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Bentivogli

Perché Bentivogli (Fim-Cisl) strattona Di Maio su Whirlpool

Whirlpool ha annunciato l'intenzione di vendere lo stabilimento di Napoli. Una notizia che mette a rischio 430 lavoratori. Fatti e commenti

 

Così il leader della Fim-Cisl ha rimbrottato Luigi Di Maio, ministro del Lavoro e vicepremier, per la notizia giunta dal gruppo americano.

LA DECISIONE DI WHIRPOOL

Che cosa è successo? Whirlpool ha annunciato l’intenzione di vendere lo stabilimento di Napoli. Una notizia che mette a rischio 430 lavoratori.  La società americana lo ha detto venerdì 31 maggio nel corso dell’incontro chiesto da tempo dalle organizzazioni sindacali.

IL COMMENTO DI LANDINI DELLA CGIL

“Credo sia una cosa gravissima, anche perché meno di un anno fa è stato fatto un accordo al ministero dello Sviluppo economico che prevedeva investimenti e il mantenimento di tutto siti produttivi. E’ una scelta inaccettabile”, ha commentato il segretario generale della Cgil Maurizio Landini: “Serve una risposta immediata, Napoli e il Mezzogiorno hanno già pagato abbastanza. Ed è necessario che il governo intervenga per far cambiare idea alla multinazionale e far rispettare gli accordi”.

LE PREOCCUPAZIONI SINDACALI

I sindacati di categoria si erano già detti “fortemente preoccupati” per la tenuta dell’intesa siglata l’anno scorso. L’accordo quadro Whirlpool del 25 ottobre 2018 prevedeva verifiche sull’applicazione, sia in sede territoriale che nazionale. “A oggi, a livello nazionale e in diversi territori non riceviamo risposte alle nostre richieste di confronto”: così Fiom, Fim e Uilm in un comunicato congiunto diffuso a metà maggio.

LA PROSPETTIVA

“I mancati investimenti in strategie commerciali e la perdita di quote di mercato di Whirlpool stanno determinando forti cali di volumi con conseguenti problemi nell’utilizzo degli ammortizzatori sociali e forti disagi sui lavoratori – proseguivano i sindacati –. Le reindustrializzazioni previste registrano ancora forti ritardi, con pesanti ricadute sui dipendenti; la gestione del piano sociale subisce continui blocchi e ritardi da parte aziendale; sui carichi di lavoro e le relative saturazioni, l’azienda non si confronta con le Rsu procedendo con continue forzature”.

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