Oddio, che cosa è accaduto in sole 24 ore perché la prima pagina del più diffuso giornale italiano – il Corriere della Sera, naturalmente – potesse e dovesse passare dall’annuncio dell’amministratore delegato della banca Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, che “l’Italia può fare meglio anche della Germania” alla rappresentazione di un Paese sotto bombardamento sociale, diciamo così. “Rischi di tenuta sociale”, appunto, è il titolo di un’intervista del Corriere all’ex ministro Francesco Boccia, oggi capogruppo del Pd al Senato e pretoriano della segretaria del partito Elly Schlein, appena insorta come un Conte o un Grillo qualsiasi contro il reddito di cittadinanza tolto a 169 mila famiglie.
IL “CATTIVISMO” DI MELONI, SECONDO LA STAMPA
Questa notizia, in verità, era già di ieri. Oggi è diventata una “bomba” per le reazioni politiche e sindacali sposate in pieno sulla Stampa – che pure non è o non ancora l’organo della Cgil o del Movimento 5 Stelle – dal direttore Massimo Giannini. Che ha scritto: “Certo colpisce, e quasi ferisce, che nello stesso giorno in cui vara un’altra infornata di condoni fiscali per le classi di reddito medio-alte, la maggioranza chiuda i rubinetti del Reddito di Cittadinanza per 200 mila famiglie povere. E lo fa nel modo più becero, che solo il freddo cinismo burocratico del nuovo Leviatano social-cattivista può concepire”.
“Come i Giganti del Web che licenziano i dipendenti con una mail – ha raccontato o spiegato Giannini -, lo Stato comunica l’interruzione del sussidio con un sms. L’efficientismo digitale, moderno e impersonale, applicato a quel che resta del Welfare. Niente male per quella che un tempo fu “destra sociale”, ed oggi è uno strano impasto di thatcherismo all’amatriciana e corporativismo alle vongole”. E giù a denunciare le “metamorfosi” di Giorgia Meloni, anche se a scegliere lo strumento del messaggino sui cellulari è stato il presidente non certo meloniano dell’Inps Pasquale Tridico. Che – a mio avviso, giustamente – si è guadagnato non la minaccia ma l’annuncio da parte dei parlamentari della Meloni di una proposta di commissione parlamentare d’inchiesta sui controlli notoriamente mancati nell’erogazione del Reddito di Cittadinanza, sempre con le rispettose maiuscole usate dal direttore della Stampa. Che probabilmente si sarà riconosciuto anche nella odierna foto opportunity del Fatto Quotidiano, col cartello dei dimostranti di turno in cui si grida che “il nemico è chi affama, non chi ha fame”.
MELONI, MESSINA E LA GERMANIA
Temo che Il punto centrale di tutto questo bailamme politico, sociale, mediatico stia proprio nelle “metamorfosi” rimproverate alla premier Gorgia Meloni. Di cui gli avversari di ogni tipo hanno a loro modo salutato il ritorno dalla fortunata missione negli Stati Uniti unendosi ai piromani estivi, cioè attizzando il fuoco politico e sociale nell’Italia che pure “può fare meglio anche della Germania”, secondo il già citato banchiere Carlo Messina.