Skip to content

titoli di stato francesi

Perché i titoli di Stato francesi rischiano tanto. Report Bloomberg

I titoli di Stato francesi rischiano vendite forzate in caso di downgrade del rating di credito. L'articolo di Bloomberg tratto dalla rassegna di Liturri

(Bloomberg, Greg Ritchie, 16 ottobre 2025)

L’ARTICOLO IN BREVE

– Le decisioni imminenti di Moody’s e S&P sul rating di credito francese potrebbero iniettare incertezza nel mercato obbligazionario, con un downgrade che costringerebbe fondi con criteri rigidi (AA e superiori) a vendere i titoli francesi, come gestiti da BlackRock, Vanguard e Legal & General.

– La Francia, con 3 trilioni di euro di debito, è un pilastro delle allocazioni obbligazionarie europee; Fitch ha già downgradato sotto AA, e un ulteriore passo da Moody’s (24 ottobre) o S&P (28 novembre) potrebbe innescare vendite forzate, aumentando i rendimenti.

– Il recente rally obbligazionario, dopo la sospensione della riforma pensioni da Lecornu per evitare elezioni, è fragile; agenzie come Moody’s lo vedono come negativo per il credito, con rischi di illiquidità a fine anno e downgrade già scontati nei rendimenti simili a quelli italiani.

CINQUE CITAZIONI BREVE

1. Claudia Panseri di UBS sul rischio di vendite forzate:

“Il premio di rendimento che gli investitori chiedono per detenere debito francese ‘potrebbe aumentare ulteriormente se il rating di credito sovrano medio cala’, ha detto Claudia Panseri, CIO per la Francia di UBS Global Wealth Management, avvertendo di ‘potenziali vendite forzate da investitori vincolati al rating’.”
2. Sul downgrade di Fitch e l’impatto sui fondi:

“Fitch ha già tagliato il rating francese sotto AA, e gli investitori temono che S&P e Moody’s – entrambi al minimo AA – possano seguire. Fondi come quelli di BlackRock, Vanguard e Legal & General, con obiettivi di tenere securities AA e superiori in media, potrebbero dover vendere i loro titoli francesi.”
3. Moody’s sul reversal della riforma pensioni:

“Moody’s ha avvertito l’anno scorso che un’inversione della riforma pensioni potrebbe essere ‘negativa per il credito’. Moody’s aggiornerà la sua valutazione il 24 ottobre, seguita da S&P il 28 novembre, con outlook negativo già impostato che potrebbe complicare il rebalancing di fine anno.”
4. Tullia Bucco di Unicredit sui compratori esteri:

“Se la Francia subisse ulteriori downgrade, questo porterebbe a una minore domanda di OAT da banche centrali estere. La Francia, maggiore emittente di debito governativo europeo con quasi 3 trilioni di euro, è una porzione sostanziale delle allocazioni obbligazionarie, alzando la posta per i gestori con regole rigide.”
5. Moritz Henkel di VanEck sul monitoraggio:

“Sono consapevoli degli sviluppi attuali e monitorano la situazione da vicino. Sono in contatto con il fornitore di indici per restare informati e stanno rivedendo potenziali sviluppi di mercato su tempistiche e liquidità, specialmente per fondi che tracciano benchmark con criteri AA- minimi.”

 

(Estratto dal blog di Giuseppe Liturri)

Torna su