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Mediobanca, ecco chi ha bocciato il piano di Nagel su Banca Generali. Caltagirone festeggia e Meloni gongola

L'assemblea degli azionisti di Mediobanca ha bocciato la proposta del vertice dell'istituto milanese di comprare Banca Generali. Caltagirone, Delfin, Unicredit, Benetton, Amundi, Anima e gli enti previdenziali voltano le spalle a Nagel. Fatti, nomi, numeri e reazioni

Smacco per Nagel: i soci di Mediobanca hanno bocciato il suo piano di acquisire Banca Generali come mossa in antitesi all’Ops lanciata da Mps sulla merchant bank milanese. Una vittoria indiretta per Caltagirone e Delfin, che invece appoggiano come soci di Mps l’Offerta pubblica di scambio dell’istituto senese sulla banca guidata da Nagel; Ops ben vista dal governo Meloni.

Tutti i dettagli.

ECCO IL RISULTATO DELL’ASSEMBLEA DEI SOCI

L’assemblea degli azionisti di Mediobanca, riunitasi con la presenza del 78% del capitale, ha respinto la proposta del consiglio di amministrazione di acquisire Banca Generali attraverso la propria partecipazione del 13% in Generali.

L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA BOCCIA IL PIANO DI NAGEL SU BANCA GENERALI

I favorevoli sono stati pari al 35% del capitale sociale, rappresentato per il 25% da investitori istituzionali e per il 10% da investitori privati; i contrari sono stati pari al 10% del capitale sociale, sostanzialmente il gruppo Caltagirone; gli astenuti sono stati pari al 32% del capitale sociale, di cui il 20% Delfin, 5% Casse Previdenziali italiane (Enasarco, Enpam, Forense), 3% investitori istituzionali (Amundi, Anima, Tages), 2% Edizione Holding, 2% Unicredit. Mediobanca ha quindi dichiarato decaduta l’offerta su Banca Generali.

LA MOSSA DI MEDIOBANCA SENZA SUCCESSO SU BANCA GENERALI

Mediobanca aveva lanciato la mossa su Banca Generali nel tentativo di contrastare l’offerta pubblica di acquisto (OPS) da parte del Banca Monte dei Paschi di Siena, che si inserisce nell’ondata di consolidamento che sta interessando il settore bancario italiano.

IL RINVIO PRECEDENTE, SEGNALE DI DIFFICOLTA’

Mediobanca aveva rinviato all’ultimo minuto a giugno il voto degli azionisti sull’offerta su Banca Generali, poiché la proposta non aveva ottenuto un sostegno sufficiente. Piazzetta Cuccia aveva inizialmente rinviato il voto al 25 settembre, prima di anticiparlo al 21 agosto, affermando che era necessaria una votazione anticipata affinché gli investitori potessero scegliere l’opzione migliore per la banca.

IL COMMENTO DIU NAGEL

“Desidero ringraziare tutti coloro che in questi anni hanno creduto e sostenuto il processo di forte crescita e trasformazione di Mediobanca e che hanno supportato l’operazione Banca Generali come ulteriore e definitivo tassello nella creazione di un Wealth Manager di respiro internazionale”, ha commentato l’AD Alberto Nagel.

“Un’opportunità mancata per effetto del voto espresso, in particolare, da azionisti che, anche nell’attività di engagement, hanno manifestato un evidente conflitto di interesse, anteponendo quello relativo ad altre situazioni/asset italiani a quello di azionisti di Mediobanca – ha aggiunto – risulta, infatti, evidente dal voto che coloro i quali non si sono trovati in questa posizione si sono espressi a favore (mercato in primis), in linea con le raccomandazioni dei proxy advisors internazionali”.

“Si tratta chiaramente di un’opportunità, per ora, mancata per lo sviluppo della nostra Banca e del sistema finanziario italiano – ha sostenuto Nagel – Continueremo ad essere concentrati sull’esecuzione del nostro Piano “One Brand – One Culture” convinti della superiore generazione di valore rispetto all’alternativa rappresentata dall’offerta di MPS”.

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