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Dati Bilancio Banche

Ubi, Bper, Banco Bpm. Ecco rumors e scenari su fusioni e acquisizioni

Ubi, Bper, Banco Bpm e non solo. Tutte le banche che sono protagoniste del risiko fra indiscrezioni e scenari. Estratto di un articolo di Mf/Milano Finanza

Milano, Brescia, Modena. Il futuro consolidamento bancario italiano si giocherà su questo triangolo che ospita alcune delle maggiori ex popolari.

COME SI MUOVONO UBU BANCA, BPER, BANCO BPM

Se infatti l’ultima ondata di fusioni, quella del 2006-2007, ha interessato soprattutto gli istituti di grandi dimensioni, oggi banker e investitori si aspettano una semplificazione tra i pesi medi del settore. Difficile pensare che Unicredit o Intesa Sanpaolo crescano ulteriormente su un mercato domestico che già le vede molto presenti.

LA SITUAZIONE DI UNICREDIT E INTESA SANPAOLO

Pur con tempi e strategie diversi infatti Jean-Pierre Mustier e Carlo Messina sono destinati a compiere il grande balzo all’estero. In Italia insomma la partita si giocherà tra chi ha un attivo compreso tra 70 e 150 miliardi e una rete tra 800 e 2.000 sportelli, ossia tra le ex banche popolari che la riforma Renzi del 2015 ha costretto a convertirsi in società per azioni.

CHE COSA SI DICE IN CASA BANCO BPM

C’è Banco Bpm che, dopo aver digerito una laboriosa fusione e una dura pulizia di bilancio, si appresta ora a licenziare il nuovo piano industriale e, soprattutto, a eleggere il nuovo vertice.

RISIKO IN VISTA PER BPER

C’è Bper o meglio Bper-Unipol, visto che l’alleanza tra la banca e il gruppo assicurativo bolognese si è consolidata e oggi è destinata a condizionare le strategie future.

DOSSIER UBI

Infine c’è Ubi che, dopo il recente rinnovo del board e la nascita del nuovo patto parasociale, è proiettata verso un’operazione straordinaria ancora tutta da costruire.

QUESTIONE DI CEO

I tre ceo, Giuseppe Castagna, Alessandro Vandelli (sostenuto da Carlo Cimbri) e Victor Massiah, si conoscono e si apprezzano e i confronti su un possibile consolidamento non sono certo mancati in passato.

I PRECEDENTI

Prima di fondersi con il Banco Popolare di Pierfrancesco Saviotti, per esempio, Castagna aveva intavolato discussioni sia con Brescia che con Modena per sondare soluzioni alternative. Allora non se ne fece nulla, ma oggi?

LE IPOTESI

Fino a ottobre il dossier più caldo sembrava proprio Ubi-Banco Bpm, ma l’ipotesi si è parzialmente ridimensionata a causa di alcune complessità sul lato della governance. La presenza di due ceo molto forti rimane per esempio un ostacolo non trascurabile nell’ambito di un merger of equals.

BANCHE D’AFFARI AL LAVORO

Ecco perché nelle banche d’affari ha preso quota come alternativa la combinazione Ubi-Bper, che non comporterebbe significativi problemi al vertice: «Se si arrivasse a un tavolo di trattativa, la mia posizione non sarà un problema», ha dichiarato Vandelli in una recente intervista.

(estratto di un articolo pubblicato su Mf/Milano Finanza; qui la versione integrale)

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