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Mindful Capital Partners Forchielli

Mindful Capital, ecco come Forchielli si smarca dalla Cina

Perché Mandarin Capital Partners, il gestore di fondi di private equity fondato da Alberto Forchielli nel 2007, cambia nome in Mindful Capital Partners. Fatti, nomi e dettagli

“In un mondo in cui Mosca e Pechino viaggiano saldate, non è più possibile andare in giro con un nome che rimandi alla Cina”. Non usa, al solito, troppi giri di parole Alberto Forchielli, annunciando il cambiamento del nome del suo Mandarin Capital Partners, il gestore di fondi di private equity nato nel 2007, in Mindful Capital Partners. L’acronimo resta quello, MCP, probabilmente anche per questioni strategiche e di posizionamento, ma sparisce il primo termine, quello più pesante per via della forte connotazione geografica. “Non si può girare per il mondo con un nome così – spiega Forchielli -, tanto più in Europa, specie adesso che i cinesi non investono più nel Vecchio continente”.

COME MAI MANDARIN CAPITAL PARTNERS È DIVENTATO MINDFUL CAPITAL PARTNERS

Più felpata la spiegazione di Lorenzo Stanca, Founding Managing Partner Mindful Capital Partners: “Il vecchio nome era ormai come un vestito che ci stava stretto da tempo, mentre Mindful ci rispecchia maggiormente perché anzitutto non abbiamo mai fatto un uso aggressivo della leva finanziaria, inoltre abbiamo sempre dato grande valore, in tutti i nostri investimenti, alla sostenibilità prima che l’ESG diventasse un tema ricorrente”. Insomma, il cambio di nome da Mandarin a Mindful Capital Partners era già nell’aria da parecchio e l’invasione russa dell’Ucraina, con la Cina che si limita a chiamarla “crisi” e chiede all’Occidente di togliere le sanzioni a Mosca, anche dopo i fatti di Bucha, con ogni probabilità ha solo accelerato il processo di rebranding.

CONCLUSA L’ESPERIENZA CINESE, CI SI FOCALIZZA SOLO SULL’ITALIA

Archiviata definitivamente l’esperienza cinese, che Forchielli ricorda con un velo di nostalgia: “Nel 2007 dar vita a una partecipazione italo-cinese era un esperimento coraggioso e molto avanti per l’epoca. Le cose però non sono andate bene, quindi via via ci siamo disimpegnati. Nei primi due fondi c’erano anche grossi investitori cinesi, soprattutto banche, ma poi avevano leggi che impedivano loro di investire all’estero senza ottenere prima autorizzazioni ad hoc, quindi o si aveva disponibilità di fondi offshore o si restava bloccati, perciò abbiamo smesso”.

La volontà, ora, è rimanere focalizzati solo sull’Italia: “È il nostro mercato di riferimento – scandisce a più riprese Stanca, mentre Andrea Tuccio, Managing Partner Mindful Capital Partners sgrana i successi imprenditoriali che confermano come la crescita per aggregazione sia il principale driver, da Gasket (componenti per valvole per l’oil&gas), a Italmatch (additivi chimici industriali), passando per Euticals (Principi attivi per l’industria farmaceutica), IMA (macchinari packaging per la farmaceutica e l’alimentare), Sidam (componenti di medical devices) e Croci (prodotti non food per animali domestici). “Non abbiamo – prosegue Stanca – ambizioni multicountry: l’Italia presenta molta frammentazione aziendale e ciò facilita il lavoro di chi vuole aggregare e poi nel nostro Paese c’è relativamente poca concorrenza, se comparata con mercati di Spagna, Francia, per non parlare di Germania e Inghilterra, quindi resteremo focalizzati sulle nostre realtà”.

COME E’ CAMBIATO IL FONDO DI FORCHIELLI

In questi anni, è anche mutata la struttura internazionale del team. Se una delle prime azioni dopo la fondazione di Mandarin è stata l’inserimento all’interno del team di un membro di lingua cinese e l’apertura di un ufficio a Shanghai, dal 2013 il team si è ulteriormente allargato con l’inserimento di professionisti di lingua tedesca e l’estensione del focus ai paesi dell’area Dach (Germania, Svizzera, Austria).  I partner sono oggi Lorenzo Stanca, Alberto Camaggi e Andrea Tuccio a Milano, Matteo Sessi in Lussemburgo, Inna Gehrt in Germania, Jenny Gao a Pechino e Alberto Forchielli a Boston.

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