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Nichel

Nichel, chi fa causa e perché alla London Metal Exchange

A marzo la London Metal Exchange ha cancellato le transazioni sul nichel, favorendo un magnate cinese dell'acciaio. Ora Elliott ha fatto causa alla borsa. Ecco cosa sta succedendo.

La società di gestione dei fondi Elliott Investment Management ha fatto causa alla London Metal Exchange, la più importante borsa di scambio di contratti sui metalli, chiedendo un risarcimento di 456 milioni di dollari.

COSA È SUCCESSO ALLA LONDON METAL EXCHANGE

La vicenda inizia a marzo, quando la London Metal Exchange ha deciso di cancellare transazioni multimiliardarie sul nichel – un metallo impiegato per la produzione dell’acciaio inossidabile, tra le altre cose – a seguito di uno short squeeze, cioè di una brusca impennata del valore di un titolo causata da una carenza di offerta e di un eccesso di domanda.

La borsa ha sospeso gli scambi di nichel l’8 marzo, eliminando transazioni per 3,9 miliardi di dollari. Lo ha fatto a seguito dello squeeze creatosi per la “posizione corta” (short position) di Xiang Guangda, imprenditore cinese fondatore della compagnia metallurgica Tsingshan Group. Le contrattazioni sono riprese il 16 marzo, e la London Metal Exchange si è attirata critiche anche da parte del Fondo monetario internazionale.

La London Metal Exchange è di proprietà della Hong Kong Exchanges and Clearing, la società che gestisce la borsa di Hong Kong, in Cina.

VINCITORI E PERDENTI

In sua difesa, la borsa ha detto che l’impennata del prezzo del nichel rappresentava un rischio sistemico per il mercato. La mossa però – come spiegato da Bloomberg – ha rappresentato un’ancora di salvataggio per il gruppo Tsingshan e per le sue banche; d’altra parte, ha eliminato gli enormi profitti per tutti quegli investitori che avevano scommesso sul rialzo del metallo.

LA VERSIONE DI ELLIOTT

Un portavoce di Elliott ha dichiarato che la società pensa che la London Metal Exchange abbia “agito illegalmente, in quanto ha oltrepassato i suoi poteri quando ha cancellato quelle transazioni, o che abbia esercitato i poteri che aveva in modo irragionevole e irrazionale”.

La borsa ritiene invece di avere agito nell’interesse generale del mercato, e che la cancellazione delle transazioni è stata fatta per “riportare il mercato all’ultimo momento in cui la London Metal Exchange poteva essere certa che stesse operando in maniera ordinata”.

LE CONSEGUENZE

Da marzo Tsinghan ha ridotto la sua short position di oltre la metà, scrive Bloomberg, riducendo la pressione sulle sue banche e rimuovendo un intoppo importante al mercato del nichel. Ma la crisi continua ad avere delle conseguenze per la London Metal Exchange. La borsa ha infatti implementato nuovi limiti giornalieri di prezzo e vorrebbe aumentare la supervisione degli scambi di metalli over-the-counter (non regolamentati) da parte dei suoi membri.

I volumi del mercato del nichel sono ancora al di sotto dei livelli normali. La compagnia di servizi finanziari JPMorgan Chase sta rivedendo le proprie attività con alcuni clienti che si occupano di materie prime: una mossa che potrebbe togliere ulteriore liquidità al settore.

La causa di Elliott andrà inoltre ad accrescere la pressione sulla borsa di Hong Kong, già in difficoltà per mancanza di offerte pubbliche iniziali. Nel 2013 e nel 2014 era stata soggetta a un contenzioso statunitense per i comportamenti anticoncorrenziali e monopolistici in relazione al sistema di stoccaggio della London Metal Exhange. Le cause poi sono state archiviate, ma le spese legali hanno impattato sui profitti della borsa.

COME VANNO I PREZZI DEL NICHEL

Subito dopo l’invasione russa dell’Ucraina i prezzi del metallo hanno infatti superato i 100mila dollari per tonnellata, rispetto ai 20.530 dollari di inizio 2022. Attualmente si scambia intorno ai 28.060 dollari per tonnellata.

La London Metal Exchange è inoltre coinvolta nel processo di revisione avviato dalle autorità di regolamentazione britanniche.

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