Nestlé, la più grande azienda al mondo di prodotti alimentari confezionati, ha annunciato un piano di riduzione del personale che coinvolgerà 16.000 posti di lavoro entro i prossimi due anni. A dare l’annuncio è stato il nuovo Ceo Philipp Navratil, insediatosi da poche settimane dopo il licenziamento dell’ex amministratore delegato Laurent Freixe. L’obiettivo è ottenere risparmi per 3 miliardi di franchi svizzeri (circa 3,77 miliardi di dollari) entro il 2027, rilanciare la crescita delle vendite e rispondere alle crescenti pressioni da parte degli investitori. Le azioni Nestlé sono balzate fino all’8,2%, registrando il maggiore rialzo dal 2008.
TAGLI STRUTTURALI E NUOVO CORSO MANAGERIALE
I 16.000 tagli, che rappresentano il 5,8% dei 277.000 dipendenti del gruppo, riguarderanno 12.000 impiegati e 4.000 addetti a produzione e supply chain. “Il mondo sta cambiando e Nestlé deve cambiare più velocemente – ha dichiarato Navratil -. Questo comporterà decisioni difficili ma necessarie per ridurre l’organico”.
L’azienda ha vissuto un periodo di tensione ai vertici, iniziato con il licenziamento di Freixe a causa di una relazione sentimentale non dichiarata con una dipendente diretta, seguito due settimane dopo dalle dimissioni anticipate del presidente Paul Bulcke, sostituito dall’ex Ceo di Inditex, Pablo Isla.
Navratil, manager di lunga data all’interno del gruppo e in precedenza a capo del business Nespresso, ha dichiarato che tutti i dipendenti saranno “valutati sugli stessi indicatori chiave di performance” e che Nestlé sarà “spietata nella valutazione del proprio personale”.
OBIETTIVI DI NAVRATIL
La strategia di Navratil, afferma il Financial Times, segue le linee guida del suo predecessore, con un focus su maggiore efficienza, meno iniziative ma più grandi, e la possibilità di disinvestire le attività meno redditizie. “La crescita dei volumi è la nostra priorità numero uno”, ha ribadito il Ceo.
Nel terzo trimestre del 2025 Nestlé ha registrato una crescita organica delle vendite del 4,3%, superiore al +3,7% atteso dagli analisti. Ancora più rilevante, afferma Reuters, è il dato sulla crescita interna reale (RIG), arrivata all’1,5%, ben al di sopra delle aspettative di +0,3%.
Per Jean-Philippe Bertschy, analista presso Vontobel, “questi risultati indicano che Nestlé sta andando nella direzione giusta. Anche se ancora molto fragile, crediamo che questi risultati aiuteranno Nestlé a riconquistare in parte la fiducia degli investitori”.
LE PROSSIME MOSSE
L’azienda ha confermato che il piano di risparmi verrà potenziato, con l’obiettivo di raggiungere 3 miliardi di franchi svizzeri entro il 2027. Secondo quanto riportato da Reuters, 700 milioni saranno risparmiati già nel 2025, mentre la maggior parte dei tagli sarà attuata tra il 2026 e il 2027.
I tagli non includeranno eventuali esuberi derivanti da dismissioni o cessioni. Navratil ha confermato che sono in corso revisioni strategiche su attività come il settore delle acque e delle bevande premium, nonché sui marchi di vitamine e integratori caratterizzati da bassa crescita e margini ridotti.
Tra le ipotesi, secondo il Ft, vi sono la cessione del comparto confetteria, dei cibi surgelati o la riduzione della quota del 20,1% in L’Oréal. Nel 2025, Nestlé ha già separato il proprio business delle acque europee – che include Perrier – in un’entità autonoma, mossa che potrebbe anticipare una dismissione parziale.
DIFFICOLTÀ DI MERCATO E SFIDE GLOBALI
Nestlé ha affrontato due anni difficili, con vendite stagnanti e volumi in calo a causa della pressione sui prezzi e della concorrenza delle private label più economiche. Nei primi nove mesi del 2025, le vendite hanno raggiunto i 65,9 miliardi di franchi svizzeri (circa 83 miliardi di dollari), in aumento del 3,3% su base organica, ma con un calo dell’1,9% in termini nominali a causa dei tassi di cambio.
A livello globale, da agosto, la società deve affrontare i dazi doganali Usa del 39% su beni svizzeri, mentre la fiducia dei consumatori resta debole, con abitudini di acquisto sempre più orientate verso l’alimentazione sana.
In Cina, Nestlé ha dovuto rivedere il proprio approccio distributivo. Come ha spiegato la Cfo Anna Manz: “Quello che vedete in Cina è un nostro intervento correttivo: stiamo consolidando la distribuzione per renderla più efficiente, mentre lavoriamo per costruire la domanda dei consumatori”.
PREVISIONI PER IL 2025 (E OLTRE)
Nestlé ha confermato le prospettive per il 2025, prevedendo un miglioramento della crescita organica delle vendite rispetto al 2024 e un margine operativo sottostante pari o superiore al 16%. Per il medio termine, l’obiettivo è mantenere un margine almeno del 17%.
“Accogliamo con favore l’ambizione di Navratil di promuovere una cultura che non accetta di perdere quote di mercato e in cui vincere viene premiato, il che appare un approccio più deciso rispetto al passato”, è stato il commento dell’analista di RBC Capital Markets, James Edwardes Jones.