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Tiscali Linkem

Linkem salverà Tiscali?

Avviato il progetto di integrazione di Tiscali con ramo retail di Linkem. E alla fine della fusione Linkem diventerà principale investitore di Tiscali, con una partecipazione pari al 62% del capitale sociale della smart telco sarda. Tutti i dettagli

 

Al via l’integrazione di Tiscali, società tlc sarda con la maggior copertura di Fibra a disposizione in Italia fondata da Renato Soru, e Linkem, primo operatore negli accessi a banda larga con le tecnologie wireless (Fwa).

Ieri cda di Tiscali e Linkem Retail, società interamente posseduta da Linkem Spa, hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione di Linkem Retail in Tiscali.

“La fusione — si legge in un comunicato congiunto — si inserisce in un più ampio progetto di integrazione ad esito del quale Tiscali, con Linkem quale azionista di controllo, sarà il quinto operatore di tlc nel mercato fisso italiano e primo nel segmento degli accessi ultrabroadband nelle tecnologie Fwa+Ftth con una quota di mercato complessiva pari al 19,4%”. Scenario che emerge dall’Osservatorio sulle Comunicazioni diffuso il 29 dicembre dall’Agcom.

L’efficacia della fusione è subordinata a diverse condizioni sospensive indicate nel progetto di fusione. Ovvero il progetto “dovrà avere il via libera delle autorità antitrust e del governo (golden power)” sottolinea Repubblica.

I DETTAGLI DELL’OPERAZIONE

Nell’ambito dell’operazione è stato sottoscritto un accordo di fusione tra Tiscali, Linkem Spa e Linkem Retail e un patto parasociale tra Amsicora, Soru e Linkem.

In data odierna, prosegue la nota, Linkem ha conferito a Linkem Retail il ramo d’azienda relativo alle attività commerciali del gruppo. In particolare, il ramo include: la totalità dei rapporti in essere con la clientela retail, consumer e business, il personale impiegato per la gestione dei predetti rapporti, talune partecipazioni che svolgono attività analoghe, i contratti in essere con i rivenditori autorizzati, nonché i contratti di rivendita di servizi e vendita al dettaglio.

“A Linkem – controllata dai fondi Jefferis e Cowen, insieme a BlackRock e Ramius – Tiscali porterà in dote il 2,2 per cento degli abbonamenti a banda larga o larghissima del Paese”, aggiunge Repubblica.

RESTA FUORI L’INFRASTRUTTURA

“Questo significa che le nozze industriali tengono fuori il patrimonio di infrastrutture di Linkem, che ha in dote anche le frequenze per le connessioni in tecnologia 5G”, sottolinea il quotidiano.

“La scissione dei servizi dalle risorse infrastrutturali sta emergendo sempre più come un modo per gli operatori di telecomunicazioni di affrontare problemi che includono la contrazione dei ricavi e gli ingenti investimenti necessari per aggiornare le operazioni di rete”, evidenzia Reuters.

LA PROPOSTA DI RAGGRUPPAMENTO DI AZIONI

Inoltre i cda hanno sottoscritto una proposta di raggruppamento (1:100) delle azioni Tiscali da sottoporre all’approvazione dell’assemblea. I due board, prosegue la nota, hanno approvato un rapporto di cambio pari a 5,0975 azioni Tiscali per ogni euro di quota del capitale sociale di Linkem Retail detenuta da Linkem.

LA FUTURA GOVERNANCE

Alla fine della fusione, Linkem diventerà principale investitore di Tiscali, con una partecipazione pari al 62% del capitale sociale della smart telco sarda. Inoltre, è previsto un meccanismo di aggiustamento che consente a Linkem di diventare titolare di una partecipazione pari al 62% del capitale sociale di Tiscali anche nel caso di alcune operazioni su capitale di Tiscali poste in essere prima della fusione.

L’OBIETTIVO DELL’INTEGRAZIONE

Stando al relativo comunicato stampa, l’operazione prevede l’integrazione degli asset organizzativi delle società coinvolte al fine di generare significative sinergie industriali e cogliere al meglio le opportunità connesse all’implementazione del Pnrr “grazie ad un’offerta integrata di servizi fissi, mobili, 5G, cloud e smart city”.

SORO CERCAVA UN NUOVO SOCIO

Come ricordava Startmag un mese fa, “Renato Soru ha più volte dichiarato nelle interviste di non voler proseguire il percorso in Tiscali da solo, facendo partire le scommesse sui possibili soggetti interessati all’affaire”.

TISCALI SI LASCERÀ DIETRO LE SPALLE IL ROSSO?

“Dopo il passaggio di mano, Tiscali dovrebbe lasciarsi dietro le spalle gli affanni degli ultimi anni”, evidenzia Repubblica.

“La Smart Telco sarda con la maggior copertura di Fibra a disposizione in Italia ha chiuso i primi sei mesi dell’anno con una perdita di 12,5 milioni di euro, in miglioramento rispetto al rosso di 16,4 milioni di euro del pari periodo 2020, ma comunque in rosso” scriveva Startmag.

IL CLOSING DELL’OPERAZIONE

Infine l’assemblea straordinaria degli azionisti di Tiscali e di Linkem Retail, che saranno convocate entro il mese di marzo 2022, dovranno approvare il progetto di fusione.

In vista dell’assemblea straordinaria di Tiscali chiamata ad approvare la fusione, Linkem Retail intende conferire incarico a Georgeson per avviare una sollecitazione di deleghe.

Il completamento del progetto, in caso di avveramento di tutte le condizioni sospensive, è previsto entro il primo semestre 2022.

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