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Rete Tim

Ecco le nuove sforbiciate in Tim

Prosegue la maxi riorganizzazione di Telecom Italia. Il nuovo accordo firmato tra Tim e i sindacati prevede 2mila uscite volontarie con l'isopensione, che permette ai dipendenti di andare in pensione fino a 7 anni prima dal termine previsto per legge (a 60 anni e 9 mesi)

 

Firmato nella notte l’accordo tra Tim e i sindacati delle tlc (Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil) per 2.000 uscite volontarie nel 2023 attraverso lo strumento dell’isopensione, previsto dalla legge Fornero. Non si tratta quindi di licenziamenti ma di uscite concordate coi dipendenti.

COS’È L’ISOPENSIONE E COME FUNZIONA

Lo strumento è stato previsto all’articolo 4 della Legge 28/06/2012 n° 92, G.U. 03/07/2012.

È un vero e proprio scivolo pensionistico pensato esclusivamente per i dipendenti del settore privato pagato interamente dall’azienda, che colma il periodo di attesa della maturazione del diritto alla pensione. Consente un anticipo dell’età pensionabile fino a 7 anni rispetto ai requisiti Fornero (prima erano 4) per il triennio 2021-2023, allungato fino al 2026 dall’ultimo decreto Milleproroghe (convertito il 24 febbraio nella legge 14/2023).

Può essere usato nelle imprese che hanno più di 15 dipendenti in presenza di uno specifico accordo con le organizzazioni sindacali col nulla osta dell’Inps che deve verificare il rispetto di tutte le condizioni di legge.

IL COMMENTO DEI SINDACATI

«Siamo soddisfatti di poter continuare a gestire la situazione molto complicata di Tim con strumenti non traumatici, il commento di Riccardo Saccone, segretario nazionale della Slc Cgil – Registriamo per la prima volta la dichiarazione dell’azienda circa l’impossibilità di poter garantire per il futuro il prosieguo di questa impostazione. Non possiamo che concordare circa la gravità della situazione, sia aziendale sia dell’intero settore, pur continuando a dissentire totalmente sulla soluzione».

«Lo spezzatino – prosegue Saccone – non è certo la via per ridare slancio e salvare l’occupazione. È urgente mobilitare il settore contro una deriva inaccettabile». L’accordo sfrutta la proroga fino a novembre 2026 della possibilità di isospensione fino a 7 anni e prevede anche assunzioni mirate in ambito on field e progettisti di rete. Uilcom Uil sottolinea «il difficile contesto in cui si trovano il gruppo, impegnato nella separazione della società della rete, e tutto il settore tlc».

Lo scorso anno Tim aveva firmato 1.200 uscite volontarie per chi aveva raggiunto l’età anagrafica, e un accordo di espansione fino ad altri 2.200 addetti. L’espansione prevede uno scivolo fino a 5 anni, ma in parallelo consente all’azienda di assumere nuove giovani risorse. Nel 2022 Tim, sottolinea Repubblica, ha ridotto l’organico a livello nazionale di 1.595 unità aumentando di 58 unità il numero di dipendenti all’estero (saliti anche per l’acquisto di un ramo d’azienda di Oi).

LA POSIZIONE DELL’AZIENDA

Nell’ambito dell’accordo raggiunto con le organizzazioni sindacali, Tim ha fissato come obiettivo anche quello di valorizzare maggiormente il contributo delle donne all’interno della società, fa rilevare il gruppo che “nel bilanciamento fra uscite volontarie e nuovi ingressi punta a migliorare il mix di genere all’interno dell’azienda, con un impegno a programmare un numero di assunzioni di nuove dipendenti tale da incrementare la percentuale di popolazione femminile, privilegiando in particolare i profili Stem”, fanno notare dalla società: “La scelta, in linea con le iniziative di empowerment femminile già avviate da Tim, conferma l’intenzione di garantire in concreto l’uguaglianza delle donne in termini di pari opportunità e di crescita professionale in azienda. Per accelerare questo obiettivo, Tim ha come obiettivo anche quello di inserire un maggior numero di donne in posizioni manageriali”.

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