Fornire soluzioni di interior design di lusso per yacht, residenze, ville, hotel, ristoranti e negozi nel segno del “Made in Italy”.
È l’obiettivo di Operae Interiors, il nuovo brand spin-off di Fincantieri, la società navale di Trieste guidata da Pierroberto Folgiero, e di Marine Interiors, società del gruppo esperta nella realizzazione di interni per navi da crociera.
Tutti i dettagli.
COS’È OPERAE INTERIORS, SPINOFF DI FINCANTIERI
Specializzata nella gestione end-to-end di progetti di arredamento e allestimento personalizzati di fascia alta e altissima, Operae Interiors è un aggregatore di servizi che presidia tutti i segmenti principali del design di lusso: yachting, residenziale, hospitality e fashion retail, spiega una nota del gruppo navale di Trieste.
Secondo Fincantieri, “Operae Interiors si distingue per la sua capacità di rispondere con prontezza alle necessità di un mercato del lusso sempre più esigente, occupandosi nel dettaglio di tutte le fasi del progetto, dalla pianificazione alla progettazione esecutiva, fino alla realizzazione e al servizio post-vendita”.
Il metodo di Operae Interiors mette il cliente al centro — prosegue la nota del gruppo navale di Trieste — per ascoltare e interpretare tutte le sue esigenze, trasformandole in realtà con un servizio 100% “tailor made”. Un partner a 360° per committenti, architetti e progettisti, forte della grande conoscenza delle dinamiche e dei player del mondo contract, in grado di aggregare ogni servizio relativo all’interior design di lusso, e di garantire un’offerta integrata “chiavi in mano” (dalla falegnameria, ai rivestimenti, superfici, imbottiti, all’illuminazione).
PERNO MADE IN ITALY
L’identità di Operae Interiors si basa sulla valorizzazione del “Made in Italy”, un marchio che nel mondo è sinonimo di qualità, bellezza e innovazione. La società, spiega il comunicato, si avvale di un team tecnico con una vasta esperienza nella progettazione di base, nei disegni esecutivi, nei calcoli 3D e nel rendering, che interagisce quotidianamente con progettisti, clienti e fornitori. Inoltre, vanta un team dedicato alla progettazione illuminotecnica in grado di supportare ogni progetto con studi approfonditi, calcoli e rendering 3d per visualizzare i vari scenari. Operae Interiors ha “tessuto inoltre una vasta rete di oltre 500 botteghe artigiane, specializzate nella creazione di manufatti personalizzati, attenti a ogni minimo dettaglio di dimensione, finitura e lavorazione”. Il network di fornitori consente a Operae Interiors di individuare i collaboratori più idonei per ciascun progetto specifico, valutandone abilità ed esperienze nel settore e assicurando sempre soluzioni personalizzate e di avanguardia.
LE SEDI
Operae Interiors può contare su un team di 30 persone, dislocate nelle 4 sedi italiane di Treviso, Milano, La Spezia e Ronchi dei Legionari (GO), dove sorge anche un’area per il mock-up di 2.500 m2.
I MERCATI
Nei suoi primi mesi di attività, Operae Interiors è riuscita ad affermarsi come player di punta in diversi mercati: Italia ed Europa, ma anche Stati Uniti e Medio Oriente (Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti).
LE PREVISIONI PER OPERAE INTERIORS
Quanto agli aspetti finanziari “per fine 2024 è previsto un fatturato di 13 milioni di euro, mentre per il 2028 l’obiettivo è raggiungere i 50 milioni di euro”.
COSA FA MARINE INTERIORS
Come detto, Operae Interiors nasce come spinoff di Fincantieri e di Marine Interiors, controllata al 100% della società navale di Trieste nata “dalla volontà da parte del Gruppo Fincanteri di integrare nel suo flusso progettuale e costruttivo il design e la realizzazione di cabine complete di box igiene” si legge sul sito web. Marine Interiors Cabins è focalizzata nella progettazione, realizzazione e consegna di cabine «chiavi in mano» nel campo del newbuilding.
La società rappresenta il fornitore di riferimento per le sale pubbliche delle costruzioni della Direzione Navi mercantili del gruppo Fincantieri e il fornitore “end to end” dell’arredamento per la quasi totalità delle costruzioni di Vard Cruise.
LA PRESENZA NEL MERCATO CINESE
La società è attiva anche nel mercato cinese grazie all’acquisizione dell’ambizioso progetto per il cantiere Sws. Il business relativo alla Cina, frutto di un progetto avviato nel 2020 con la collaborazione tra Fincantieri, Carnival e il gruppo cantieristico cinese Cssc, rappresenta circa il 25% del valore della produzione al 31 dicembre 2022.
I VERTICI
Il cda è composto da Lorenza Pigozzi (presidente), Davide Biddiri (ad), Lucia Cusaro, Carlo Gainelli e Annalisa Bertuzzi.
I NUMERI
Marine Interiors ha chiuso il bilancio 2022 in rosso: la perdita ammonta a 15 milioni di euro al 31 dicembre che si confronta con il rosso di 3 milioni dell’anno precedente.
La società ha registrato nel corso del 2022 ricavi per oltre 165 milioni di euro, in calo del 36,9% rispetto a 202 milioni di euro del 2021. La voce è composta principalmente dai ricavi su costruzioni navi mercantli. La restante quota dei ricavi per prestazioni diverse, pari a 786mila euro si riferiscono a ricavi per installazioni svolte a bordo nave per Società armatrice e al corrispettivo maturato per un contratto chiavi in mano sottoscritto con la società Icm spa nell’ambito di un progetto presso il Cern di Ginevra.
Il margine operativo lordo è negativo per 3,7 milioni di euro così come il risultato operativo lordo, negativo per 3,8 milioni di euro. Aumentano i costi nel 2022: da 153 milioni a fine 2021 passano a 178 milioni l’anno successivo.
Il totale debiti è pari a 235 milioni di euro, in peggioramento rispetto ai 222 milioni del 2021. La società vanta un totale di immobilizzazioni materiali dal valore di 7 milioni di euro nel 2022.
LA SVALUTAZIONE DECISA DA FINCANTIERI PER MARINE INTERIORS
Al 31 dicembre 2022 la partecipazione detenuta nella società è stata svalutata per 5,4 milioni e sono stati così accantonati 4,3 milioni a copertura delle perdite accumulate dalla Controllata.
ORDINI, PORTAFOGLIO E BACKLOG
A fine 2022 Marine Interiors vantava un portafoglio di 26 ordini, per un ammontare complessivo di 324 milioni di euro. Nel 2022 la società ha acquisito nuovi ordinativi per 165 milioni, così suddivisi: sale pubbliche (81 milioni), refitting&after sales (11 milioni), complete accomodation (7 milioni) e Cina (66 milioni). Il backlog al 31 dicembre 2022 ammonta a 235 milioni di euro.