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Biogen farmaci immunologici

Perché Biogen punta sui farmaci immunologici

Mentre i suoi farmaci per la sclerosi multipla sono in difficoltà a causa della concorrenza e il trattamento per rallentare l'Alzheimer (per ora) va molto bene, Biogen decide di espandersi nel settore dei farmaci immunologici con l'acquisizione da 1,8 miliardi di dollari di Human Immunology Biosciences. Tutti i dettagli

 

All’inizio del mese, l’amministratore delegato di Biogen, Chris Viehbacher  (ex Ceo di Sanofi), aveva anticipato che quest’anno l’azienda avrebbe potuto spendere un paio di miliardi. Detto, fatto. Ieri infatti ha riferito di aver acquisito per 1,8 miliardi di dollari la californiana Human Immunology Biosciences, specializzata in farmaci immunologici.

L’ACQUISIZIONE DI HI-BIO

Biogen, gigante delle biotecnologie con sede nel Massachusetts, ha acquisito lo sviluppatore di farmaci immunologici Human Immunology Biosciences (HI-Bio) per incrementare la sua pipeline e il suo portafoglio immunologico in fase avanzata. Le due hanno concordato un pagamento anticipato di 1,15 miliardi di dollari e fino a 650 milioni di dollari in pagamenti aggiuntivi se vengono raggiunte determinate milestone.

IL FARMACO CHE INTERESSA A BIOGEN

La scelta di Biogen è caduta su HI-Bio per il suo felzartamab, un anticorpo potenzialmente in grado di trattare rare patologie immunitarie, che ha già ricevuto dalla Food and Drug Administration (Fda) la designazione di ‘farmaco orfano’, ovvero un  trattamento che interessa una patologia che colpisce meno di 200.000 persone negli Stati Uniti.

Finora gli esperimenti che coinvolgono felzartamab hanno completato la fase 2, in cui è stata usato, tra i vari scopi, per mitigare il rigetto nei riceventi di trapianti di rene. Biogen prevede di portare il trattamento alla fase 3 della sperimentazione.

“Riteniamo che questo prodotto in fase avanzata, che ha dimostrato di avere un impatto su biomarcatori chiave e su endpoint clinici in tre malattie renali con gravi esigenze insoddisfatte, sia un’aggiunta strategica al portafoglio di Biogen”, ha dichiarato Priya Singhal, responsabile dello sviluppo della casa farmaceutica.

I FARMACI PER LA SCLEROSI MULTIPLA DI BIOGEN ALLA PROVA DEI GENERICI

Tra le ultime novità di Biogen – oltre all’acquisto del produttore di farmaci per le malattie rare Reata per 6,5 miliardi di dollari – ci sono il suo trattamento per rallentare la progressione dell’Alzheimer e quelli per la sclerosi multipla. Tuttavia, il fatturato del quarto trimestre 2023 derivante dai prodotti per la sclerosi multipla è sceso dell’8% a 1,17 miliardi di dollari a causa della concorrenza di farmaci generici più economici.

Tecfidera, farmaco di punta di Biogen, lo scorso febbraio ha riportato un calo dei ricavi del 17,8% a 244,3 milioni di dollari nel quarto trimestre e Vumerity, un farmaco orale per le forme recidivanti di sclerosi multipla, ha generato vendite per 156,4 milioni di dollari, un risultato inferiore ai 174,4 milioni di dollari attesi dagli analisti.

VA MEGLIO AL FARMACO PER L’ALZHEIMER  (PER ORA)

Decisamente migliore la performance di Leqembi, il farmaco di Biogen sviluppato con il partner giapponese Eisai per rallentare la progressione dell’Alzheimer. Allo stesso scopo aveva lanciato anche Aduhelm, successivamente ritirato dalla Fda, che lo aveva autorizzato tra molte critiche.

Leqembi, invece, nel primo trimestre del 2024 ha generato vendite per 19 milioni di dollari, superando le aspettative degli analisti che se ne attendevano 11. Bloomberg ricorda però che Biogen potrebbe presto affrontare la concorrenza di Eli Lilly, il cui farmaco sperimentale per l’Alzheimer donanemab sarà esaminato da un comitato consultivo della Fda a giugno.

Ma Viehbacher resta fiducioso e ritiene che un altro farmaco contribuirebbe a espandere il mercato nel lungo periodo. Quanto a quale trattamento preferiranno i singoli medici o gli ospedali, ha detto: “Sospetto che sarà una questione tra Coca-Cola e Pepsi”.

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