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Oscar 2025, tutto sul mini business di Anora

Un budget piccolissimo (per Hollywood) e incassi non certo da record, ma il film Anora di Sean Baker ha sbancato agli Oscar 2025. Fatti, numeri e curiosità anche sulle altre pellicole candidate

 

Un successo in parte pronosticato (e auspicato) ma che ha sorpreso per quanto è stato travolgente. Anora di Sean Baker, nominato in 6 categorie, ha portato a casa 5 delle più importanti statuette degli Oscar.

Un record ancora maggiore se si pensa che si tratta di un film indipendente dal budget quasi irrisorio per gli standard di Hollywood e che al botteghino non ha sfondato con gli incassi. Tutto il contrario per il body horror The Substance interpretato da Demi Moore e Margaret Qualley, su cui c’erano grandi aspettative.

Anche la vittoria come miglior documentario di No other land, realizzato da un collettivo palestinese-israeliano, è la prova che budget di produzione e incassi al cinema non sono sempre tutto.

TUTTI I RECORD DI ANORA

Miglior film, migliore regia, migliore sceneggiatura, migliore montaggio e migliore attrice protagonista alla 25enne Mikey Madison. Con Anora, Baker, figura di spicco del cinema d’autore statunitense, ha battuto tutti i record. Solo Walt Disney infatti aveva vinto quattro Oscar nella stessa serata, nel 1954, ma come produttore di quattro film diversi.

“Questo film è stato realizzato con il sangue, il sudore e le lacrime di incredibili artisti indipendenti”, ha dichiarato Baker, ringraziando l’Academy per aver premiato “un film veramente indipendente”, costato appena 6 milioni di dollari.

Anora, che ha portato sul grande schermo la storia di una sex worker che si ritrova a fare i conti con la mafia russa, ha incassato finora quasi 41 milioni di dollari, di cui 15,6 milioni ai botteghini Usa, il che – secondo il New York Times – lo rende il miglior film agli Oscar con il minor numero di biglietti venduti a livello nazionale (senza contare gli anni della pandemia).

THE SUBSTANCE, RECORD DI INCASSI MA FLOP AGLI OSCAR

Tutt’altro budget quello investito in The Substance della regista francese Coralie Fargeat: 17 milioni di dollari per un ritorno di oltre 77 milioni. Con grande rammarico di Demi Moore, non sono tuttavia bastati per farle ottenere la statuetta della vita. Il body horror del 2024 torna a casa con il premio per miglior trucco e acconciatura.

THE BRUTALIST, L’IMPONENZA NON SEMPRE RENDE GIUSTIZIA

Dieci candidature all’Oscar, di cui 3 vinte (miglior attore protagonista, miglior fotografia e miglior colonna sonora). Un progetto lungo 7 anni per un film da 3 ore e mezzo, con un budget di produzione di circa 10 milioni di dollari. Eppure, il regista Brady Corbet ha dichiarato di aver guadagnato “zero” dollari con il suoThe brutalist.

I dati parlano di circa 41 milioni di dollari di incassi totali, di cui solo 15,8 negli Stati Uniti.

NO OTHER LAND, LA CISGIORDANIA AGLI OSCAR

Non tra i film ma nella rosa dei candidati al miglior documentario ha vinto No other land. Realizzato con poco più di un telefonino mostra la distruzione di Masafer Yatta, nella Cisgiordania occupata, da parte dei soldati israeliani e l’alleanza che si sviluppa tra l’attivista palestinese Basel e il giornalista israeliano Yuval.

Finora al cinema ha incassato solo circa 792mila dollari anche perché, come spiega il Guardian, “nessun grande distributore statunitense ha acquistato il progetto, lasciando il film in uno strano limbo: grande visibilità, almeno nel mondo del cinema, ma quasi nessun accesso al pubblico”.

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