Banca Mps si muove in controtendenza in Borsa a Milano, dove prevalgono le vendite, il titolo è ben comprato e sale dell’1,89% a 1,46 euro.
A sostenere le quotazioni è il via libera condizionato della Bce alla scissione di 8,1 miliardi di Npl a favore di Amco, la società di gestione al 100% del Tesoro, arrivato in serata a mercati chiusi con una bozza della decisione.
Ma c’è davvero da festeggiare per la decisione dell’Istituto di Francoforte su Amco? Vediamo.
La Bce, in effetti, ha posto alcune condizioni per l’ok.
La prima è che la scissione sia accompagnata da un rafforzamento patrimoniale, da attuare con bond subordinati (tecnicamente At1 e Tier2). In pratica obbligazioni particolari, che irrobustiscono il patrimonio di base.
Ma la Vigilanza dell’Istituto centrale non ha indicato cifre complessive, se non per il Tier2 da 250 milioni, da emettersi prima che sia completata la scissione.
Per la seconda parte si dice dovranno essere «ripristinati i requisiti patrimoniali complessivi » di Mps, dettati dai regolatori (lo Srep).
“Questa seconda misura (l’At1) potrebbe essere intorno ai 450 milioni (dunque 700 complessivamente) ma né la banca né la Bce lo hanno indicato”, ha scritto oggi Repubblica.
Il Corriere della Sera ha ipotizzato: Mps deve “trovare capitali. Quanti? Circa 1 miliardo, secondo i rumors di ieri sera dopo la nota della banca guidata da Guido Bastianini che riferiva della «draft decision» Bce, cui Mps non ha replicato”.