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L’industria tedesca si sta ingrippando? Dati, commenti e scenari

Gli ordini di fabbrica in Germania sono diminuiti dell'1% rispetto a ottobre, deludendo le attese degli economisti, che si aspettavano una flessione dello 0,1%. Fatti, numeri, commenti e analisi

 

E’ un corto circuito quello che si sta producendo in Europa. La stagnazione fa diminuire la domanda e questo ha riflessi sull’economia europea più robusta, ossia quella tedesca, che se inizia a perdere colpi avrà effetti nefasti per gli altri Paesi europei.

Uno scenario che appare sempre meno lontano secondo gli ultimi dati pubblicati oggi. Ecco tutti i dettagli.

GLI ULTIMI DATI PESSIMI IN GERMANIA

Segnali negativi per l’industria tedesca a novembre. Gli ordini di fabbrica sono diminuiti dell’1% rispetto a ottobre, deludendo le attese degli economisti, che si aspettavano una flessione dello 0,1%, secondo il consensus raccolto da Bloomberg. Il calo, aggiustato per i giorni lavorativi, sale al 4,3% sul novembre 2017. Pesa sul risultato la diminuzione del 3,2% degli ordini dall’estero – dove si segnala il -11,6% dell’Eurozona – a fronte di una crescita interna del 2,4%.

LO SCENARIO PER L’ECONOMIA TEDESCA

Secondo l’economista di Markit, Chris Williamson, l’economia tedesca crescerà dello 0,2% nell’ultimo trimestre dopo una contrazione nel periodo luglio-settembre. “Il rischio di una recessione è aumentato, ma non la vediamo ancora nelle nostre proiezioni”, ha avvertito Williamson. Così l’indice preliminare composito dei direttori acquisto della zona è sceso a 51,3, il minimo da novembre 2014, da una lettura di 52,7, ben al di sotto delle aspettative a 52,8.

I NUMERI TEDESCHI CHE PREOCCUPANO

Più nel dettaglio, il Pmi dei servizi è sceso a 51,4 da 53,4 di novembre, sotto le previsioni. In frenata anche per il manifatturiero con l’indice sceso a 51,4 da 51,8 di novembre, anche in questo caso sotto le stime a 51,9. “Il Pmi segnala che l’economia del blocco si espanderà dello 0,2-0,3% questo trimestre e probabilmente più in direzione della parte bassa”, ha concluso Williamson.

IL COMMENTO DI LA MALFA

Ha scritto nei giorni scorsi su Start Magazine l’economista Giorgio La Malfa: “A fine 2018 si sono fatti più intensi i segni di rallentamento dell’economia mondiale. Vengono in particolare dalla Cina che ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita per il 2019 e dalla Germania che, essendo essenzialmente un’economia esportatrice, riflette subito la debolezza della domanda globale. Non potranno non esservi riflessi anche sulle esportazioni italiane e quindi sulla nostra crescita che è già così bassa”.

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