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Manovra

Macelleria mediatica sulla manovra economica del governo Meloni

Draghi avrebbe preso applausi dai giornalisti che hanno ringhiato contro la Meloni se avesse presentato la manovra del governo di destra-centro. Ecco perché. Il corsivo di Sergio Pizzolante, imprenditore ed ex parlamentare Pdl

 

Macelleria mediatica.

Fiera della stupidità e dell’ignoranza.

Sulla manovra economica si sente e si legge di tutto: macelleria sociale, caccia ai poveri, provvedimenti disumani, estremismo identitario e fascista.

Quindi sciopero, piazze mediatiche e fisiche in rivolta.

Pagine intere di interviste ai disperati, ai poveri, che, di colpo sono ricomparsi ovunque.

Nelle stesse trasmissioni dove prima si facevano le interviste in ginocchio a chi aveva abolito la povertà.

Anche Letta convoca la piazza.

Anche Conte. Ovvio.

Al 90 per cento è la manovra che avrebbe fatto Draghi. Anzi, è la manovra che ha fatto Draghi.

Era già tutto pronto.

Non si improvvisa una manovra in due/ tre settimane.

23 miliardi per il caro bollette.

Poi un po’ di cose qua e là per dare dei segnali nelle direzioni sulle quali ci sono stati impegni elettorali. Poca roba.

Nessuna macelleria sociale.

A quasi nessuno è stato tolto un euro (dirò sul RdC).

Quasi tutti hanno preso qualcosa in più.

Draghi avrebbe preso applausi dai giornalisti che ieri hanno ringhiato contro la Meloni.

Manovra bella? Esaustiva? No. Ma quando mai!

Macelleria sociale, caccia ai poveri?

Minchiate gigantesche.

Reddito di Cittadinanza.

Qui siamo al ridicolo.

Il governo ha fatto bene. Benissimo.

Capisco i 5 stelle che difendono 660 mila voti diretti. Alla Achille Lauro, l’armatore.

Tu dare Reddito io dare voto.

Capisco Conte che deve difendere il 77% di voti a Scampia e il 40% a Napoli e a Foggia. O in Sicilia.

Ma non capisco il Pd. Anzi, lo capisco.

Non prendendo voti fra gli operai se ne fottono degli operai che si spaccano la schiena per prendere qualche euro in più di chi prende un reddito, da tre anni, per non far niente, o per lavorare in nero fregando il lavoro agli operai o ai camerieri.

O per spacciare droga a Scampia.

Il governo ha detto loro, ai percettori di reddito, non a tutti, ad un quarto di loro, vi do 8 mesi per cercare lavoro, per fare formazione utile a trovare lavoro. Poi niente. Forse. Muovetevi. Se lavorate in nero fatevi regolarizzare, se vi hanno offerto un lavoro, accettatelo. Se dovete andare anche fuori casa, andate. Muovetevi, la poltrona non è per sempre.

Intanto saranno passati quasi 4 anni dal primo assegno.

È una manovra per ricchi. Dicono.

Fratelli d’Italia di Meloni è il primo partito fra gli operai e i lavoratori autonomi, i pensionati. Ceto medio, medio basso.

Lei può essere antipatica, di destra, ma non scema! Per niente. Non ha fatto una manovra contro il suo interesse. State certi.

La sinistra si svegli.

Condono fiscale.

Non c’è! Non c’è.

È una tregua fiscale.

Alzi la mano chi è contento di come funziona il fisco italiano.

Alzi una mano chi in famiglia non ha qualcuno che non ha qualche bega assurda con il sistema fiscale italiano.

Cosa fa la manovra? Se mi devi dare qualche centinaia di euro te lo abbuono perché mi costa di più venirli a prendere. Buono.

Se mi devi dare di più, ma non li dai, perché non li hai, me li dai a rate. Buono.

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