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Fed Bce

Non solo Fed e Bce, ecco il concertino delle banche centrali per evitare altri disastri bancari

La Federal Reserve statunitense (Fed) ha annunciato ieri di aver concordato un'azione coordinata assieme alle banche centrali di Unione europea, Canada, Regno Unito, Giappone e Svizzera per aumentare la liquidita' attraverso gli accordi di swap valutario gia' in essere tra le sei banche di emissione. Tutti i dettagli

 

Concerto fra banche centrali per cercare di evitare altri disastri bancari.

Ecco tutti i dettagli.

CHE COSA HA DECISO LA FED CON LA BCE E NON SOLO

La Federal Reserve statunitense (Fed) ha annunciato ieri di aver concordato un’azione coordinata assieme alle banche centrali di Unione europea, Canada, Regno Unito, Giappone e Svizzera per aumentare la liquidita’ attraverso gli accordi di swap valutario gia’ in essere tra le sei banche di emissione.

LA NOTA DELLE ISTITUZIONI

L’iniziativa segue l’annuncio dell’accordo mediato dalle autorita’ svizzere per l’acquisizione del colosso bancario svizzero in crisi, Credit Suisse, da parte della rivale Ubs. “Per aumentare l’efficacia delle linee di swap nel fornire finanziamenti in dollari, le banche centrali che offrono operazioni in dollari hanno concordato di aumentare la frequenza delle operazioni a sette giorni da settimanale a giornaliera”, afferma una nota emessa congiuntamente dalla Fed e dalle altre cinque banche centrali. L’annuncio riflette la forte preoccupazione delle autorita’ finanziarie globali in merito alle recenti turbolenze esibite dai sistemi finanziari su entrambe le sponde dell’Atlantico.

LA MOSSA SULLA SCIA DEL CREDIT SUISSE

La mossa delle banche centrali arriva dunque dopo il salvataggio concertato di Credit Suisse, che sarà acquisito da Ubs grazie anche a garanzie e liquidità fornite dalla banca centrale svizzera. Ubs ha annunciato ieri l’acquisizione di Credit Suisse per tre miliardi di euro. L’operazione e’ stata resa possibile dal sostegno della Confederazione, dell’Autorita’ federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma) e della Banca nazionale svizzera (Bns). E’ quanto annunciato da un comunicato della Banca nazionale svizzera.

LA SOLUZIONE DI SISTEMA PER CREDIT SUISSE

Con l’acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs e’ stata trovata una soluzione per assicurare la stabilita’ finanziaria e tutelare l’economia svizzera in questa situazione straordinaria. Entrambe le banche hanno accesso illimitato agli schemi di finanziamento esistenti della Bns, tramite i quali esse possono ottenere liquidita’ dalla Banca nazionale secondo le Direttive sugli strumenti di politica monetaria”, si legge nel comunicato.

CHE COSA FARA’ UBS SU CREDIT SUISSE

Credit Suisse e Ubs, si legge inoltre nel comunicato, “possono ottenere un sostegno di liquidita’ sotto forma di prestito con privilegio nel fallimento per un ammontare massimo complessivo di 100 miliardi di franchi (100,5 miliardi di euro). Oltre a cio’, e sulla base dell’ordinanza di necessita’ del Consiglio federale, la Banca nazionale puo’ concedere a Credit Suisse un sostegno di liquidita’ sotto forma di prestito assistito da garanzia della Confederazione contro il rischio di insolvenza per un ammontare massimo di 100 miliardi di franchi”. L’ampia erogazione di fondi, conclude il comunicato, consentira’ a entrambe le banche di “disporre della liquidita’ necessaria. Tramite tale ingente sostegno la Banca nazionale adempie il suo compito di contribuire alla stabilita’ del settore finanziario; a tal fine essa continuera’ a collaborare strettamente con la Confederazione e la Finma”.

L’OK DELLA BANCA NAZIONALE SVIZZERA E DELLA CONSOB SVIZZERA

L’Autorita’ federale di vigilanza sui mercati finanziari svizzera (Finma) approva l’assunzione di Credit Suisse da parte di Ubs. Come si legge in un comunicato, Finma e’ favorevole a tale soluzione e alle misure adottate dalla Confederazione e della Banca nazionale svizzera (Bns). “La transazione e le misure adottate garantiscono la stabilita’ per i clienti della banca e per la piazza finanziaria. La Bns concede alla banca un ulteriore sostegno di liquidita’ coperto da una garanzia della Confederazione per il rischio di insolvenza. In questo modo viene stanziata liquidita’ sufficiente per l’operazione di assunzione. Su tale base, tutte le attivita’ di entrambe le banche possono essere mantenute senza restrizioni ne’ interruzioni”, si legge nel comunicato di Finma. “Il gruppo Credit Suisse attraversa una fase di sfiducia, manifestatasi in consistenti deflussi di fondi dei clienti. Tale sfiducia si e’ acuita in ragione delle turbolenze sul mercato bancario statunitense nel marzo 2023”, prosegue il comunicato. “La banca, pur continuando a presentare una situazione di solvibilita’, era esposta al rischio di insolvenza. Le autorita’ hanno dovuto adottare provvedimenti per evitare gravi danni per il mercato finanziario svizzero e internazionale”, ha comunicato la Finma.

L’AZZERAMENTO DEI BOND AT1

La FINMA ha affermato che “la transazione e le misure adottate garantiscono la stabilità per i clienti della banca e per la piazza finanziaria”. Inoltre, ha precisato che “il sostegno straordinario da parte dello Stato comporta un azzeramento integrale del valore nominale di tutte le obbligazioni AT1 di Credit Suisse per un importo pari a circa 16 miliardi di franchi e pertanto un incremento dei fondi propri di base”. Progettati sulla scia della crisi finanziaria globale, gli AT1 – o CoCo – sono una forma di debito junior che conta per il capitale regolamentare delle banche. Si posizionano appena sopra le azioni nella scala prioritaria per il rimborso in un processo di fallimento e sono progettati per essere convertiti in azioni quando le riserve di capitale di un prestatore vengono erose oltre una certa soglia. Molti obbligazionisti sono quindi stati sorpresi dalla mossa di azzerare le obbligazioni, soprattutto perché sembra che gli obbligazionisti siano stati più penalizzati degli azionisti nell’affare.

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