Ci sono voluti oltre otto mesi di trattativa, ma alla fine si è arrivati alla bozza finale dell’accordo integrativo con i vertici del Gruppo Marelli (alle prese con importanti tagli del personale) che ufficializza il passaggio dal contratto specifico di lavoro del gruppo Stellantis, appena ristipulato, al Contratto collettivo nazionale di Federmeccanica per i 3mila lavoratori di Torino.
COSA CAMBIA ORA PER I METALMECCANICI MARELLI
“Il processo di armonizzazione sia sul lato economico che normativo è stato molto complesso”, spiegano i sindacati “anche perché era necessario un’intesa che garantisse ai lavoratori le condizioni migliorative presente nel CCSL. Grazie al recente rinnovo contrattuale di Stellantis siamo riusciti ad estendere anche a Marelli un incremento salariale sui minimi in anticipo e con un valore economico superiore a quello attualmente in vigore Federmeccanica”.
L’intesa ha poi affrontato e dato risposte che Fim Cisl reputa “positive” su molti aspetti di natura normativa: welfare, sanità integrativa, previdenza, smart working, ecc. “Inoltre – ha dichiarato il Segretario nazionale Ferdinando Uliano – è stato importante condividere unitariamente e trovare un’intesa sulle questioni che hanno caratterizzato le divisioni nei contratti Fiat. Nello specifico tutte le questioni legate alla turnistica di lavoro, alle 120 ore di straordinario obbligatorio, ai recuperi produttivi, la procedura di raffreddamento, esigibilità delle norme contrattuali, ruolo delle Rsu hanno trovato una loro condivisione in una nuova formulazione nel nuovo integrativo di Marelli”.
Ora si attende il risultato delle votazioni delle Rsa. Per la Fiom-Cgil l’intesa raggiunta “stabilisce il rientro per i lavoratori non solo nel contratto nazionale ma anche nei diritti, sancendo il ritorno della democrazia in fabbrica e della contrattazione, attraverso la riconquista della centralità del ruolo della Rsu e con il percorso di approvazione attraverso referendum dei contenuti dell’integrativo”.
Del resto l’intesa, inglobando le condizioni salariali migliorative stabilite dal contratto precedente, recentemente stipulato con Cnhi, Ferrari, Iveco e Stellantis, soddisfa le sigle sindacali, tutelando con i contratti e il nuovo premio di risultato il potere d’acquisto dei lavoratori. Da Fismic Confsal sottolineano come “il potere d’acquisto dei lavoratori Marelli sarà pienamente tutelato dai contratti stipulati e dal nuovo premio di risultato definito”.
L’ORARIO DI LAVORO
Venendo al merito dei punti salienti dell’intesa, per ciò che concerne l’orario di lavoro, scrivono i sindacati, “sono stati migliorati vari punti rispetto alla disciplina vigente e alle iniziali proposte aziendali: è stato precisato che la timbratura unica è un metodo flessibile di svolgimento della prestazione per i così detti professional, mentre gli altri impiegati potranno utilizzare i permessi a recupero; è stata eliminata la possibilità di deroga al riposo settimanale per il cambio turno; sono stati posti alcuni limiti allo svolgimento dei recuperi e ne è stata incrementata la relativa indennità a 27,5 euro quando gli stessi sono svolti al sabato; si esplicita che in caso di ricorso agli ammortizzatori sociali si proverà a preservare la maturazione dei ratei e, prima di ricorrere allo straordinario o a nuove turnistiche, si proverà a saturare completamente l’organico; si precisa che lo spostamento della mezz’ora di pausa mensa a fine turno sarà praticabile con accordo sindacale; si rende più semplice e trasparente il procedimento di richiesta dei PAR, portando il preavviso nella richiesta a 8 giorni e stabilendo l’obbligo di risposta del capo entro 2 giorni lavorativi”.
“Sono state semplificate e ritoccate in meglio le maggiorazioni – spiegano ancora i sindacati -. Abbiamo incrementato le indennità aggiuntive per i turni che coinvolgono il sabato o la domenica, portandole a 30 euro per i turni dalle 6:00 alle 22:00 del sabato e a 50 euro per i turni dalle 22:00 del sabato alle 6:00 del lunedì; la stessa indennità per i turni del sabato e della domenica sarà erogata per le ore effettivamente prestate in caso di prestazione inferiore alle 8 ore; è detto che le ferie dovranno essere smaltite normalmente entro l’anno e che, in caso di mancata fruizione delle stesse entro l’ulteriore periodo di 18 mesi successivi all’anno di maturazione, le ferie saranno programmate dall’azienda nel semestre successivo”.
LO SMART WORKING
“Sul lavoro agile – commentano sempre i rappresentanti dei lavoratori – a fronte della annunciata intenzione aziendale di aumentare in concreto la presenza in ufficio, è stata mantenuta la dicitura attuale che prevede un minimo di presenza in ufficio del 20% ma è stato aggiunto che una maggiore presenza dovrà essere motivata con ragioni tecnico-organizzative ed essere oggetto di confronto con i delegati sindacali su richiesta dei lavoratori; infine vengono riconosciuti ai lavoratori in smart working 200 euro una tantum sotto forma di flexible benefit”.
IL WELFARE AZIENDALE
“Sul welfare aziendale sono mantenuti i trattamenti di miglior favore – spiegano ancora i sindacati che hanno preso parte alla trattativa -. In generale la contribuzione a Cometa continuerà ad essere del 2,2% della retribuzione base per la quota a carico del datore di lavoro con un minimo dello 1,7% per la quota a carico del lavoratore; per tutti gli under 35 verrà riconosciuta una contribuzione pari al 2,5% della paga base per la quota a carico del datore di lavoro con un minimo del 2% per la quota a carico del lavoratore; per i così detti professional viene mantenuta infine la contribuzione pari a 2,5% della retribuzione utile a fini del TFR per la quota a carico del datore di lavoro con un minimo del 2% per la quota a carico del lavoratore. Per quanto concerne l’assistenza sanitaria integrativa, Marelli passerà da Fasif a Metasalute, il fondo sanitario dei metalmeccanici, dal 1° gennaio 2024”.
Infine, conclude la nota dei sindacati, “viene mantenuta la possibilità di trasformare in flexible benefit le quote di premio aziendale con una contribuzione aggiuntiva a carico azienda del 10% e nel medesimo conto welfare aziendale confluiranno i 200 euro annuali sotto forma di beni e servizi previsti dal CCNL. L’accordo sarà votato prima dalle RSA i giorni 10 e 11 maggio e poi dopo le assemblee da tutti i lavoratori nella consultazione del 29 e 30 maggio se approvato entrerà definitivamente in vigore dal 1° giugno. La parte sulla armonizzazione del passaggio da CCSL a CCNL per sua natura esplicherà tutti gli effetti immediatamente, mentre il contratto integrativo sarà in vigore fino a fine 2025, con clausola di ultrattività fino al successivo rinnovo”.