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Tiscali Linkem

Intesa Sanpaolo e Banco Bpm coccolano Tiscali?

Che cosa succede in Tiscali. Fatti, numeri, nomi e scenari Il nuovo piano industriale di Tiscali, la sua partecipazione al Pnrr e la nuova ristrutturazione del debito metteranno le ali alla Smart Telco sarda? Cosa c’è nel futuro di Tiscali? NUOVO ROSSO PER TISCALI Facciamo il punto della situazione su Tiscali. Il 9 ottobre 2021…

Il nuovo piano industriale di Tiscali, la sua partecipazione al Pnrr e la nuova ristrutturazione del debito metteranno le ali alla Smart Telco sarda? Cosa c’è nel futuro di Tiscali?

NUOVO ROSSO PER TISCALI

Facciamo il punto della situazione su Tiscali. Il 9 ottobre 2021 la società italiana di telecomunicazioni fondata nel 1998 da Renato Soru ha alzato il velo sui conti semestrali relativi alla prima metà del 2021, evidenziando un risultato operativo lordo (EBITDA) pari a 11,9 milioni di euro, in miglioramento del 63,6% rispetto al dato del primo semestre 2020.

Il Risultato operativo (EBIT), al netto di accantonamenti, svalutazioni e costi di ristrutturazione, è risultato negativo per 8,6 milioni di euro, rispetto al dato negativo al 30 giugno 2020 di 12,1 milioni di euro.

In conclusione, la Smart Telco sarda con la maggior copertura di Fibra a disposizione in Italia ha chiuso i primi sei mesi dell’anno con una perdita di 12,5 milioni di euro, in miglioramento rispetto al rosso di 16,4 milioni di euro del pari periodo 2020, ma comunque in rosso.

Ancora una volta, infatti, i risultati di Tiscali sono in perdita: dalla sua fondazione nel 1998 solo due volte è riuscita a creare un utile, nel 2017 per 0,8 milioni di euro, e nel 2018, per 83 milioni di euro, ma solo grazie ad alcuni incassi extra che non hanno nulla a che vedere con la gestione ordinaria, come la cessione degli attivi a Fastweb tre anni fa che ha generato una plusvalenza di 128 milioni di euro.

SITUAZIONE FINANZIARIA IN MIGLIORAMENTO

Guardando la situazione finanziaria al 30 giugno 2021 di Tiscali, si nota un lieve calo dell’indebitamento finanziario netto a 88,8 milioni di euro dai 92,1 milioni registrati al 31 dicembre 2020.

Tiscali ce la sta mettendo tutta per migliorare la propria situazione finanziaria, cercando di uscire definitivamente dalla black list della Consob che obbliga le società quotate sulla Borsa Italiana a presentare un’informazione mensile sulla propria situazione aziendale e finanziaria, anziché trimestrale, in quanto evidenziano maggiori tensioni dal punto di vista finanziario. In poche parole, vanno tenute sotto stretta osservazione perché sono potenzialmente a rischio.

Nel consueto aggiornamento di ottobre 2021, risultavano 22 le società quotate inserite in questa black list di Consob: Tiscali ha registrato un incremento dell’indebitamento al 30 agosto 2021 a 97,68 milioni di euro dai 93,29 di luglio 2021.

Per migliorare la situazione finanziaria la società sarda, esplosa nel 1999 con la deregolamentazione del mercato telefonico italiano, ha realizzato alcune importanti operazioni nel corso del primo semestre 2021: la rimodulazione del Debito Senior e l’emissione di un prestito obbligazionario convertibile per 21 milioni di euro, di cui 12 mln già incassati in seguito alla sottoscrizione delle prime quattro tranches di obbligazioni “Tiscali Conv 2021” da parte dell’investitore Nice&Green.

A metà maggio, infatti, Tiscali ha siglato un accordo con Nice & Green, investitore professionale con sede in Nyon, Svizzera, avente ad oggetto un programma di finanziamento dell’azienda sarda mediante l’emissione di un prestito obbligazionario convertibile e convertendo in azioni ordinarie Tiscali da emettersi in massime 7 tranche di importo pari a 3 milioni di euro.

