skip to Main Content

Criptovalute Savona

Perché Eba e Ue sbagliano sulle criptovalute. Parola di Savona (Consob)

Che cosa ha detto su Fintech, criptomonete e Libra il presidente della Consob, Paolo Savona

Fintech e criptomonete al centro dell’intervento di Paolo Savona, presidente della Consob, alla presentazione del libro “Fintech: diritti, concorrenza e regole” di Giusella Finocchiaro (Università di Bologna) e Valeria Falce (Università europea di Roma). Ecco che cosa ha detto Savona. Nel mirino i palazzi europei, fra l’altro.

CHE COSA HA DETTO SAVONA SULLE CRIPTOMONETE

Le criptovalute sono “un monopolio pubblico”, per il presidente della Consob, Paolo Savona. “Se sono monete, lo Stato deve tenere il monopolio delle criptovalute”, ha affermato Savona alla presentazione del volume “Fintech: diritti, concorrenza e regole” (Zanichelli), riecheggiando le tesi già esposte nella sua relazione annuale come presidente dell’autorità che vigila sulla Borsa e le società quotate. Se invece non sono monete, “occorre regolarle e le autorità di controllo devono avere potere di intervenire”. Quando Eba (Autorità bancaria europea) e Parlamento europeo indicano “un approccio inteso a non soffocare l’innovazione, mi preoccupo”, ha criticato Savona, “vuol dire che consenti ai privati di accedere”.

DOSSIER BITCOIN

“Solo i bitcoin sono impenetrabili agli hacker per un problema economico”, mentre “le altre criptocurrency sono penetrabili” ma non c’è nessuno che informa la clientela, ha detto Savona: “Il problema di fondo, se si diffondono criptovalute come la Libra, è che tu devi essere certo che seguano il metodo dei bitcoin, come affermano”, aggiunge Savona, “ma non si può fare perché dovrebbero avere un’offerta rigida e non espandibile, 21 milioni di unità, mentre la Libra viene data sul mercato (ammesso che vada avanti, perché incominciano a nascere i problemi)”.

CAPITOLO LIBRA DI FACEBOOK

Inoltre, “siccome tu prendi risorse e le investi, come era la proposta di Facebook e compagni per la Libra, noi dobbiamo controllare l’investimento”, spiega Savona, sottolineando che “già se ti domicili in Svizzera nascono problemi giganteschi di improcedurabilità. Il risparmio finisce là e supera il nostro controllo, è un problema gravissimo”.

CHE COSA SUCCEDERA’ CON IL FINTECH

La discontinuità fintech “può produrre solo disastri se si intraprende impreparati, perciò dobbiamo creare una struttura tecnico-giuridica per evitarli”, ha detto il presidente della Consob, illustrando la ricerca di soluzioni che è svolta a tutti i livelli. “La Security and exchange commission ha creato un nucleo di 150 persone per studiare questi problemi. Noi siamo in pochi e dobbiamo ricorrere all’abilità e alla fantasia degli italiani per fare una base tecnologica made in Italy, di nicchia ma importante”, dice Savona. “L’attuale normativa finanziaria – spiega Savona – è ben calibrata per perseguire i suoi fini istituzionali, ma va riprogrammata per accogliere senza soluzione di continuità gli sviluppi tecnologici per rendere più oggettiva e efficace l’azione degli organi di controllo”.

Back To Top