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Mina da 500 miliardi nei conti dell’Italia. Report Banca d’Italia

La Banca d'Italia nel suo Bollettino economico solleva il problema della contabilizzazione delle garanzie pubbliche previste dai decreti del governo, una questione sollevata settimane fa dal tributarista ed ex viceministro alle Finanze, Zanetti, su Start. Ecco tutti i dettagli

 

C’è una mina da 500 miliardi sulle finanze pubbliche italiane. Lo segnala la Banca d’Italia nel Bollettino economico trimestrale. Gli economisti di via Nazionale calcolano che “l’ammontare delle garanzie pubbliche attivabili sulla base delle misure finora varate è di oltre 500 miliardi, circa sei volte il valore di quelle in essere alla fine del 2019. Data la gravita’ della crisi e l’incertezza sui tempi e sull’intensità della ripresa dell’attività economica – si legge in un’analisi sulle risposte della politica di bilancio all’emergenza, la probabilità di una futura escussione di tali garanzie e’ verosimilmente più elevata che in condizioni normali. Gli oneri per le finanze pubbliche quindi, seppure distribuiti su più esercizi, potranno essere significativi”.

I DUBBI DI ZANETTI

Sul tema, settimane fa era intervenuto il tributarista ed ex viceministro all’Economia e alle Finanze, Enrico Zanetti, che su Start Magazine ha scritto: “Oltre ai dubbi tecnici, è tutto da vedere che sul piano tattico sia un vantaggio per il bilancio dello Stato non classificare anche a deficit già nel 2020 garanzie che potrebbero (dovrebbero) rientrarvi, per poi ritrovarsele a deficit negli anni futuri in cui venissero escusse, quando anche pochi decimali di punto di deficit torneranno a fare la differenza in Europa e sui mercati.

GLI SCENARI

Il Bollettino della Banca d’Italia si dilunga poi a prefigurare gli scenari l’Italia: “L’economia italiana va verso una riduzione del Pil del 9,5% quest’anno nello scenario base di una diffusione della pandemia sotto controllo in Italia e a livello globale”. Se tuttavia emergessero nuovi focolai “rilevanti” – avverte Bankitalia – “il Pil potrebbe scendere di oltre il 13% quest’anno” con un recupero più moderato negli anni successivo rispetto allo scenario di base, che prevede +4,8% nel 2021 e +2,4% nel 2022. Le stime potrebbero al contrario migliorare con un rafforzamento delle politiche espansive all’esame dell’Unione europea.

I PRESTITI

Nei tre mesi fra marzo e maggio la crescita dei prestiti bancari alle imprese “è decisamente aumentata”, con un +11,5% su base annua (+23 miliardi), beneficiando “degli interventi di sostegno alla liquidità da parte del governo e degli altri organismi nazionali e internazionali”, scrive Bankitalia nel Bollettino economico, spiegando che se fra marzo e aprile i maggiori prestiti hanno riguardato quasi solo le imprese medio-grandi, a maggio “sono aumentati anche i finanziamenti netti alle famiglie produttrici, per 2,1 miliardi (+32% rispetto ad aprile). Il credito alle famiglie – nota invece il documento – “si è invece contratto nel complesso” (-2,5% nei tre mesi terminanti a maggio, da 1,1 in febbraio) di fronte a una più debole dinamica dei mutui e del credito al consumo.

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