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Perché i professionisti stritolano il decreto Agosto

Che cosa hanno detto al quotidiano Italia Oggi i vertici delle associazioni dei professionisti contro il decreto Agosto. Ecco le ragioni della prossima protesta

Professionisti pronti a una nuova manifestazione per protestare contro il governo. Questa volta però, a differenza di quanto successo a inizio giugno, l’obiettivo è quello di incontrarsi in piazza, non in diretta streaming.

CHE COSA HANNO DECISO I PROFESSIONISTI CONTRO IL DECRETO AGOSTO

L’iniziativa è stata decisa nella giornata del 24 agosto dal Comitato unitario delle professioni (Cup) e dalla Rete delle professioni tecniche (Rpt), le organizzazioni promotrici degli «Stati generali delle professioni», la manifestazione di protesta web andata in scena lo scorso 4 giugno.

LE RAGIONI DELLA PROTESTA DEI PROFESSIONISTI

Alla base di questa nuova protesta il contenuto del decreto Agosto; il provvedimento ha ricominciato ieri il suo iter in commissione bilancio al Senato e nel testo manca una delle norme più richieste dagli ordini professionali, ovvero la possibilità di godere dei contributi a fondo perduto, che il decreto Rilancio ha precluso ai lavoratori autonomi.

IL COMMENTO DELLA RETE RPT

«Nel decreto», racconta a ItaliaOggi Armando Zambrano, coordinatore della Rpt, «non c’è nulla per i professionisti, se non alcuni passaggi per proroghe di pagamenti e tasse e contributi che indirettamente possono interessarci. Questo naturalmente ci ha molto deluso perché la vicenda dei contributi a fondo perduto è ancora un nervo scoperto. Speravamo che nel decreto Agosto si potesse intervenire aprendo ai liberi professionisti, ma così non è stato. Abbiamo già presentato una serie di emendamenti al testo, speriamo che il governo questa volta ci dia ascolto. Sappiamo che su questa vicenda non c’è attenzione della politica e del parlamento: abbiamo presentato emendamenti in varie occasioni ma non c’è stato niente da fare. I professionisti iscritti alle casse private sono considerati lavoratori di serie b, c’è il ritorno a vecchi pregiudizi verso il nostro settore».

LA POSIZIONE DI CONFPROFESSIONI

Le critiche al decreto Agosto arrivano anche dal presidente di Confprofessioni Gaetano Stella: «Purtroppo quello che ci interessava di più non c’è stato. Sugli, acconti 2020 speravamo in un ultimo ripensamento da parte del governo per venire incontro all’appello accorato dei commercialisti che chiedevano una proroga visto anche il carico di lavoro che hanno dovuto subire. Lo spostamento sarebbe stato un atto di giustizia, ma per presunti motivi di cassa tutto è stato bloccato. Assurdo che il governo non abbia spostato almeno a settembre ciò che scadeva a giugno. Per quanto riguarda il contributo ai professionisti, possiamo dire che finalmente è arrivato almeno il bonus di maggio. Anche qui», continua Stella, «pensavamo e ci avevano detto che qualcosa sarebbe cambiato, con un inserimento dei professionisti almeno tra i beneficiari dei contributi a fondo perduto. Infine, per quanto riguarda la cassa integrazione, forse sarebbe stato utile considerare non solo il calo del fatturato ma la tipologia di attività. Per quanto riguarda la Cig, ancora molti sono in attesa di pagamenti in sospeso; le semplificazioni promesse non ci sono state. Manca un reale sostegno ai professionisti, la categoria meno considerata dal governo in questa fase di emergenza. Il fatto che oltre 540 mila professionisti iscritti alle casse private abbiamo richiesto il sostegno è sintomo della situazione di difficoltà del comparto».

(Estratto di un articolo di Italia Oggi; qui la versione integrale)

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