese ha deciso di sospendere immediatamente il programma di riacquisto di azioni proprie, del valore di 1,6 miliardi di dollari, annunciato a novembre.
La decisione di sospendere il buyback e il taglio del dividendo, sceso da 4.300 a 515 corone danesi, dopo un quarto trimestre in rosso per 537 milioni di dollari, stanno facendo crollare il titolo alla Borsa di Copenaghen (-16% a 10.770 corone).
Tutti i dettagli.
LE CONSEGUENZE DELLA CRISI NEL CANALE DI SUEZ
Come ricorda Reuters, i trasportatori di portacontainer sono stati tra i titoli con le migliori prestazioni in Europa quest’anno poiché il reindirizzamento delle navi a seguito degli attacchi alle navi da parte dei militanti Houthi nel Mar Rosso – un’importante rotta commerciale – ha aumentato le tariffe di trasporto.
Maersk, come altri spedizionieri, ha spostato i loro traffici attorno al Capo di Buona Speranza (Sudafrica), una rotta che aumenta di circa 10 giorni i tempi di navigazione tra l’Asia e il Nord Europa e richiede circa 1 milione di dollari in più di carburante.
Tuttavia, l’amministratore delegato di Maersk ha spiegato ai giornalisti che la crisi del Mar Rosso non corrisponde alla portata dei disagi causati dalla pandemia. “In questo caso, si tratta solo di un tempo di transito più lungo”, ha evidenziato aggiungendo che “Nel momento in cui ricominceremo a navigare attraverso il Canale di Suez, i prezzi caleranno immediatamente.”
“Anche se tra un anno navigheremo ancora verso il sud dell’Africa, l’eccesso di capacità e la pressione sui prezzi persisteranno” ha aggiunto Clerc.
CANCELLATO IL BUYBACK
Pertanto, il cda del gigante del trasporto marittimo danese ha deciso di sospendere “con effetto immediato” tutti i pagamenti del suo programma di riacquisto di azioni (buy-back) a causa dell’incertezza che grava sul settore a per gli attacchi dei ribelli Houthi contro le navi nel Mar Rosso.
La società ha precisato inoltre che il riavvio di queste operazioni, che sono una forma di retribuzione degli azionisti, sarà valutato una volta che la situazione sarà rientrata.
I NUMERI DEL 2023
L’annuncio è contenuto nel comunicato sui sugli ultimi risultati di bilancio che certifica un 2023 chiuso con una contrazione del 37,4% sul fatturato, pari a 51 miliardi di dollari, a riflesso della normalizzazione del traffico merci dopo il rimbalzo del 2022, con un margine Ebit del 7,7% influenzato dal calo delle tariffe di trasporto.
L’utile netto è calato a 3,9 miliardi di dollari, dai 29,3 miliardi di un anno prima.
COM’È ANDATO IL QUARTO TRIMESTRE
Il quarto trimestre del 2023 si è chiuso con un fatturato poco meno che dimezzato a 7,2 miliardi di dollari e un utile lordo ridotto a 196 milioni, dai 6 miliardi di un anno prima (Ebitda). Il risultato netto è stato in perdita per 456 milioni, a fronte di un utile da quasi 5 miliardi nello stesso periodo dell’anno precedente.
LE PREVISIONI FOSCHE PER IL 2024
Pertanto, le previsioni per l’anno in corso sono condizionate dal fatto “che le sfide legate all’eccesso di offerta” nel trasporto marittimo “si materializzeranno in pieno nel corso del 2024” mentre “resta grande incertezza sulla durata e l’intensità delle turbolenze nel Mar Rosso”.
Alla luce di ciò, la società si attende di conseguire un utile operativo (ebit) compreso tra il pareggio e una perdita di 5 miliardi (dopo aver guadagnato 3,9 miliardi di dollari prima di interessi e tasse lo scorso anno) e un margine operativo lordo (ebitda) compreso tra 1 e 6 miliardi.
LA POSIZIONE DEL CEO
Secondo l’amministratore delegato di Maresk, Vicent Clerc il 2023 è stato “un anno di transizione dopo uno straordinario rimbalzo del mercato”, determinato dalla progressiva rimozione delle restrizioni imposte dai governi a motivo del Covid. “Siamo ben posizionati per gestire i venti contrari del 2024. Il contesto di mercato attuale resta robusto dal punto di vista dei volumi ma la crisi nel Mar Rosso ha causato costrizioni sulle capacità e un temporaneo aumento dei costi”, che in prospettiva potrebbe determinare pressioni sui prezzi “e avrà un impatto sui nostri risultati”, ha concluso.
Di recente Maersk ha anche annunciato 10 mila esuberi e una partnership con la tedesca Hapag-Lloyd per contenere i costi.