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Mps, ecco le novità sul groviglio politico che preoccupa Siena e il Monte dei Paschi di Stato

I numeri sui debiti di alcuni partiti verso Mps, le parole dei vertici della banca sulle attese istituzionali, gli oneri del Tesoro per il controllo dell’istituto di credito e l’annuncio dei Cinque Stelle sulle responsabilità politiche del passato. L’articolo di Fernando Soto per Start Magazine E’ la politica, bellezza. E’ quanto si dice a Siena…

E’ la politica, bellezza. E’ quanto si dice a Siena dopo gli ultimi tormenti che assillano i vertici del Monte dei Paschi e non solo: anche dipendenti, azionisti, investitori e analisti. Il punto fermo per Mps è uno: lo Stato, ovvero la politica, resterà ancora per molto centrale per il banca senese. E non solo e non tanto perché il Tesoro è il socio di controllo del Monte dei Paschi di Siena (con costi sempre più elevati, almeno e per ora a livello potenziale, visti i tonfi in Borsa del titolo, qui l’approfondimento di Start Magazine). Ma perché il passato e il futuro sarà condizionato dai partiti. Ecco come e perché partendo dalle parole dette ieri dal numero uno di Mps, Marco Morelli.

CHE COSA HA DETTO MORELLI

“Il management del Monte e le strutture della banca, per portare avanti un piano molto complesso e sottoposto a monitoraggio costante, ha bisogno del sopporto forte e incondizionato di tutti gli azionisti, soprattutto di quello di riferimento”. E’ quanto ha detto ieri l’ad di Mps, Marco Morelli, rispondendo ai giornalisti al termine dell’assemblea a una domanda sul cambio di governo.

LE PAROLE DEL PRESIDENTE

A chi chiedeva se con il cambio di governo i vertici della banca rimetteranno a disposizione le loro deleghe, la presidente di Mps Stefania Bariatti ha risposto: “Non risulta che in passato cambiamenti di governo abbiano modificato la governance delle partecipate o controllate, non mi aspetto che succeda nulla di questo genere, non è una conseguenza naturale, non è automatico”.

DEBITI POLITICI

I partiti tornano a comparire nelle pagine di Mps. Montepaschi “vanta crediti nei confronti di 13 partiti politici” per un totale di 10 milioni di euro, “di cui 9,7 milioni non performing”, quindi difficili da recuperare.

I NUMERI SVELATI DA SIENA

Si tratta comunque di una goccia, visto che Siena sta smaltendo oltre 26 miliardi di crediti deteriorati. Non solo partiti. Il gruppo, ha spiegato la banca, “vanta crediti per complessivi 67 milioni” di cui 6 milioni in sofferenza, nei confronti di “persone che occupano o che hanno occupato importanti cariche pubbliche o loro familiari”.

CHE COSA SI LEGGE NEI DOCUMENTI

L’esposizione dei partiti verso la banca senese è scritta nei documenti depositati per l’assemblea, che a Siena ha approvato il bilancio 2017, in perdita per 3,5 miliardi di euro. Un’indicazione è però arrivata alla Lombardia: è stato pignorato un parco alla Fondazione Ds di Mantova, che custodisce gli immobili appartenuti prima al Pci, poi al Pds e quindi ai Ds, e che deve 233 mila euro a Mps.

IL FUTURO E IL PASSATO

Ma è anche e soprattutto sul futuro che si concentrano ora le attenzioni della politica, ovvero dei partiti vittoriosi a livello nazionale lo scorso 4 marzo. Un futuro fosco che affonda le radici nel passato più o meno recente, comunque, viste le dichiarazioni di ieri di un esponente di spicco del Movimento 5 Stelle.

L’ANNUNCIO A 5 STELLE

“Mi auguro che oggi si possa votare la richiesta di azione di responsabilità” per permettere alla Banca “di rivalersi sui danni patiti e patiendi arrecati al patrimonio di Mps” e “questo ridarebbe fiducia nella banca”, altrimenti “ci sarà un governo differente da quello attuale, un governo che avrà il 68% e convocherà un’assemblea che delibererà un’azione di responsabilità”, ha detto il parlamentare del Movimento cinque stelle, Carlo Sibilia, intervenendo ieri, a Siena, all’assemblea degli azionisti del Monte dei Paschi.

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