I server utilizzati per alimentare le applicazioni di intelligenza artificiale mettono il turbo ai conti di Hewlett Packard Enterprise (Hpe).
Hpe, azienda con sede a Spring, in Texas, è un fornitore di servizi cloud per clienti che vanno dalle piccole imprese alle grandi società e ai governi. È erede dalla storica società tecnologica fondata nel 1939 da William Hewlett e David Packard, Hewlett-Packard. Hpe nasce infatti nel 2015, quando Hewlett-Packard si è divisa in due società. Oggi HP, l’altra spin-out, produce PC e stampanti.
Oggi la società di tecnologia informatica ha superato sia le stime di utili che di fatturato nel suo quarto trimestre fiscale. Nello specifico Hpe ha registrato un fatturato di 8,46 miliardi di di dollari (contro 8,26 miliardi del consensus) e utili rettificati di 0,58 dollari per azione (contro 0,56 per azione delle stime).
La domanda di elaborazione ad alta potenza per eseguire carichi di lavoro AI ha portato a un boom per i produttori di hardware, tra cui Hpe, Dell Technologies e Super Micro Computer, rileva Bloomberg.
Per la società quello conclusosi a ottobre è un quarto trimestre fiscale “eccezionale”. Il management punta sul suo “portafoglio differenziato”, mentre cerca di concludere l’acquisizione da 14 miliardi di dollari di Juniper Networks. A inizio anno infatti Hpe ha annunciato l’intenzione di acquisire della californiana Juniper Networks con l’obiettivo di posizionarsi nel comparto strategico dell’intelligenza artificiale.
Tutti i dettagli
I NUMERI DEL QUARTO TRIMESTRE DI HPE
Nel quarto trimestre conclusosi il 31 ottobre, Hpe ha riportato ricavi pari a 8,46 miliardi di dollari, in aumento del 15% rispetto ai 7,35 miliardi di dollari dell’anno precedente. L’utile netto è più che raddoppiato a 1,37 miliardi di dollari da 642 milioni dell’anno precedente. L’utile base per azione è cresciuto a 1,02 dollari da 0,50 dollari dello scorso anno.
In particolare, i ricavi dei server sono aumentati del 32% a 4,71 miliardi di dollari nell’ultimo trimestre, mentre quelli dei sistemi AI sono aumentati del 16% a 1,5 miliardi di dollari. La domanda di server Hpe, dotati di processori Nvidia, è rimasta sana poiché le aziende investono molto in hardware in grado di supportare ed elaborare le serie di dati utilizzate nella formazione dei modelli di intelligenza artificiale, osserva Reuters.
E QUELLI DELL’ESERCIZIO 2024
Per quanto riguarda l’interno anno, Hpe ha chiuso il 2024 con ricavi pari a 30,13 miliardi di dollari, in aumento del 3,4% rispetto ai 29,14 miliardi di dollari del 2023. Gli utili netti sono aumentati del 27% a 2,58 miliardi di dollari rispetto ai 2,03 miliardi. L’utile per azione diluito è stato di 1,95 dollari rispetto a 1,56,0 miliardi.
LE PAROLE DEL CEO
“Hpe ha registrato un quarto trimestre eccezionale con ricavi trimestrali record, concludendo un solido anno fiscale 2024” ha commentato il ceo Antonio Neri aggiungendo che “Abbiamo superato i nostri impegni annuali per fatturato, Eps e flusso di cassa libero. Il nostro portafoglio differenziato tra cloud ibrido, intelligenza artificiale e networking, che sarà ulteriormente potenziato con l’imminente acquisizione di Juniper Networks, ci posiziona bene per capitalizzare l’opportunità di mercato, accelerando il valore per i nostri azionisti”.
IN VISTA DELL’ACQUISIZIONE DI JUNIPER NETWORKS
L’anno scorso, Hpe ha dichiarato che stava lanciando un servizio di cloud computing progettato per alimentare sistemi di intelligenza artificiale simili a ChatGPT. Per questo avrebbe puntato Juniper. La società californiana vende servizi e attrezzature di rete di comunicazione come router e switch a clienti nel comparto tecnologico, delle telecomunicazioni, finanziario e altri settori. Negli ultimi due decenni, Juniper si è contraddistinto come leader del settore delle reti, fornendo tecnologie alla base delle infrastrutture di rete per innumerevoli fornitori di servizi, aziende e data center in tutto il mondo.
Nonostante abbia ricevuto il via libera dall’antitrust europeo e da quello britannico, l’accordo ha attirato l’attenzione degli enti di regolamentazione della concorrenza degli Stati Uniti, che hanno reso note le loro preoccupazioni all’azienda, segnala Bloomberg.
Hpe ha affermato di aspettarsi che l’accordo si concluda nella “prima parte” del 2025. “Stiamo lavorando in modo molto collaborativo con il Dipartimento di Giustizia”, ha dichiarato il ceo Neri in un’intervista, riferendosi al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e precisando che “Abbiamo ricevuto l’approvazione incondizionata da quasi tutte le giurisdizioni del mondo, tra cui l’Unione Europea, il Regno Unito, l’Australia, la Corea del Sud, e così via”.