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Fed

Quale sarà l’impatto di Fed e Bce nei mercati obbligazionari

L'analisi a cura di Giuseppe Zaffiro Puopolo, Portfolio Manager di Moneyfarm, sulle politiche di Fed e Bce

La politica monetaria espansiva della BCE a partire dal marzo 2020 è stata caratterizzata da un forte e inusuale consensus da parte dei suoi membri. Di recente il dibattito pare essersi riacceso, con Holzmann e Weidmann che spingono per un rallentamento dello stimolo della Banca Centrale Europea e la fine del suo programma obbligazionario di emergenza pandemica nel marzo 2022.

Il dato sull’inflazione europea al 3% YoY, al di sopra delle aspettative degli analisti e del target della stessa BCE, sembra portare acqua alla narrativa dei falchi, così come il tasso di disoccupazione che sta gradualmente rientrando ai livelli visti pre-pandemia (seppur con le usuali differenze tra gli Stati membri).

Nei precedenti meeting, tuttavia, la Bce ha mostrato molta cautela nelle proprie affermazioni e volontà di agire in maniera graduale con il miglioramento dello scenario macroeconomico. A nostro avviso, la riduzione del ritmo di acquisti è inevitabile, ma la Banca Centrale ha mostrato tutte le intenzioni di procedere con cautela e di non voler sorprendere i mercati finanziari. Al momento sembra quindi poco probabile che il PEPP possa essere interrotto bruscamente a marzo 2022 senza compensare parte di quegli acquisti con altri interventi di sostegno monetario.

In questo scenario, le prospettive del mercato obbligazionario per i prossimi mesi non sembrano brillanti ma neppure catastrofiche. A nostro avviso è rilevante osservare quanto è accaduto negli Stati Uniti dopo l’annuncio della FED di voler rallentare il ritmo di acquisto dei Titoli entro fine 2021. I mercati obbligazionari non hanno sofferto, con lo yield a lungo termine americano che ha addirittura mostrato una lieve flessione.

Riteniamo che lo scenario possa essere simile in Europa, soprattutto se la BCE gestirà in modo efficace la comunicazione nei prossimi mesi, preparando gli investitori alle scelte programmate in termini di politica monetaria.

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