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Perché Fitch tiene in ansia l’Italia

Ecco le 3 possibili scelte di Fitch su rating e outlook dell'Italia. Il commento di Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte sim

CLIMA GENERALE

Mentre proseguono i negoziati a Washington con la delegazione cinese (andranno avanti fino a venerdì prossimo), l’attenzione si sposta nel breve, soprattutto sulle minute Fed dell’incontro del 30 gennaio, che verranno pubblicate stasera (20 ora italiana), con attenzione soprattutto su tutti i riferimenti al tema bilancio.

Questo tema sta diventando sempre più il vero focus degli operatori, oltrepassando la discussione sui tassi. Il tutto da quando diversi esponenti Fed (ieri la Mester, membro quest’anno non votante) si sono detti a favore di un arresto del calo del bilancio già a fine anno.

Sul fronte Brexit oggi ci sarà l’incontro a Bruxelles tra il premier May ed il presidente della Commissione europea Juncker, per cercare di tenere ancora in piedi il suo piano strappando qualche ulteriore concessione soprattutto sul delicato tema dei confini con l’Irlanda.

Juncker, dal canto suo, ha rilasciato dichiarazioni che lasciano intendere come la Ue, al momento, non sia disponibile a concessioni ulteriori: “There isn’t enough movement for me to be able to expect this to be a discussion with a concrete outcome”.

ITALY/SPREAD

I dati italiani pubblicati ieri su produzione ed ordini all’industria di dicembre hanno evidenziato come il mercato obbligazionario italiano sia questa settimana piuttosto sensibile a notizie macro che, se da un lato aumentano la probabilità di intervento della Bce, dall’altro aumentano anche la possibilità di un eventuale downgrade di Fitch il prossimo venerdì, dopo che la stessa agenzia ha recentemente tagliato le stime di crescita sull’Italia da 1,1% a 0,3%.

Ricordiamo che Fitch ha posto l’outlook in negativo sul debito italiano lo scorso agosto. Di seguito le definizioni di outlook e watch di Fitch:

Outlook: “Rating Outlooks indicate the direction a rating is likely to move over a one-to two-year period”

Watch: “watch” invece è così definito: “A Rating Watch is typically event-driven and, as such, it is generally resolved over a relatively short period”.

Fitch pertanto avrebbe tre possibili scelte:
1) confermare il rating attuale con outlook negativo;
2) confermare il rating e convertire l’outlook in watch negativo, facendo percepire come più vicino e probabile un possibile downgrade;
3) tagliare il rating di un notch con outlook stabile, come già fatto da Moody’s lo scorso ottobre

I dati pubblicati ieri hanno evidenziato una penalizzazione soprattutto dal fronte estero. Essendo la Germania uno dei principali partener commerciali italiani, è verosimile che l’attenzione nei prossimi due giorni sarò focalizzata anche sui dati tedeschi (domani l’indice PMI e venerdì l’indice Ifo, entrambi di febbraio).

Segnali di rallentamento marcato dell’economia tedesca potrebbero essere letti come ulteriore indicazioni di debolezza anche dell’economia italiana, aumentando il timore in vista della decisione prima citata di Fitch.

Questa mattina sono arrivate le dichiarazioni di Praet, capo economista uscente della Bce (da giugno sarà sostituito dall’irlandese Lane), secondo cui a marzo la Tltro sarà discussa – ma non vi è ancora certezza sul fatto che l’operazione venga varata.

OPERATIVAMENTE

Italia/Spread: l’incremento del potenziale rischio in vista della decisione di Fitch sul debito italiano (soprattutto laddove dovessero risultare deludenti i prossimi dati macro tedeschi), aumenta la possibilità che, nel breve termine, il tasso Btp 10 anni possa temporaneamente avvicinarsi all’area 3% con spread anch’esso in area 290/300pb, in vista anche delle emissioni attese per il prossimo martedì sul segmento a medio/lungo termine. Come già sottolineato in precedenza, si potrebbe trattare però di un andamento temporaneo con possibile graduale rientro in vista della riunione Bce del 7 marzo in cui potrebbe essere varata una nuova operazione Ltro/Tltro.

Le dichiarazioni di ieri di Praet rimettono in discussione l’effettiva decisione in tal senso della BCED già il 7 marzo.

Ribadiamo però che l’ipotesi di compromesso più verosimile al momento potrebbe essere:
7 marzo: annuncio dell’operazione
10 aprile: pubblicazione dei dettagli
Giugno: partenza effettiva dell’operazione Ltro/Tltro.

Brexit: l’apprezzamento della sterlina verso dollaro di ieri continua a sottolineare come gli operatori siano di fondo fiduciosi sul fatto che alla fine la UE farà delle concessioni tali da rendere verosimile lo scenario di proroga effettiva della data limite del 29 marzo. A tal fine l’incontro chiave nel mirino degli operatori è il summit UE del 21-22 marzo
Al momento escludiamo l’ipotesi di hard Brexit. L’atteggiamento duro al momento di Juncker e deal Ue potrebbe infatti celare l’ipotesi di concessioni solo last minute. In questo contesto, l’incontro prima citato del 21-22 marzo potrebbe risultare decisivo, collocandosi di fatto molto vicino alla scadenza del 29 marzo.

In tale contesto, lo scenario è di ritorno del cambio EurGbp verso area 0,90 entro i prossimi due trimestri.

EUR/USD

La reazione degli ultimi giorni dell’EUR vs USD evidenzia come, gradualmente e progressivamente, gli operatori stiano spostando il focus più sul tema bilancio piuttosto che sulle prossime mosse Bce. Una riprova in tal senso potrebbe arrivare stasera se le minute Fed enfatizzeranno molto il tema della possibile movimentazione del bilancio, nel qual caso il cambio potrebbe spingersi fino ad area 1,14/1,1425 nel breve.

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