Marina Nissim (nella foto), chairwoman di Bolton Group, ha sbaragliato l’agguerrita concorrenza imponendosi come vincitrice nazionale della ventiseiesima edizione del Premio EY che annualmente celebragli imprenditori italiani alla guida di aziende con un fatturato di almeno 40 milioni di euro “che abbiano dato il proprio contributo allo sviluppo territoriale e nazionale, dal punto di vista economico, sociale e ambientale”.
CHI È LA VINCITRICE MARINA NISSIM
Nissim è stata nominata Imprenditore dell’anno “per la capacità di condurre un gruppo internazionale, i cui prodotti sono consumati ogni giorno da milioni di persone, con prioritaria propensione alla sostenibilità, all’ambiente e alla valorizzazione delle persone, portando l’azienda verso una crescita globale ed etica”, si legge nel comunicato stampa.
“Sono molto felice e onorata di ricevere oggi questo importante riconoscimento che vorrei condividere con tutte le persone che ogni giorno dedicano le loro energie per lo sviluppo del gruppo Bolton”, ha commentato Nissim. “Vorrei dedicare questo importante riconoscimento a mio padre Joseph, fondatore del gruppo e mio punto di riferimento e di ispirazione quotidiano”.
COSA FA BOLTON GROUP
Bolton Group è un’azienda familiare e multinazionale italiana fondata da Joseph Nissim, padre di Marina, a Milano nel 1949: è attiva nella produzione e commercializzazione di prodotti di largo consumo di alta qualità. “E’ un onore poter celebrare ogni anno le eccellenze dell’imprenditoria italiana, vero punto di forza del nostro Paese e del nostro tessuto economico. Nel dna di EY c’è da sempre la volontà di supportare imprenditrici e imprenditori e aiutarli a superare le sfide dei nostri tempi”, ha detto Enrico Lenzi, responsabile Italia del premio.
I MARCHI DI BOLTON
“Il nostro successo deriva dal nostro portafoglio di 60 marchi rinomati nei settori Food, Home Care, Personal Care, Adhesives e Beauty Care, che ci fanno essere presenti nelle case di 100 milioni di famiglie ogni giorno”, si legge sul sito del gruppo. Ecco alcuni dei rinomati marchi: Rio Mare, Omino Bianco, Wc Net, Borotalco, Neutro Roberts, Chilly, Somatoline e Collistar.
COSA E’ E COSA FA EY
Cosa fa la società di consulenza? “In EY, il nostro purpose è Building a better working world. I servizi che forniamo contribuiscono a creare fiducia nei mercati e nelle economie di tutto il mondo. Grazie alle competenze delle nostre persone possiamo mantenere gli impegni presi nei confronti dei nostri stakeholder. Così facendo, giochiamo un ruolo fondamentale nella costruzione di un mondo del lavoro migliore per le nostre persone, per i nostri clienti e per tutta la comunità”, si legge sul sito di EY.
I RAPPORTI TRA EY E BOLTON
Sorprende però che non sia stato esplicitato (nessuna fonte di stampa lo riporta) il fatto che ci sia una collaborazione in essere tra EY, che organizza il premio e il premiato Bolton Group. È sufficiente andare sul sito di EY per leggere: EY supporta la Business Unit Food del Gruppo Bolton nella trasformazione dell’IBP, notizia del 24 gennaio scorso.
Inoltre in un pezzo del 30 novembre 2021 si legge: EY con Bolton nell’acquisizione di Madel, produttrice di detergenti ecologici. Nell’articolo si legge: “Bolton è stato assistito da EY per i servizi integrati di due diligence finanziaria, con un team guidato da partner Francesco Serricchio e dal manager Gianluigi Esposito, e fiscale, con un team guidato dall’associate partner Roberto De Bernardinis e dal manager Stefano Fusar Poli”. La medesima notizia è riportata sul LinkedIn di Serricchio.
Il 15 ottobre del 2020, inoltre, l’inserto economico del Corriere pubblicava l’articolo: “Re e regine di denari: nella crisi c’è chi avanza”, in cui si leggeva: “Nei giorni più bui del lockdown, messaggi di fiducia e di spinta verso il futuro sono arrivati da due imprenditrici, Lucia Aleotti (Menarini) e Marina Nissim (Bolton Group). Certo, entrambe azioniste di società che in questa pandemia hanno continuato a lavorare (Menarini è farmaceutica, Bolton opera nel largo consumo) e non costrette a bloccare tutto d’improvviso come il turismo, la distribuzione non alimentare o la moda. Ma oggi che la paura di dover vivere un nuovo periodo di fermo aleggia sull’Italia, vale la pena ricordare le loro parole: «È in momenti come quelli vissuti da febbraio in poi che ti rendi conto di non poterti fermare» (Aleotti). «Anche in questi giorni difficili bisogna guardare al futuro con speranza. Tutto sarà diverso quando si ripartirà. Ma bisogna cominciare a pensarci ora» (Nissim)”. Il pezzo sul Corsera era a firma di Maria Silvia Sacchi e Guido Corbetta, quest’ultimo asteriscato in quanto “Professore di Strategia delle imprese familiari, titolare della cattedra Aidaf – Ey, Università Bocconi”.