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Continental e Pirelli hanno le gomme sgonfie?

Che cosa sta succedendo a Continental e Pirelli.

Ancora brutte notizie dal comparto tedesco dell’automotive: nelle ultime ore fonti del consiglio aziendale di Continental, multinazionale attiva nel settore pneumatici, hanno comunicato che l’azienda starebbe nuovamente affilando la mannaia dei tagli prevedendo di licenziare fino a 1.500 unità nella sua divisione gomma e plastica ContiTech che dovrebbe essere ceduta ormai nel 2026 per favorire l’ottimizzazione dei costi aziendali.

TUTTI I NUMERI DELLA CRISI CONTINENTAL

Non un fulmine a ciel sereno: già a inizio anno era apparso chiaro che il piano di risparmi per 400 milioni di euro che avrebbe dovuto riguardare il biennio 2024 – 2025 annunciato sul finire del 2023 non sarebbe bastato a mettere a posto i conti di Continental. Questo nonostante ContiTech avesse già messo in conto di chiudere tre stabilimenti in Germania – Bad Blankenburg (Turingia), Stolzenau (Bassa Sassonia) e Moers (Renania Settentrionale-Vestfalia) – e di procedere col ridimensionamento della doppia sede di Frohburg e Geithain, in Sassonia.

OLTRE DIECIMILA LICENZIAMENTI

Un piano lacrime e sangue che finora secondo le stime avrebbe avuto un impatto diretto su non meno di 580 posti di lavoro in ContiTech. Sempre all’inizio del 2025 Continental aveva comunicato la necessità di tagliare 3mila posti di lavoro entro la fine del prossimo anno, quasi la metà negli stabilimenti tedeschi

A livello di Gruppo i tagli annunciati sono di gran lunga superiori oramai alle 10.000 unità precedentemente ventilate, con ridimensionamenti che si sono concentrati per la maggior parte nel settore amministrativo ma anche nello sviluppo. La ristrutturazione sta ridisegnando profondamente il marchio avendo incluso lo scorporo della divisione ricambi auto di Continental, ora quotata in borsa come Aumovio.

I MOTIVI DELLA CRISI

Oltre alla concorrenza cinese e ai dazi statunitensi che rendono più difficile l’export e costringono le aziende europee a focalizzare i propri investimenti sul suolo americano, il Gruppo di pneumatici lamenta anche le difficoltà dovute alla invasione della Ucraina da parte della Russia che ha fatto lievitare i costi dell’energia rendendo perciò i propri prodotti meno competitivi sul mercato globale.

Si allunga insomma di giorno in giorno l’elenco delle fabbriche di componentistica in situazione di forte crisi: da Goodyear a Michelin, fino a Zf e Bosch per citare le aziende più note che negli ultimi anni sono state costrette dalla situazione contingente ad affilare la mannaia dei tagli.

DAL RATING BRUTTE NOTIZIE ANCHE PER PIRELLI

Restando tra le più grandi esponenti del settore, si segnala che nelle ultime ore la banca d’affari statunitense Jefferies ha deciso di abbassare il rating i Pirelli da “Buy” a “Hold”, rivedendo al ribasso anche il target price e portandolo a 6,5 euro dai 7,4 euro di partenza. Parallelamente promossa invece Continental che compie il percorso inverso: raggiunge il rating “Buy” da “Hold” con un target price portato a 75 euro (da 70 euro).

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