ORCEL (UNICREDIT) STRATTONA DEL VECCHIO SU MEDIOBANCA-GENERALI
«UniCredit torna a puntare sull’Italia, non interessati a Mediobanca-Generali». (Andrea Orcel, ceo di Unicredit)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 11, 2021
ECCO IL PIANO SEGRETO DI DEL VECCHIO SU UNICREDIT-MEDIOBANCA-GENERALI
LA CIRCOLAZIONE DELLE ELITE DA PARETO A TREMONTI
L’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti è stato confermato presidente di Aspen Institute Italia per il triennio 2022-2025. È stata anche nominata una nuova vice presidente, Monica Maggioni, direttore Tg1 Rai.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 11, 2021
All'Aspen Institute Italia ci sono molti fan, mi pare, della teoria sulla circolazione delle élite. Magari poi si veda anche da quanti anni sono ai vertici il presidente Giulio Tremonti e il segretario generale Angelo Maria Petroni.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 11, 2021
LAMORGESE & SALVINI
Rosalba Bisceglia Livrerio, imprenditrice e moglie del capo del Dipartimento per le libertà civili e immigrazione del Viminale Michele Di Bari, è tra i sedici 16 indagati in un'inchiesta per caporalato dei Carabinieri e della procura di Foggia
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 11, 2021
Bufera sull’uomo scelto da Salvini ma la Lega attacca Lamorgese. A nominare Di Bari come responsabile di dipartimento Immigrazione e Libertà civili al Viminale fu l’allora ministro leghista nel 2019. (La Stampa)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 11, 2021
PILLOLE ISS
“Terza dose eterologa, paure ingiustificate. Un vaccino diverso può essere più efficace”. (Silvio Brusaferro, presidente Iss, a La Stampa)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 11, 2021
"Sebbene i bambini abbiano meno complicanze degli adulti sono anche loro soggetti al fenomeno del long Covid. E comunque stiamo assistendo ad un aumento dei ricoveri negli ospedali pediatrici". (Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 11, 2021
PUBBLICITA’ DOMINANTE
A Google, Facebook e Amazon metà di tutta la pubblicità mondiale. Secondo GroupM il 50% della torta degli investimenti è in mano ai big three, che controllano l’80-90% del mercato digitale. (Il Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 11, 2021
SALARI GIAPPONESI
Giappone. Il premier Kishida alle imprese: alzate gli stipendi per pagare meno tasse. Sgravi d’imposta più generosi per le aziende che concedono aumenti. Chi congela le buste paga potrà perdere l’accesso ad alcune agevolazioni. (Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 11, 2021
GIORNALISMI & LOBBISMI
Adoro i lobbisti che – facendo magari lobby con i figli che lavorano in grandissime aziende – twittano su iniziative senza specificare che sono soci delle medesime iniziative.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 10, 2021
IN-HOUSE O AHUMMA-AHUMMA?
Consiglio sommesso a società in house di ministeri: aggiornate la sezione on line Trasparenza su collaboratori e consulenti.
Grazie mille e cordiali saluti
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 9, 2021
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SINTESI DELL’INTERVISTA DEL SOLE 24 ORE A ORCEL (UNICREDIT) SU MEDIOBANCA E GENERALI:
“Unicredit vuole tornare a crescere anche in Italia, un paese che resta un’area attraente per l’industria dei servizi finanziari. Puntiamo a guadagnare quota di mercato attraverso la crescita organica e valuteremo acquisizioni sia qui che all’estero. Ma ora non abbiamo dossier sul tavolo. L’M&A ha senso se crea valore e questo dipende anche dalle valutazioni relative di mercato. Vorrei che fosse chiaro un concetto: non facciamo regali a nessuno”. A sottolinearlo, in un’intervista a Il Sole 24 Ore, è Andrea Orcel, amministratore delegato di Unicredit, il quale commenta anche la notizia giunta ieri dalla Spagna della decisione del tribunale di Madrid che ha condannato il Santander a pagargli 68 milioni di euro per il mancato rispetto del contratto di assunzione da ceo. “Sono molto soddisfatto che siano riconosciuti i miei diritti”, dice. Interpellato sul rischio Italia, che aveva tormentato il suo predecessore Mustier, questo “esiste da decenni, se così non fosse saremmo un Paese da tripla A. Ma – afferma ORCEL- il rischio va gestito in maniera opportunità e certamente il Pnrr e le riforme a esso collegate rappresentano una grande opportunità di trasformazione per il Paese. Spero che le risorse pubbliche verranno utilizzate al meglio. Per quanto riguarda le banche e i servizi finanziari l’Italia è e resta un Paese attrattivo. Se lo è per le banche straniere, come ad esempio quelle francesi, lo è anche per noi. Ci sono situazioni che Unicredit in passato non ha gestito al meglio e lo abbiamo pagato un caro prezzo. Ma ora dobbiamo tornare a crescere, per noi l’Italia è un mercato da potenziare e crescere. Con disciplina e attenta valutazione del rischio”. Quanto poi alle ipotesi di un interesse di Unicredit per Generali, direttamente o via Mediobanca, ” non credo a operazioni di aggregazione tra banche e assicurazioni. Non funziona – evidenzia Orcel – Come dimostrare alcuni casi tentati senza successo in Europa. Né tantomeno siamo interessati a gestire partecipazioni azionarie. Il mio compito è far funzionare il business della banca”.
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL SOLE 24 ORE SUI SALARI GIAPPONESI:
Il bastone e la carota per convincere le imprese ad alzare i salari in Giappone: il pacchetto di misure approvate ieri dal Partito liberaldemocratico (Ldp) del premier Fumio Kishida offre maggiori sconti d’imposta alle aziende che concedono aumenti ai propri dipendenti e toglie sgravi a chi invece blocca le buste paga.
Dopo la manovra economica monstre varata a novembre, Kishida prova a dare sostanza alla promessa di superare i limiti delle Abenomics e dare impulso a un «nuovo capitalismo», in grado di coniugare crescita e ridistribuzione della ricchezza. Uno dei rompicapi più complessi per il Giappone è la stagnazione degli stipendi: nel 2020, il salario medio era di circa 38.500 dollari, appena il 4% in più rispetto al 1990 (dati Ocse).
Il blocco delle buste paga è legato alla bassa produttività del Paese. La speranza di Kishida è che una più robusta spinta ai salari possa riflettersi sui consumi e riaccendere l’inflazione. Appena insediato al Governo, a metà ottobre, il premier ha istituito un comitato con l’incarico di elaborare una strategia per ridurre la disuguaglianza e formulare una proposta di riforma del Fisco.
Intanto, si delinea la ricetta per convincere le aziende ad alzare gli stipendi, con agevolazioni più consistenti rispetto a quelle attuali, che permettono alle grandi imprese di detrarre dalle imposte sui profitti fino al 20% dei salari dei dipendenti. Per le piccole imprese, la detrazione può arrivare fino al 25%. L’Ldp, che insieme agli alleati del Komeito controlla il Parlamento, ha deciso di portare gli sgravi al 30% per le grandi aziende che aumentano le buste paga del 4% e investono nella formazione. Per le piccole imprese, lo sconto sale al 40%, in presenza di aumenti salariali più bassi, ma pari ad almeno il 2,5%.