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Nagel riuscirà a stoppare Mps su Mediobanca?

Tra conti positivi e nuova offerta su Banca Generali: ecco come Nagel vuole fermare Mps su Mediobanca. Tutti i dettagli

Doveva inventarsi qualcosa per fermare l’ops di Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca, e in effetti qualcosa sta provando a inventarsi. Alberto Nagel, amministratore delegato di Piazzetta Cuccia, ha un suo piano che si basa soprattutto sull’offerta pubblica di scambio su Banca Generali e sul convincere il più possibile i suoi soci a non cedere alla tentazione di Mps.

L’ASSEMBLEA ANTICIPATA SU BANCA GENERALI

L’ops del Monte terminerà l’8 settembre, nelle prossime settimane ci sarà uno sprint. Per questo Nagel vorrebbe agire prima. E per questo è pronto a convocare l’assemblea di Mediobanca che deve decidere sull’offerta per Banca Generali il 21 agosto. Di fatto anticipandola, perché nonostante la retromarcia compiuta in fretta e in furia sulla data del 16 giugno, per evitare un fallimento quasi certo, l’appuntamento era stato rinviato al 25 settembre.

Tutto dipenderà però dall’assemblea del consiglio di amministrazione di Generali prevista per il 6 agosto. È lì che il management del Leone di Trieste deve decidere sulla nuova offerta di Mediobanca, una offerta migliorativa, che prevederebbe un rafforzamento degli accordi di distribuzione di polizze assicurative e “l’eliminazione del vincolo di lock up della durata di un anno sulla quota del 6,5% delle stesse Generali che la compagnia di assicurazioni riceverà in pagamento del suo 50,1% di Banca Generali”, spiega Domani.

UN POSSIBILE PUNTO DI SVOLTA: L’OK DI GENERALI

“Se l’opinione del Leone sarà favorevole, lo stesso giorno Piazzetta Cuccia convocherà appunto l’assemblea il 21. Il 18 agosto è atteso anche il via libera dalla Bce all’operazione su Banca Generali”, sottolinea il Corriere della Sera. A quel punto l’operazione potrebbe partire prima dell’8 settembre. Nagel spera così di convincere i principali soci di Mediobanca, in primis Delfin, holding della famiglia Del Vecchio, e il suo 19,8%, oltre ai diversi enti previdenziali, come Enpam ed Enasarco.

La scommessa di Nagel si baserebbe anche su un altro elemento, cioè sul possibile cambiamento dello scenario del risiko dopo lo stop dell’operazione di Unicredit su Banco Bpm. Un esito che “ha lasciato, tra l’altro, una scia di polemiche e dubbi sul ruolo svolto dallo Stato nelle partite bancarie”, evidenzia il Foglio. E se a giugno l’indirizzo della banca guidata da Andrea Orcel sembrava essere contrario (o al massimo di astensione) sull’ops di Piazzetta Cuccia su Banca Generali, ora il dubbio c’è. Unicredit ha circa il 2% in Mediobanca, continua il Foglio, “e almeno il 2-3% per conto di terzi, ma comunque con diritti di voto, e avrà un peso nell’ipotizzata assemblea degli azionisti del 21 agosto”.

I CONTI IN CRESCITA

Altra carta che Nagel vuole giocarsi è quella dei conti di Mediobanca. Piazzetta Cuccia ha chiuso l’esercizio 2024-2025, al 30 giugno, con risultati che lo stesso ad non ha esitato a definire “i migliori in assoluto nella storia” della banca. L’utile netto è in crescita del 4% a 1,33 miliardi di euro, i ricavi a oltre 3,71 miliardi (con un +3%) e Rote al 14% (+30 bps). Una crescita trainata dalle attività a basso assorbimento di capitale.

Conti che danno sicurezza a Nagel: “Siamo concentrati sull’esecuzione della nostra strategia e rigettiamo l’offerta di Mps in quanto priva di razionale industriale, non conveniente finanziariamente per gli azionisti Mediobanca e ostativa all’ulteriore trasformazione del gruppo Mediobanca, insieme a Banca Generali, in un leader del Wealth Management, punto di riferimento nel panorama finanziario italiano ed europeo”.

E i numeri in crescita porteranno Mediobanca a versare, in autunno, un dividendo di 0,59 euro per azione, che si aggiungerà all’anticipo già erogato a maggio di 0,56 euro, con un payout del 70% e un incremento annuo del 7,4%. Anche questo un modo per cercare di guadagnare la fiducia dei soci e magari convincere ad allargare il fronte di chi vuole resistere all’operazione di Mps. “Non si capisce perché un nostro azionista dovrebbe prendersi rischi di bilancio per di più senza premi di mercato di un’operazione alternativa”, ha dichiarato lapidario Nagel.

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