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Mps, come sarà il Palio dei conti nel 2019 per il Monte dei Paschi di Siena

Non solo buone notizie per il Monte dei Paschi di Siena dai dati 2018 e dallo scenario 2019 svelati ieri dai vertici di Mps, che ha rimandato la seconda tranche di bond Tier 2 da 700 milioni, inizialmente prevista per il 2018, a causa delle condizioni di mercato sfavorevoli.

Per il Monte dei Paschi di Siena (Mps) “ci sono due buone notizie e una meno buona”. Così il Sole 24 Ore ha commentato oggi i dati 2018 svelati ieri dai vertici del gruppo bancario senese ora controllato dal Tesoro

La prima notizia positiva è che la banca nel 2018 è tornata all’utile, mettendo in cascina profitti per 279 milioni, contro la perdita da 3,5 miliardi dell’anno precedente.

L’altra notizia positiva evidenziata ieri è che l’istituto mantiene ratio patrimoniali «al di sopra dei requisiti regolamentari», come ha spiegato la banca in una nota.

La cattiva notizia? Lo scenario macro in cui versa Mps, come le altre banche italiane. Ovvero: le prospettive per la banca non sono eccellenti.

Perché? “La banca ha dovuto prendere atto dell’impossibilità di centrare gli obiettivi di crescita indicati nel piano di ristrutturazione al 2021. Obiettivi che già nel 2017 apparivano sfidanti, ma che oggi, alla luce delle magre prospettive di crescita italiane, dell’ampliamento dello spread Btp/Bund e dei tassi Bce in area negativa, appaiono irraggiungibili”, ha scritto il Sole 24 Ore.

Ecco tutti i dettagli.

DAL ROSSO AL NERO PER IL MONTE DEI PASCHI DI SIENA

Mps ritrova il profitto. Dopo i 3,5 miliardi di rosso del 2017 la banca senese ha realizzato 279 milioni di utile nell’anno appena concluso, battendo le stime degli analisti.

LO SCENARIO 2018 PER MPS

Per il 2019 «il nostro obiettivo è fare meglio del 2018», mantenendo «i ratio patrimoniali ben al di sopra dei requisiti richiesti», ha detto l’amministratore delegato Marco Morelli.

I DATI A FINE 2018 DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA

A fine 2018 il Cet1 ratio si attestava al 13,7% e il total capital ratio al 15,2%, al di sopra dei livelli indicati dalla Bce nella bozza Srep (rispettivamente 10 e 13,5%). Scende di 29 miliardi la massa di crediti deteriorati grazie alla cessione di sofferenze per 27 miliardi e alla riduzione di inadempienze probabili per 2,3 miliardi.

I NUMERI DI MPS

Per effetto del massiccio derisking il Npe ratio lordo di Rocca Salimbeni si è più che dimezzato, passando dal 35,8 al 16,4%, mentre quello netto si attesta all’8,7%. Il ritorno all’utile e l’irrobustimento patrimoniale ieri hanno consentito a Mps di contenere le perdite (-1,5%) in una seduta nera per Piazza Affari.

IL COMMENTO DI MILANO FINANZA

“Accanto a queste luci, però, il bilancio 2018 di Mps presenta alcune ombre”, ha sottolineato Mf/Milano Finanza: “I ricavi del gruppo sono diminuiti del 18,3% a 3,3 miliardi e il margine di interesse è calato del 2,5% a 1,7 miliardi”.

LA REVISIONE AL RIBASSO

Mps ha poi rivisto al ribasso le stime pluriennali dei valori economici e patrimoniali «per tener conto dell’evoluzione dello scenario macroeconomico (spread e calo del pil inclusi, ndr), dei risultati 2018 e dei requisiti Srep anticipati nella bozza» della Bce.

LE PREVISIONI

Le previsioni aggiornate «sono inferiori alle proiezioni contenute nel piano di ristrutturazione 2017-2021, ma presentano comunque ratio patrimoniali superiori ai requisiti patrimoniali».

IL RUOLO DELLA BCE

Mps poi prevede che la richiesta Bce di portare al 100% la copertura dei crediti deteriorati entro il 2026 non avrà «un impatto significativo nel periodo di piano (fino al 2021, ndr)». Dal 2022 in poi però si prospetta «maggiore incertezza nel valutare i requisiti futuri di capitale».

CHE COSA HA DETTO MORELLI SUL BOND RINVIATO

Morelli ha chiarito che la seconda tranche di bond Tier 2 da 700 milioni, inizialmente prevista per il 2018, è stata rimandata a causa delle condizioni di mercato sfavorevoli. L’emissione verrà effettuata non appena «si presenterà un’opportunità sul mercato», senza però pregiudicare i ratio patrimoniali.

LE RASSICURAZIONI

Per il 2019 comunque l’istituto senese evidenzia che non ci sono preoccupazioni per i capital ratio né per la liquidità.

LA TABELLA DI MARCIA

Sugli altri punti del programma, ha comunque rimarcato Morelli, Mps è in linea con la tabella di marcia se non in anticipo (sulle azioni di derisking, sulla riduzione dei costi, del personale e sulla chiusura delle filiali).

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