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Nexi

Chi elogia e chi non elogia Nexi

Numeri, commenti e prospettive per Nexi. L'articolo di Emanuela Rossi

Crescita dei ricavi e dell’utile per Nexi nel 2022 che conferma gli obiettivi per il 2023. Non tutti però sembrano d’accordo, tanto che dopo la presentazione dei conti il titolo, che inizialmente li aveva bene accolti, è finito in asta di volatilità e ha chiuso le contrattazioni a -3,07%.

I CONTI 2022 E LA CONFERMA DELLA GUIDANCE DI NEXI

Come si diceva, lo scorso anno Nexi ha messo a segno un aumento dei ricavi del 7,1% a 3,26 miliardi di euro e del margine operativo lordo del 14,2% a 1,61 miliardi. Bene anche l’utile ante (+16,5% a 1,01 miliardi) e l’utile netto di pertinenza (+15,1% a 693,2 milioni). Il gruppo ha confermato le stime per il 2023, con ricavi in crescita di “oltre il 7%”, il margine operativo lordo di più del 10% con un eccesso di cassa di “almeno 600 milioni” e un utile normalizzato per azione in rialzo di “oltre il 10%”, per effetto anche dell’accordo di lungo termine siglato con Banco Sabadell il 27 febbraio.

Per l’amministratore delegato, Paolo Bertoluzzo, “il 2022 si è confermato un altro anno di crescita solida e profittevole in tutti i nostri business e nelle diverse aree geografiche, facendo registrare un’eccezionale evoluzione dei margini e un’accelerazione della generazione di cassa, nonostante la complessa situazione macroeconomica”.

Dunque, ha proseguito l’ad, “iniziamo il 2023 determinati a crescere ancora in tutte le geografie aumentando ulteriormente la marginalità e la generazione di cassa. Al contempo, continueremo ad essere molto rigorosi nell’allocazione del capitale, focalizzando e rafforzando ulteriormente il nostro portafoglio per accelerare la crescita, come dimostra la partnership strategica appena siglata con Banco Sabadell che ci consentirà di entrare in un mercato particolarmente attrattivo come quello spagnolo”.

IL MERCATO NEL 2022

Nel giorno della presentazione dei conti, Nexi ha diffuso anche i dati dell’Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano da cui emerge che nel 2022 il gruppo ha registrato in Italia un aumento dei volumi transati con smartphone e wearables nei negozi pari al 134% a fronte del +122% complessivo del mercato). Cresce inoltre del 53% il numero di carte Nexi registrate su app di pagamento come Google Pay, Samsung Pay, Apple Pay. Si tratta di dati che “confermano come flessibilità e comodità siano requisiti sempre più strategici nell’ecosistema dei pagamenti digitali, sia nelle soluzioni di pagamento, sia in quelle di incasso” ha commentato Vanessa Maneo, head of Marketing Pos di Nexi, che annunciato il lancio di SoftPOS “un’app che gli esercenti potranno scaricare sul proprio smartphone per accettare pagamenti digitali direttamente tramite esso”.

TUTTI I DUBBI DI BARCLAYS

In un report redatto da Barclays si evidenzia come le previsioni di Nexi di una crescita superiore al 7% siano “leggermente più conservative di quanto previsto” in quanto si pensava che sarebbe stato fornito “un intervallo esplicito, con il 7% nella fascia bassa”. Certamente “con il terzo trimestre in crescita organica del 7% e il quarto trimestre del 4%” ora si punta a “una crescita del 5,5%” anche perché occorre tenere in considerazione la minore inflazione a favore e il contesto macro più difficile. In ogni caso, prosegue Barclays, “supponendo che Nexi raggiunga la guidance del 7% per l’anno finanziario 2023, gli obiettivi a medio termine per una crescita del 9% implicano un’accelerazione a oltre il 10% di crescita nel 2024-2025” ma Nexi “deve ancora dimostrare di poter crescere in modo sostenibile a questo livello”.

Per quanto riguarda la fintech RatePay “nel contesto attuale, potrebbe essere difficile trovare un acquirente al giusto prezzo per questo asset. Gli sviluppi del volume finora vedono un forte rimbalzo da inizio anno in tutte le regioni (+21% nei Paesi nordici, +15% in Italia)”. Tale aumento della crescita dei volumi per Barclays “sembra ridurre un po’ il rischio del primo trimestre” ma bisogna tenere in considerazione che “l’inflazione in Italia è accelerata al 12%” e anche quella tedesca a due cifre. Nel 2023, però, l’inflazione dovrebbe diminuire e dunque Nexi “dovrà mostrare un’accelerazione della crescita del volume reale per mantenere gli attuali livelli di crescita”.

LE NOVITÀ SUI PAGAMENTI CON POS

A tenere banco in questi giorni anche il tavolo tecnico – previsto dalla legge di Bilancio – istituito al ministero dell’Economia e delle Finanze per individuare soluzioni per contenere i costi delle transazioni elettroniche, tra i quali i pagamenti attraverso i Pos. Obiettivo del tavolo è quello di mitigare le spese fino a 30 euro a carico degli esercenti di attività di impresa, arti o professioni con ricavi e compensi relativi all’anno precedente non superiori a 400mila euro, favorendo con il coordinamento del Mef il confronto tra istituzioni, associazioni di categoria e altri soggetti interessati.

A tal proposito Equita Sim non si aspetta che “la negoziazione porti effetti significativi per Nexi in quanto la società ha già in atto l’iniziativa ‘micropagamenti’ che per tutto il 2023 permette il rimborso delle commissioni sui pagamenti sino a €10”. Secondo gli analisti “la platea dei commercianti con fatturato fino a 400.000 euro è relativamente limitata sul monte commissioni e quindi anche una possibile rimodulazione delle commissioni nella fascia €10-€30 non dovrebbe avere un impatto rilevante”.

– Leggi anche: Truffe ai clienti di Nexi, tutti i dettagli

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