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Maccaferri (Sigaro Toscano), vanno in fumo i conti di Seci?

La Procura di Bologna ha chiesto il fallimento di Seci, holding del Gruppo Maccaferri che ha tra le società controllate anche Manifatture Sigaro Toscano.

La Procura di Bologna ha chiesto il fallimento di Seci, holding del Gruppo Maccaferri che ha tra le società controllate anche Manifatture Sigaro Toscano.

CHE COSA SUCCEDE A SECI DEL GRUPPI MACCAFERRI

L’azienda del gruppo capeggiato da Gaetano Maccaferri, ex vicepresidente di Confindustria, era stata ammessa dalla sezione fallimentare del tribunale al concordato preventivo e aveva chiesto una proroga per presentare una proposta e un piano concordatario. La proroga era stata concessa, con termine ultimo per la consegna il 3 gennaio, data a cui non sono arrivati documenti.

I DETTAGLI DELLA PROCURA

Per la Procura dalla situazione patrimoniale rilevabile dagli ultimi tre bilanci emerge uno stato di insolvenza rilevante e, come documentato dagli accertamenti della Guardia di Finanza di Bologna, un grave stato di dissesto patrimoniale e finanziario, con un patrimonio netto negativo di oltre 65 milioni al 31 gennaio 2018. E’ fissata un’udienza per il 3 aprile.

IL COMMENTO DEL RESTO DEL CARLINO

“È l’ultimo colpo di scena della pesante crisi di uno degli imperi economici più antichi della città”, ha scritto il Resto del Carlino: “La richiesta della Procura risale al 13 febbraio scorso, la fissazione della data dell’udienza a venerdì 21.

IL DOCUMENTO

Secondo quanto si legge nel documento firmato anche dal procuratore capo Giuseppe Amato, “dalla situazione contabile rilevabile dagli ultimi tre bilanci emerge un vero e proprio stato d’insolvenza irreversibile””.

LA VERSIONE DELL’AZIENDA

“E’ un atto dovuto che ci aspettavamo”, fanno sapere dall’azienda, scrive il Resto del Carlino: “Secondo il gruppo, l’istanza sarà sospesa quando Seci presenterà il piano, quindi nell’arco di qualche giorno”.

LA RICOSTRUZIONE

Già a maggio dell’anno scorso, rileva la Procura, quando Seci fece domanda di concordato in bianco, il patrimonio netto al 31/12/2018 era negativo per 65 milioni di euro. La situazione poi è peggiorata nei mesi successivi.

LA SITUAZIONE DEL GRUPPO

Seci era tra le nove società del gruppo Maccaferri che avrebbero dovuto presentare il piano di rientro entro il 3 gennaio, ma questo non è successo, ha scritto il quotidiano del gruppo Riffeser: “Intanto sono continuate le trattative con i fondi, in particolare Carlyle (interessato soprattutto a Officine Maccaferri, di cui ha rilevato almeno il 54% del bond da 190 milioni in scadenza nel 2021) e il tandem Hps-Oxy”.

I PEZZI PREGIATI

I fondi puntano a Officine e Samp, i due pezzi pregiati della galassia Maccaferri piegata da una crisi debitoria durissima. Nei giorni scorsi è emerso anche l’interessamento del gruppo Bonfiglioli per Sampingranaggi.

CHE COSA SCRIVEVA IL SOLE 24 ORE

Lo scorso agosto il Sole 24 Ore, nel dare conto che Exergy, l’unica società non bolognese delle sette realtà della holding Maccaferri in procedura di concordato, era la prima a finire all’asta, sottolineava che erano imminenti “i dettagli del piano industriale di rilancio della galassia industriale fondata dalla famiglia Maccaferri 140 anni fa, tutt’ora protagonista internazionale nei settori dell’ingegneria ambientale (con il marchio storico Officine Maccaferri, leader mondiale nella geotecnica), dell’ingegneria meccanica (con Samp, top player globale nella produzione di macchine rotanti per fili e cavi), del Real estate e costruzioni (con Seci Re e Sapaba), dell’energia, dell’agroalimentare (con Sadam) e del tabacco (con Manifatture Sigaro Toscano)”.

LA GALASSIA MACCAFERRI

Una galassia – ricordava il Sole 24 Ore – di 55 stabilimenti produttivi, 4.500 dipendenti nel mondo e 1 miliardo di euro di fatturato, per i due terzi legato all’export (dati riferiti al 2017, il consuntivo 2018 non è ancora stato approvato causa concordato).

LE AZIENDE COINVOLTE

“Le sette aziende coinvolte nella procedura concorsuale – se si esclude la holding Seci che funge da centro servizi, con un’ottantina di lavoratori – rappresentano di fatto una piccola quota del fatturato consolidato del gruppo Maccaferri, attorno al 25%, e circa 300 dipendenti. Piccola, soprattutto se confrontata con i numeri dei due brand chiave e in bonis, Officine Maccaferri (2.200 dipendenti e 529 milioni di euro di fatturato con i gabbioni di sostegno e contenimento del terreno) e Samp (quasi mille addetti e 250 milioni di ricavi)”, si leggeva sul Sole.

I CONTI 2017 DI SECI SECONDO START

Dal bilancio consolidato 2017 di Seci – l’ultimo disponibile – emerge una perdita di oltre 10 milioni di euro rispetto a un valore della produzione di 1,1 miliardi di euro.

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