Il prestito è costituito da obbligazioni convertibili di importo nominale pari a 100.000 euro ciascuna, per un importo complessivo massimo 21 milioni di euro (con opzione in capo alla Società di estensione per ulteriori massimi 21 mln) riservato all’Investitore (POC).

RIFINANZIAMENTO DEL DEBITO SENIOR

Tiscali è riuscita poi a ristrutturare l’indebitamento senior del Gruppo Tiscali a medio e lungo termine con Intesa San Paolo e Banco BPM. L’operazione, conclusa con successo il 7 ottobre 2021, oltre alla concessione di un grace period fino al marzo 2023, prevede il riscadenziamento dei pagamenti fino a marzo 2026 e la rimodulazione o l’eliminazione di taluni covenant contrattuali.

“Il nuovo accordo di finanziamento unitamente all’aumento di capitale derivante dall’attuazione del prestito obbligazionario, consentiranno alla Società di reperire risorse da destinare al soddisfacimento delle esigenze di liquidità di breve/medio periodo, garantendo una proficua gestione dei flussi finanziari al servizio del business nell’arco del piano”, si legge in un comunicato.

“La sottoscrizione di questi accordi, congiuntamente alla realizzazione del prestito obbligazionario convertibile per 21 milioni di Euro con l’investitore professionale Nice&Green, rappresenta un importante passo nella direzione del rafforzamento della struttura finanziaria di Tiscali, che, coniugata alle importanti opportunità offerte dal PNRR, pongono solide basi per la realizzazione del nuovo piano industriale approvato lo scorso settembre”, ha dichiarato Renato Soru, Amministratore Delegato di Tiscali.

NUOVO OBIETTIVO: RITORNO ALL’UTILE NEL 2023

Guardando i conti di Tiscali gli amministratori hanno deciso di vedere il bicchiere mezzo pieno, evidenziando l’esistenza di molteplici segnali positivi legati sia all’andamento di periodo, che alle previsioni sull’andamento futuro. Tra questi, la previsione nel piano industriale 2021-2024 di un ritorno all’utile nel 2023, nonostante si tratti ormai dell’ennesima promessa in tal senso da parte della società. Previsti ricavi per oltre 200 milioni di euro nel 2024 e un Ebitda in crescita del 100% nell’arco di Piano, con un margine ebitda target del 25% nel 2024.

Dopo aver analizzato le incertezze e i risultati del periodo, ipotizzando il rispetto del Piano Industriale 2021-2024, considerando l’iniezione di liquidità derivante dal Prestito Obbligazionario nonché considerando gli effetti dell’Accordo Modificativo del Senior Loan sottoscritto in data 7 ottobre 2021, gli Amministratori ritengono, che il Gruppo risulti in grado di onorare le proprie obbligazioni mantenendo un livello di scaduto sostanzialmente in linea con quello attuale. È su tali basi, quindi, che gli Amministratori hanno la ragionevole aspettativa che la continuità aziendale nell’orizzonte dei prossimi 12 mesi sia ricorrente e che il Gruppo possa utilizzare i principi contabili propri di un’azienda in funzionamento.

IN ARRIVO UN NUOVO SOCIO?

Renato Soru ha più volte dichiarato nelle interviste di non voler proseguire il percorso in Tiscali da solo, facendo partire le scommesse sui possibili soggetti interessati all’affaire. Sono circolati nomi del calibro di Telecom, Fastweb ed Iliad, considerando la garanzia rappresentata dalla presenza nell’azionariato di Tiscali di Claudio Costamagna (9,73% con Amiscora Srl) visti i suoi trascorsi in Cdp, istituzione finanziaria controllata dal Mef che detiene la metà di OpenFiber e quasi il 10% di TIM.

Sicuramente Costamagna avrà visto qualcosa di buono in Tiscali: per il momento la società è entrata nella partita della Rete Unica grazie ad una partecipazione commerciale al progetto di co-investimento FiberCop, con un possibile ingresso nel capitale di FiberCop da valutare in futuro.

La domanda che si stanno facendo un po’ tutti in questo periodo però è questa: chi ci sarà dietro al POC? È in arrivo un nuovo socio? L’attesa sale mentre si avvicina sempre più la tanto fatidica data di conversione delle obbligazioni in azioni: maggio 2022. Cosa bolle in pentola?

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