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Menarini, Chiesi e non solo. Come sta in salute l’industria dei farmaci e della cosmesi

I dati del settore farmaceutica e cosmesi riassunti nell'analisi dei bilanci 2014-2017 delle società realizzata dal Centro Studi CoMar

Un fatturato in crescita del 25% negli ultimi quattro anni, circa 100 società con fatturato che supera i 50 milioni di euro. I dati del settore farmaceutica e cosmesi, riassunti nell’analisi dei bilanci 2014-2017 delle società realizzata dal Centro Studi CoMar, fotografano una situazione positiva, dopo anni difficili nei quali la crisi economica ha provocato una flessione. Lo studio ha coinvolto tutte le società italiane che fabbricano e commercializzano prodotti farmaceutici, parafarmaceutici, dietetici e cosmetici.

I NUMERI

Il fatturato complessivo (calcolato a fine 2017) ammonta a 49,7 miliardi di euro, in crescita del 5% rispetto al 2016 e del 25,3% rispetto al 2014. Il margine operativo netto, che si attesta a 4,6 miliardi di euro, invece registra un lieve calo rispetto all’anno precedente (-1,9%), anche se l’andamento pluriennale rimane in netta crescita rispetto al 2014 (+23,9%).

I DIPENDENTI E I DEBITI

Sul fronte occupazionale si registrano buone notizie. Nel comparto salute e bellezza lavorano 110.492 addetti, 18.393 in più rispetto al 2014 (+19%).

Parallelamente, nella finestra 2016-2017, crescono (del 14,3%) anche i debiti finanziari, che toccano l’asticella degli 8,8 miliardi di euro.

LE RAGIONI DELLA CRESCITA

Secondo lo studio di CoMar, le ragioni dell’incremento del volume d’affari nel comparto salute e bellezza sono da individuare negli investimenti nel settore ricerca e sviluppo che hanno favorito l’innovazione, nei miglioramenti nei canali della distribuzione e in una forte spinta all’export, che rappresenta oltre il 50% della produzione complessiva.

LE AZIENDE

La classifica delle aziende, ordinata in base al fatturato, vede in testa A. Menarini con 3 miliardi e 602mila euro. A seguire Comifar (2 miliardi 341 milioni) e Chiesi Farmaceutici (1 miliardo 684 mila euro).

Se invece prendiamo come parametro il margine operativo netto sul fatturato, troviamo in testa Rottapharm (+58%). Poi, a seguire, Abiogen Pharma (+44%), Doc Generici (+36%), Pfizer Consumer Manufacturing (+35%), Glaxosmithkline Vaccines (+34%), Recordati (-31%), Diasorin (+30%), Ice (+25%), Giuliani (+25%), Martelli e figli (+22%).

Nella stessa classifica, in coda, troviamo lo Cooperativa Esercenti Farmacia (+0,14%), Unico la Farmacia dei Farmacisti (+ 0.09%), Saima (+0,01%), ICR (-0,61%), Deborah Group (-1,37%), Kiko (-2,94%), La Gardenia Beauty (-5,04%), Avon Cosmetics (-6,57%), Johnson&Johnson Medical (-7,07%) e Morris Profumi (-19,04%).

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