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L’Ops di Unicredit va respinta. La lettera di Castagna ai dipendenti di Banco Bpm

Che cosa ha scritto l'amministratore delegato Giuseppe Castagna ai dipendenti di Banco Bpm dopo l'Ops annunciata da Unicredit

Care colleghe, cari colleghi,

a pochi giorni dalla mia precedente lettera, mi sento di dover tornare da voi per commentare le recenti notizie, di cui certamente siete già a conoscenza.

Ci troviamo in un momento di grande rilevanza per il nostro Gruppo, un passaggio storico che ci vede protagonisti attivi sul mercato, come dimostrano i recenti accadimenti che riguardano la nostra Banca.

Il 2024 è stato per noi un anno straordinario, che ha segnato un importante capitolo della nostra storia.

Gli obiettivi raggiunti (i risultati del terzo trimestre, l’OPA sulla totalità delle azioni di Anima promossa dalla nostra controllata Banco BPM Vita e l’acquisizione di una partecipazione azionaria del 5% del capitale sociale di MPS) hanno rafforzato il nostro posizionamento, ponendo le basi per un futuro di ulteriore crescita.

Forse anche per questi motivi, ci troviamo oggi a dover commentare un’operazione non concordata con la Banca e a condizioni di prezzo inusuali per questo tipo di operazioni.

Il 25 novembre, come noto, Unicredit ha lanciato un’OPS sulle Azioni Banco BPM. Un’offerta che, come rilevato dal CdA della nostra Banca, non riflette in alcun modo la redditività e l’ulteriore potenziale di creazione di valore per gli azionisti Banco BPM; tale potenziale è ulteriormente rafforzato dalle operazioni straordinarie recentemente annunciate dalla nostra Banca, che si aggiungono alle azioni già contenute nel Piano Strategico 2023-2026. Avere raggiunto e, anzi, anticipato gli obiettivi di Piano, così come la nostra capacità di estrarre valore dalle fabbriche prodotto, hanno rafforzato il posizionamento competitivo della Banca.

Abbiamo il vantaggio di essere presenti in aree tra le più dinamiche del Paese e dell’Eurozona e l’OPS esporrebbe gli stakeholder della nostra Banca a una significativa diluizione di tale presenza a favore di aree caratterizzate da una minore crescita e da un maggiore rischio geopolitico.

Destano inoltre forte preoccupazione le sinergie di costo stimate dall’offerente, pari a oltre un terzo della base costi di Banco BPM che, si può stimare, significherebbe tagli al personale di oltre 6.000 colleghe e colleghi. Senza contare che tale offerta, in conseguenza della normativa sulle OPA, rischia di limitare l’autonomia strategica del management anche con riferimento alle condizioni dell’operazione su Anima Holding.

Di fronte a questi cambiamenti è naturale interrogarsi sul futuro, ma ciò che non deve mai venire meno è la nostra fiducia nel percorso intrapreso. Non possiamo permetterci di perdere la rotta o di distogliere l’attenzione dai nostri obiettivi. Al contrario, questo è il momento in cui dobbiamo rimanere uniti, concentrati e determinati, consapevoli del grande lavoro che abbiamo fatto e dei risultati che abbiamo ottenuto.

Ogni traguardo raggiunto è frutto del nostro impegno e del valore che, insieme, abbiamo costruito nel tempo. Ed è proprio questo valore che ci rende unici, il fondamento su cui si basa tutto ciò che facciamo e il motivo per cui oggi siamo così appetibili sul mercato.

Siamo una grande Banca autonoma, italiana con una forte vocazione di vicinanza ai territori e alle PMI, spina dorsale del nostro Paese. Dobbiamo continuare in questa direzione, rimanendo nel solco che abbiamo tracciato e continuando a fare bene il nostro mestiere, come abbiamo sempre fatto.

È questa la strada giusta per crescere da soli e non diventare oggetto di operazioni che non tengono in alcun conto il valore espresso dalla nostra Banca oggi e, ancora di più, nel futuro prossimo.

Grazie a tutte e a tutti per il vostro impegno e la vostra fiducia. Insieme, guardiamo avanti con orgoglio e determinazione.

Giuseppe Castagna
amministratore delegato Banco Bpm

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