Offerta di fatto ostile e sparagnina che non valorizza l’istituto che si vuole controllare. Operazione con rischi occupazionali. Mossa che blocca le strategie dell’istituto nel mirino. E che ucciderà il brand Banco Bpm.
Sono queste, in sostanza, le ragioni per cui il consiglio di amministrazione critica l’Ops lanciata da Unicredit.
Ecco nel dettagli che cosa ha messo nero su bianco il board della banca presieduta da Massimo Tononi e guidata dall’ad, Giuseppe Castagna (nella foto).
LA RIUNIONE DEL CDA DI BANCO BPM
Il consiglio di amministrazione di Banco Bpm ha preso atto della comunicazione relativa all’offerta pubblica di scambio volontaria promossa da UniCredit in data 25 novembre sulla totalità delle azioni di BBP ed ha precisato che l’Offerta “non è stata in alcun modo preventivamente concordata con la Banca”.
LA BOCCIATURA DI BANCO BPM SULL’OPS DI UNICREDIT
Si legge nella nota del gruppo creditizio presieduto da Massimo Tononi e guidato dall’ad, Giuseppe Castagna: “Fermo restando che BBPM si esprimerà sull’Offerta con le tempistiche, gli strumenti e secondo le modalità previste dalla legge, dall’analisi del Comunicato, il Consiglio di Amministrazione all’unanimità rileva, in via preliminare e nel migliore interesse degli azionisti, che l’Offerta indica un corrispettivo unitario – interamente in azioni – che riflette un premio dello 0,5% rispetto al prezzo ufficiale di BBPM del 22 novembre, e uno sconto implicito del 7,6% rispetto al prezzo ufficiale di ieri”.
UNICREDIT SVILISCE BANCO BPM SECONDO IL BOARD DI BANCO BPM
“Tali condizioni – afferma la nota del Banco BPM – risultano del tutto inusuali per operazioni di questa tipologia, e, nell’opinione del Consiglio di Amministrazione, non riflettono in alcun modo la redditività e l’ulteriore potenziale di creazione di valore per gli azionisti di Banco BPM; tale potenziale è ulteriormente rafforzato dalle operazioni straordinarie recentemente annunciate, che si aggiungono alle azioni già contenute nel piano industriale 2023-26 e che si tradurranno in un aggiornamento degli obiettivi del piano medesimo, già in parte anticipati al mercato”.
I TALENTI DI BANCO BPM SECONDO TONONI E CASTAGNA
“Negli ultimi anni il mercato ha infatti riconosciuto a Banco BPM una forte capacità di execution, sovra-performando gli obiettivi di piano annunciati e promuovendo importanti iniziative di rafforzamento dell’assetto delle fabbriche prodotto. Tali operazioni hanno permesso di creare valore per gli azionisti e per tutti gli altri stakeholders – clienti, dipendenti e comunità locali di riferimento – rafforzando in modo significativo il posizionamento competitivo della Banca, che oggi si pone tra i player con le migliori prospettive di crescita nell’attuale scenario di mercato, in condizioni di estrarre dalle fabbriche prodotto un contributo in prospettiva ancora più importante, riducendo nel contempo la propria esposizione al rischio di riduzione dei tassi di interesse”.
LE INCOGNITE TEDESCHE DI UNICREDIT
“L’Offerta – sottolinea il cda di Banco Bpm – espone peraltro gli stakeholders di Banco BPM all’alea connessa all’esito delle iniziative di espansione avviate da UniCredit in Germania nonché a una significativa diluizione dell’attuale esposizione geografica che, in luogo di un’attrattiva concentrazione di Banco BPM nelle regioni più dinamiche del Paese e dell’Eurozona, si riposizionerebbe su aree oggi caratterizzate da una minore crescita e un maggiore rischio geopolitico”.
LA RIDUZIONE DELLA CONCORRENZA
“Al contempo, nel Comunicato è indicato che, nel minor tempo possibile, è prevista la fusione tra le due banche, facendo pertanto venir meno l’autonomia giuridica di BBPM, a discapito del brand e riducendo significativamente la concorrenza sul mercato bancario italiano sia per i clienti retail che per i clienti corporate, in particolare per le PMI ossia il tessuto produttivo a cui storicamente la Banca si rivolge”.
RISCHI OCCUPAZIONALI
“Le sinergie di costo lorde stimate sono pari a 900 milioni di euro, ossia più di un terzo della base costi di BBPM”, sottolinea la nota, aggiungendo che ciò desta “forti preoccupazioni sulle prevedibili ricadute a livello occupazionale e sociale. Peraltro tali sinergie, al pari di quelle di ricavo, non sono per nulla valorizzate nelle condizioni dell’Offerta.
LA PASSIVITY RULE
“La promozione dell’Offerta – pur in presenza delle sopra descritte, e come detto inusuali, condizioni di prezzo – comporta l’effetto di assoggettare BBPM alla c.d. passivity rule”, afferma la nota del banco BPM, sottolineando che “questo condizionerà la flessibilità strategica del gruppo, in particolare con riferimento alle condizioni dell’offerta pubblica di acquisto promossa lo scorso 6 novembre da Banco BPM Vita, società interamente partecipata dalla Banca, sulla totalità delle azioni Anima Holding e al recente investimento da parte della Banca nel capitale sociale di Banca Monte dei Paschi di Siena, determinandosi così un quadro di elevata incertezza. Viene quindi limitato lo spazio di manovra su base autonoma del management, che in questi anni ha dato prova di un forte track-record in termini di crescita organica e di iniziative straordinarie”.
LE MOSSE DI BANCO BPM SECONDO IL CDA DI BANCO BPM
“La Banca rimane focalizzata sull’implementazione del piano 2023-2026, sull’esecuzione dell’OPA su Anima e sul conseguente aggiornamento del piano industriale – conclude la nota – non trascurando alcuna opzione strategica che possa ulteriormente contribuire all’obiettivo di creare valore per gli azionisti e per tutti gli altri stakeholders del gruppo Banco BPM”.